samir
Forumer storico
Medvedev, Peskov, Zacharova e compagnia, inutili cortigiani.
Lavrov, con quell’aria da ombrello londinese e una lugubre eco di Tariq Aziz. Putin che accende la sua candela. Per andare a capo bisogna leggere bene il decreto del sinodo ortodosso del 27 marzo, nel quale Sua Santità Kirill, sedicesimo patriarca di Mosca e di tutte le Russie, capo del Concilio Mondiale del popolo russo, ha fissato la strategia per “il presente e il futuro del mondo russo – il Ruskij Mir”, ribadendo il dettato del XXV Concilio Mondiale del Popolo Russo del novembre 2023. Per i lettori che si attardassero sulla distinzione fra Dio e Cesare, il testo chiarisce che il decreto “è rivolto alle autorità legislative ed esecutive della Russia”. E per sciogliere i dubbi sugli eufemismi, sancisce in premessa che “l’Operazione militare speciale è una fase della lotta di liberazione nazionale del popolo russo contro il regime criminale di Kiev e dell'Occidente collettivo”, in cui “il popolo russo difende con le armi la vita, la libertà, l’esistenza statale, l'identità civile, religiosa, nazionale e culturale... Dal punto di vista spirituale e morale, l'operazione militare speciale è una guerra santa, in cui la Russia e il suo popolo, difendendo l’unico spazio spirituale della Santa Rus', proteggono il mondo dall'assalto del globalismo e dall'Occidente caduto nel satanismo. Completata l'Operazione militare speciale, tutto il territorio dell'Ucraina dovrà entrare in una zona di influenza esclusiva della Russia. La possibilità di esistenza su questo territorio di un regime politico ostile alla Russia e al suo popolo, come di un regime politico governato da un centro esterno ostile alla Russia, dev’essere interamente esclusa”.
Col che, la natura “metafisica” della guerra e l’ambito eventuale dei negoziati sono inequivocabilmente fissati. La lettura del decreto vidimato da Sua Santità dovrebbe essere resa obbligatoria nel placido inferno dell’occidente satanista.
Il “Mondo russo”, che “travalica i confini statali della Russia”, ha la missione di “proteggere il mondo dal male”. E di abbattere i tentativi di un’egemonia universale del mondo malvagio. “Il ripristino dell'unità del popolo russo e del suo potenziale spirituale e vitale sono la condizione per il successo della Russia e del Mondo russo nel XXI secolo”. La famiglia è la base della vita nazionale russa e la roccaforte della tradizione del Mondo russo. “La Russia deve tornare alla dottrina della triplice unità del popolo russo, per la quale il popolo russo è composto da Grandi Russi, Piccoli Russi /l’Ucraina/ e Bielorussi, che sono rami (sub-etnicità) di un unico popolo”. “Lo Stato deve adottare misure esaustive per proteggere la famiglia e i valori familiari dalla propaganda dell'aborto, dalla licenziosità sessuale e dalla dissolutezza, nonché dalla sodomia e da varie perversioni sessuali. La castità e la virtù, tradizionali per il popolo russo, devono tornare nella società russa”. / Perché sia chiaro, i movimenti LGBTQ+ sono stati assimilati per legge alle organizzazioni terroriste /. Il testo si profonde poi in precisazioni sul divieto dell’aborto, sulla repressione delle migrazioni e sulla “sovranità del sistema educativo nazionale, i cui programmi devono essere purificati da concetti e atteggiamenti ideali, soprattutto occidentali, estranei al popolo russo e distruttivi per la società russa”.
Con ciò, la riconversione dell’Operazione speciale è completata. Pensata per reimpadronirsi con una forza facile dell’Ucraina e riportarla nella propria orbita, e sconfitta sul terreno, la guerra si è dotata di una inebriata intenzione messianica, la riscossa del “Mondo russo” contro l’Occidente indemoniato, e la chiamata a raccolta del resto del mondo ostile alla rottura delle tradizioni e alla corruzione, al cui centro sta la depravazione sessuale con la quale l’Occidente coincide agli occhi di Kirill e del catecumeno Putin. Il Mondo russo ha mosso la sua guerra santa all’intero occidente ufficiale e agli occidenti clandestini che covano all’interno degli altri sistemi autocratici della terra. E fa appello agli – non li chiameremo “orienti”, per non far torto al mirabile nome – ai sentimenti e ai pensieri scandalizzati dagli sviluppi liberi e libertini e nostalgici di un mondo regolato sulla gerarchia di autorità e poteri tradizionali che covano dentro l’Occidente collettivo, e che premono per spezzarne la crosta preziosa e sottile – la democrazia, come strumento di libertà.
Che trappola idiota. L’occidente, quello che c’è e quello che dovrebbe esserci, ha da attingere semplicemente a una decente ragionevolezza per dire a sé e ai propri nemici che la posta della guerra, e dunque della pace, è molto più modesta e limitata, e riguarda il diritto di un popolo e del suo Stato di essere indipendente e di regolare le proprie relazioni internazionali, rifiutando di sottostare alla prepotenza. E di salvaguardare, con la libertà, l’ironia e il buonumore nei confronti di baggianate peggio che infantili – senili, propriamente – puzzolenti di incenso e di atomiche. La liberazione si troverà le sue strade, se ce la farà, in ogni angolo della terra, e con altri mezzi che non la guerra.
Lavrov, con quell’aria da ombrello londinese e una lugubre eco di Tariq Aziz. Putin che accende la sua candela. Per andare a capo bisogna leggere bene il decreto del sinodo ortodosso del 27 marzo, nel quale Sua Santità Kirill, sedicesimo patriarca di Mosca e di tutte le Russie, capo del Concilio Mondiale del popolo russo, ha fissato la strategia per “il presente e il futuro del mondo russo – il Ruskij Mir”, ribadendo il dettato del XXV Concilio Mondiale del Popolo Russo del novembre 2023. Per i lettori che si attardassero sulla distinzione fra Dio e Cesare, il testo chiarisce che il decreto “è rivolto alle autorità legislative ed esecutive della Russia”. E per sciogliere i dubbi sugli eufemismi, sancisce in premessa che “l’Operazione militare speciale è una fase della lotta di liberazione nazionale del popolo russo contro il regime criminale di Kiev e dell'Occidente collettivo”, in cui “il popolo russo difende con le armi la vita, la libertà, l’esistenza statale, l'identità civile, religiosa, nazionale e culturale... Dal punto di vista spirituale e morale, l'operazione militare speciale è una guerra santa, in cui la Russia e il suo popolo, difendendo l’unico spazio spirituale della Santa Rus', proteggono il mondo dall'assalto del globalismo e dall'Occidente caduto nel satanismo. Completata l'Operazione militare speciale, tutto il territorio dell'Ucraina dovrà entrare in una zona di influenza esclusiva della Russia. La possibilità di esistenza su questo territorio di un regime politico ostile alla Russia e al suo popolo, come di un regime politico governato da un centro esterno ostile alla Russia, dev’essere interamente esclusa”.
Col che, la natura “metafisica” della guerra e l’ambito eventuale dei negoziati sono inequivocabilmente fissati. La lettura del decreto vidimato da Sua Santità dovrebbe essere resa obbligatoria nel placido inferno dell’occidente satanista.
Il “Mondo russo”, che “travalica i confini statali della Russia”, ha la missione di “proteggere il mondo dal male”. E di abbattere i tentativi di un’egemonia universale del mondo malvagio. “Il ripristino dell'unità del popolo russo e del suo potenziale spirituale e vitale sono la condizione per il successo della Russia e del Mondo russo nel XXI secolo”. La famiglia è la base della vita nazionale russa e la roccaforte della tradizione del Mondo russo. “La Russia deve tornare alla dottrina della triplice unità del popolo russo, per la quale il popolo russo è composto da Grandi Russi, Piccoli Russi /l’Ucraina/ e Bielorussi, che sono rami (sub-etnicità) di un unico popolo”. “Lo Stato deve adottare misure esaustive per proteggere la famiglia e i valori familiari dalla propaganda dell'aborto, dalla licenziosità sessuale e dalla dissolutezza, nonché dalla sodomia e da varie perversioni sessuali. La castità e la virtù, tradizionali per il popolo russo, devono tornare nella società russa”. / Perché sia chiaro, i movimenti LGBTQ+ sono stati assimilati per legge alle organizzazioni terroriste /. Il testo si profonde poi in precisazioni sul divieto dell’aborto, sulla repressione delle migrazioni e sulla “sovranità del sistema educativo nazionale, i cui programmi devono essere purificati da concetti e atteggiamenti ideali, soprattutto occidentali, estranei al popolo russo e distruttivi per la società russa”.
Con ciò, la riconversione dell’Operazione speciale è completata. Pensata per reimpadronirsi con una forza facile dell’Ucraina e riportarla nella propria orbita, e sconfitta sul terreno, la guerra si è dotata di una inebriata intenzione messianica, la riscossa del “Mondo russo” contro l’Occidente indemoniato, e la chiamata a raccolta del resto del mondo ostile alla rottura delle tradizioni e alla corruzione, al cui centro sta la depravazione sessuale con la quale l’Occidente coincide agli occhi di Kirill e del catecumeno Putin. Il Mondo russo ha mosso la sua guerra santa all’intero occidente ufficiale e agli occidenti clandestini che covano all’interno degli altri sistemi autocratici della terra. E fa appello agli – non li chiameremo “orienti”, per non far torto al mirabile nome – ai sentimenti e ai pensieri scandalizzati dagli sviluppi liberi e libertini e nostalgici di un mondo regolato sulla gerarchia di autorità e poteri tradizionali che covano dentro l’Occidente collettivo, e che premono per spezzarne la crosta preziosa e sottile – la democrazia, come strumento di libertà.
Che trappola idiota. L’occidente, quello che c’è e quello che dovrebbe esserci, ha da attingere semplicemente a una decente ragionevolezza per dire a sé e ai propri nemici che la posta della guerra, e dunque della pace, è molto più modesta e limitata, e riguarda il diritto di un popolo e del suo Stato di essere indipendente e di regolare le proprie relazioni internazionali, rifiutando di sottostare alla prepotenza. E di salvaguardare, con la libertà, l’ironia e il buonumore nei confronti di baggianate peggio che infantili – senili, propriamente – puzzolenti di incenso e di atomiche. La liberazione si troverà le sue strade, se ce la farà, in ogni angolo della terra, e con altri mezzi che non la guerra.