Tutte le banche vi augurano Buon 2005.....

giuseppe.d'orta

Forumer storico
di Redazione del 04-01-2005
da Finanza&Mercati del 04-01-2005
[Nr. 001 pagina 2]

Con l’inizio del nuovo anno al via robusti aumenti per quasi tutti i tipi di conto corrente Rincari generalizzati per Bpci e B. Generali Variazioni peggiorative anche su tassi e spread Sono poche le eccezioni.



Anche nel 2005 il sistema bancario non si smentisce. L’inizio del nuovo anno è stata l’occasione per dare il via a una serie di aumenti a raffica su tutti i servizi offerti alla clientela. Secondo una tradizione ormai consolidata da anni, le banche aspettano proprio il Capodanno per fare la festa ai consumatori. E l’annuncio dei rincari è quanto di più solenne ci possa essere: sulla Gazzetta Ufficiale, pubblicazione che raramente la gente comune si premura di leggere. Da dicembre fino ai primi giorni del 2005 gli avvisi di questo tipo non si contano più: sulla Gazzetta sono apparse decine e decine di comunicazioni che informano che un certo tasso è variato o che sono cresciute le spese di gestione del conto o le commissioni.

«Aumenti automatici e generalizzati» (citiamo testualmente) per i titolari di conti correnti ordinari della Banca popolare commercio e industria: con decorrenza gennaio 2005 le spese per singola operazione (cioè il costo per riga di scrittura sull’estratto conto) crescono di 0,50 euro, «fermo restando il massimo di 2 euro per operazione», mentre le spese minime trimestrali di tenuta conto crescono di 5 euro (con un massimo di 23 euro a trimestre). Non solo: le spese di liquidazioni trimestrali subiscono un incremento che può arrivare a 8 euro se ci sono voci passive. La chiusura del trimestre può arrivare a costare così fino a un massimo di 44 euro. Non ci sono aumenti espliciti per i conti correnti Target della Comindustria, ma d’ora in avanti si riduce di dieci unità il numero delle scritture esenti da spese. Non la scampano nemmeno coloro che hanno un semplice deposito a risparmio: le spese di liquidazione annuale aumentano di 2 euro.

I rincari colpiscono anche i clienti di alcune banche del gruppo Bipielle: alla Cassa di risparmio di Lucca, alla Popolare di Mantova e a quella di Cremona per esempio, viene introdotta una commissione denominata «canone mensile cbi passivo» (5 euro), mentre il pagamento delle bollette tramite sportello bancomat sale a 1,60 euro. Ha giocato invece il classico scherzo da preti la CariChieti: dal 2005 sono state abolite le spese forfettarie annuali e le commissioni per l’invio di documenti - e fin qui una buona notizia - ma viene introdotto un canone mensile di 3 euro, che copre alcune voci di spesa (invio documenti, carnet assegni, utenze, interrogazioni movimenti). Questi sono solo alcuni esempi, ma la lista del caro-sportello (attraverso manovre sui tassi o sulle spese) è lunghissima e include la Banca del Monte di Parma, la Banca Toscana (gruppo Mps), la Banca popolare di Ravenna, la Cassa di risparmio di Viterbo, e poi ancora la Popolare di Marostica, la Banca di Sassari (gruppo Bper), la Cassa di risparmio di Savona, Popolare di Bari e moltissimi altri ancora. Non si sottraggono alla tentazione neanche Cassa di risparmio di Alessandria (gruppo Bpm), Banca di Roma, Capitalia, Antonveneta e la Sella investimenti banca, quest’ultima facente capo al gruppo da cui proviene Maurizio Sella, attuale presidente dell’Abi. Banca Generali ha colto al balzo la palla del Capodanno per attuare un rincaro di quasi tutte le voci di spesa possibili, dal canone mensile dei conti Privilege alle commissioni per il versamento di contante presso sportelli esterni convenzionati (che sale a 4 euro per operazione), passando per le spese di estinzione (minimo 26 euro), carte di credito, eccetera. Peggiorano anche le condizioni contrattuali della Popolare dell’Adriatico (gruppo Sanpaolo), quelle del Credito Siciliano (il canone mensile sui conti Armonia va a 6 euro). La Bnl ha attuato un adeguamento di tutti i conti intestati alle persone fisiche agli «standard di istituto»: le spese di liquidazione si allineano quindi a 15 euro. L’istituto di Via Veneto ha inoltre aumentato la commissione di massimo scoperto di un quarto di punto percentuale, pur lasciando invariato all’1% il livello massimo di istituto. Fanno eccezione, per il momento, la Popolare di Verona e Novara e Intesa, che hanno bloccato (la prima per il 2005, la seconda fino al 2007) i costi dei conti a pacchetto. Resta tuttavia da vedere che cosa faranno i due istituti riguardo alle condizioni applicate ai conti ordinari.
 
Re

Che facce toste, le autorità invitano a ridurre i costi del sistema bancario che sono i più alti d'europa e loro li alzano.
Se qualcuno ha qualche idea alternativa a questo disgustoso prelievo indesiderato, meglio scriverlo. Almeno possiamo valutare strade diverse.
Lorenzo
 

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