Ucraina, E’ (ri)Cominciata la Rivolta :La “Piazza” Issa la Bandiera Russa

Intanto a Donetsk…..

Intanto a Donetsk…..


Vabbeh ma in Ucraina, specie quella russofona ormai #tuttobene.
Infatti, intanto a Donetsk……
Reuters reports:
The hometown of pro-Russian former president Viktor Yanukovich, Donetsk has seen tensions rise, as they have across mainly Russian-speaking eastern Ukraine, since his ouster and the installation of a pro-European government in Kiev.
Pro-Russia protesters, who had been protesting on Sunday stormed the administrative building in Donetsk, hung a Russian flag over a second-floor balcony. Around 1,500 protesters who had surrounded the building cheered, chanting “Russia!”.
A Reuters reporter said around 500 police stood by without interfering.
In the nearby city of Lugansk, protesters also stormed the offices of the state security services. No injuries were reported at either location.
Pro-Russian demonstrators have held rallies in eastern Ukrainian cities in recent weeks, not far from the border with Russia where Moscow has gathered troops and boosted their numbers to tens of thousands.
Dunque, a Donetsk alcuni “contestatori” occupano i palazzi del governo e 500 poliziotti NON interferiscono.
E perchè avrebbero dovuto?
 
IL COLPO DI STATO AMATO DA OBAMA e BARROSO


Ukraina : i dubbi aumentano 04 2014
Leggiamo questa notizia :
L’uccisione dei dimostranti di Maidan in centro a Kiev è opera dell’opposizione ucraina, ha dichiarato oggi in una conferenza stampa a Mosca Oleksandr Yakymenko, l’ex presidente del Servizio di Sicurezza (servizi segreti) dell’Ucraina.
La sua opinione è stata condivisa da un altro partecipante all’incontro con i giornalisti: l’ex ministro dell’Interno Vitaliy Zakharchenko. Secondo quanto raccontato, “le forze speciali “Berkut” non avevano sparato sui dimostranti.” Zakharchenko sostiene che tutte le azioni dei “Berkut” erano filate senza l’impiego di armi da fuoco.
Per saperne di più: L'ex capo dei servizi segreti ucraini accusa: l'opposizione dietro i morti di Maidan - Notizie - Attualita' - La Voce della Russia

Bene alla luce di quanto scritto sopra e delle notizia qui riportate in precedenza si potrebbe anche essere dalla parte di Putin nelle azioni da lui intraprese. Ma l’UE ha capito quello che è successo in Ukraina?
 
Russia minaccia guerra civile, Europa teme di trovarsi senza gas

Stampa Invia Commenta (4) di: WSI | Pubblicato il 08 aprile 2014| Ora 08:25


Le autorità del Vecchio Continente temono un conflitto con al centro la preziosa risorsa. Se Kiev userà la forza, Mosca darà il via a un confronto armato.



MOSCA (WSI) - Il ministero degli Esteri russo ha esortato l'Ucraina a bloccare eventuali preparativi militari interni, che potrebbero istigare una guerra civile nel paese.

Il ministero lo ha detto in un post pubblicato sul suo account Facebook. Secondo Mosca, l'Ucraina sta ridistribuendo speciali unità di polizia, provenienti da tutto il paese per le regioni del sud-est dell'Ucraina, nel tentativo di contrastare le proteste anti-governative, che si sono accese durante il fine settimana.

"Secondo le nostre informazioni , unità di truppe interne e le guardie nazionali dell'Ucraina nonché militanti del Settore di Destra si stanno accumulato nel sud-est dell'Ucraina e della città di Donetsk", ha detto il ministero. Il tutto mentre in Ucraina gli episodi di tensione si susseguono e la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi.

Ieri proprio
a Kharkiv gruppi filo-russi e fedeli a Kiev si sono scontrati e ci sono stati dei feriti,
mentre a Donetsk la sede del governo locale rimane occupata da militanti pro-Mosca, che hanno proclamato una repubblica indipendente e indetto per l'11 maggio un referendum per avallare la secessione.

(TMNews)
 
http://www.rischiocalcolato.it/author/kappa-di-piccheCOSA È SUCCESSO IN UCRAINA?

http://www.rischiocalcolato.it/2014/02/cosa-e-successo-in-ucraina.html



Come ormai è normale che accada grazie alla diffusione di strumenti tecnologici, le immagini di maidan (che significa “piazza” anche nel senso della “agorà” greca) sono state viste e riviste in tutto il mondo: una grande piazza piena di manifestanti, poliziotti sempre più equipaggiati, colonne di fumo nero fluttuanti sopra una città dalle bellissime architetture, corpi feriti sulle barelle, rabbia crescente, fiamme alte tutt’intorno. Uno scenario che per molti giorni ha avuto l’aspetto di una moderna arena romana, dove due gruppi di gladiatori si battono mentre il pubblico-mondo guarda da casa o in diretta o attraverso gli aggiornamenti, come fosse un reality show.

Qualunque cosa sia successa in Ucraina, sicuramente è stato ad alto impatto visivo e mediatico.
Mentre l’insurrezione è stata ottima da mostrare in TV, la complessità dei fatti che la caratterizzano sono molto meno attraenti per il grande pubblico. La crisi Ucraina piace vederla come uno scontro per procura tra l’Occidente e la Russia, che per tanti orfani è ancora o l’Unione Sovietica o il vecchio/nuovo Impero del Male, o come una grande battaglia per l’Unione Europea in nome del grande sogno degli Stati Uniti d’Europa.
Questa semplificazione ha portato ad una narrazione piena di stereotipi e letture preconfezionate che hanno oscurato la vera natura del dramma violento che si svolge per le strade di Kiev e nel resto del paese.
Il risultato non è solo stupido, è anche pericoloso.
Il conflitto in Ucraina non è un conflitto netto tra il popolo assetato di democrazia e l’oligarchia ferocemente aggrappata all’autocrazia. Piuttosto, è un mix molto più esplosivo di conflitti regionali, etnici e tensioni etno-linguistiche che potrebbero costringere il paese a spezzarsi. L’Ucraina non è una nazione. Storicamente, etnicamente, religiosamente, culturalmente, politicamente, economicamente, è almeno due nazioni. Una metà è profondamente legata alla Russia, l’altra che vuole sentirsi parte del mondo che c’è a ovest.
Purtroppo questo “confine” non è delineato in maniera netta, e a lungo termine l’esito di questa spaccatura potrebbe portare a una nuova guerra fredda su piccola scala, proprio attraverso il paese che segna la frontiera tra il mondo slavo cattolico e il mondo slavo ortodosso.
Se questo accade, l’instabilità che ne seguirebbe potrebbe portare ad una guerra vera e propria nei decenni a venire. Si guarda alla Russia come a un fattore di stabiltà, ma un giorno Vladimir Putin morirà e non bisogna sottovalutare quello che potrebbe succedere se verrà a crearsi un vuoto di potere così grande in un grande stato continentale come la Federazione Russa, dotato di armi nucleari e risorse naturali distrubuite su un territorio immenso, dal difficile accesso e frammentato in province autonome che un pensierino alla secessione ce l’hanno sempre nel cassetto.
Tornando all’Ucraina, bisogna dire che l’estromissione di un presidente democraticamente eletto — per quanto spregevole e corrotto sia— non è certo un trionfo né della democrazia né della libertà.
L’opposizione che ha organizzato la resistenza al governo di Viktor Yanukovich non è un’entità monolitica composta da democratici visionari. Si tratta di un corpo fratturato e litigioso, non del tutto limpido e che contiene gruppi di vario genere:
C’è il partito ultra-nazionalistia Svoboda, un partito neonazista guidato da Oleh Tyanhybok, un tipo che si contraddistingue anche per il suo antisemitismo estremo.
C’è l’Alleanza Democratica Occidentale per le riforme, con l’ex campione dei pesi massimi Vitaly Klitschko come leader (ad oggi sembra il partito meno discutibile, ed è il terzo nel paese).
C’è Yulia Tymoshenko, che con le sue iconiche trecce e il portamento angelico ha catturato l’attenzione di tutta piazza Maidan, ma anche se la sua carcerazione è stata una chiara ritorsione politica, questo non cambia il fatto che la Tymoshenko non è un personaggio estraneo al mondo della corruzione e del potere ucraino.
Non è esattamente un gruppo di padri fondatori dagli ideali illuministi quello che cercherà di formare un governo di unità nazionale nei prossimi giorni, e ognuno di questi ha già detto che correrà da solo alle elezioni presidenziali.
La responsabilità di Mosca
Da Piazza Maidan quello che viene visto come il vero cattivo della storia è il presidente russo Vladimir Putin, perché è stato lui ad aver negato all’Ucraina la possibilità di firmare un accordo commerciale con l’Unione Europea, ed è stata questa palese ingerenza a segnare il punto di non ritorno. Putin ha fatto pressione su Yanukovich per impedirgli di allontanarsi dalla Russia, però ha anche dato all’Ucraina quello di cui aveva più bisogno — denaro contante, tanto e subito.
La Russia ha offerto 15 miliardi dollari di aiuti all’Ucraina e ha subito trasferito 3 miliardi nelle casse disastrate della travagliata repubblica, e l’accordo con la UE avrebbe portato ad alcune restrizioni commerciali con la Russia, che avrebbero ostacolato lo sviluppo della fragile economia ucraina che dall’intercambio con la Russia dipende profondamente. Se Yanukovych avesse accettato l’accordo della UE il paese sarebbe crollato nel giro di pochissimo. Putin aveva suggerito colloqui su un accordo tripartito, che avrebbe dato l’Ucraina l’opportunità di avvicinarsi alla Unione Europea senza chiudere l’apertura all’Unione Euroasiatica, ma la UE ha insistito su un approccio “o tutto o niente”.
In questo scenario però va considerato anche che l’Ucraina è parte dell’orbita russa già da decenni e questo non ha portato alla popolazione del paese nessun risultato visibilmente positivo. Per gli ucraini il paragone della qualità della vita con i vicini polacchi è impietoso. Il paese è in questa situazione di debolezza e sudditanza per una scelta precisa del Cremlino, che prima o poi vuole nuovamente annettere l’Ucraina (e la Bielorussia) alla grande Russia. L’Unione Euroasiatica è solo un altro passo verso questo preciso obiettivo.
Una cosa è certa: per la Russia di oggi l’Ucraina non dovrà MAI entrare nella NATO. Avere l’alleanza atlantica così vicino a Mosca è inaccettabile per il Cremlino e sarà fatta qualunque cosa per impedire questo scenario.
La responsabilità di Washington
L’ ormai famoso «F*****O all’Unione Europea» della telefonata in cui l’Assistente Segretario di Stato per gli affari europei ed euroasiatici Victoria Nuland discute il futuro dell’Ucraina con l’ambasciatore americano a Kiev Geoffrey Pyatt, espone al pubblico mondiale l’interesse della Casa Bianca per la situazione dell’Ucraina. La parte veramente sensazionale di quella conversazione non era certo l’imprecazione, ma la facilità con cui due funzionari americani delineano il futuro governo di un paese così lontano dalla sfera d’influenza americana.
«Non credo che Klitscho dovrebbe andare al governo. Non credo sia necessario, non credo che sia una buona idea», risponde Pyatt alla Nuland che distrugge le ambizioni presidenziali di Klitschko, e propone di organizzare una telefonata con Klitscho per dargli la notizia.
«Penso che sia Yats il ragazzo che ha l’esperienza economica, l’esperienza di governo», dice la Nuland. «È il …quello di cui ha bisogno è Klitscho e Tyahnybok all’esterno»
«Yats» è Aresny Yatsenyuk, capo del Partito “Patria” e stretto collaboratore della Tymoshenko. Non è chiaro quale di questi due debba prendere il posto, ora che l’ex primo ministro è uscito di prigione.
Il più alto funzionario del Dipartimento di Stato, che presumibilmente rappresenta l’amministrazione Obama, e l’ambasciatore americano a Kiev, stanno organizzando qualcosa che se non è un colpo di stato, gli assomiglia parecchio. Non è un bello scenario.
In molti hanno etichettato la protesta di Maidan come “eversiva e nazista” o cose simili. Capisco che l’URSS abbia lasciato il vuoto nel cuore di tante persone, ma la Russia di Putin non ne è l’erede e leggere cose che si sono già lette durante l’ignobile repressione sovietica del 1956 è rivoltante per chi legge e umiliante per chi le scrive. Basta guardare i video di questi giorni concentrandosi sulle facce delle persone per capire che non si tratta solo di gruppi neonazisti.
Un noto esperto di Russia, Timothy Snyder, ha scritto che la preoccupazione per gli ultra-nazionalisti in Ucraina è giusta ma sopravvalutata.
«Le proteste in Maidan, ci viene presentata dalla propaganda russa e dagli amici del Cremlino in Ucraina come il ritorno del nazionalsocialismo per l’Europa», scrive. «I media russi continuamente fanno affermazioni che gli ucraini che protestano sono nazisti … Eppure è il regime ucraino, e non i suoi oppositori, che si lanciano in dichiarazioni antisemite. È il governo ucraino che ha comunicato alla polizia anti-sommossa che l’opposizione è guidata dagli ebrei. In altre parole, il governo ucraino sta dicendo alla Polizia che i suoi avversari sono ebrei, e noi che i suoi avversari sono nazisti».
È curioso notare che i gli estremisti di destra ucraini accusano dei mali dell’Ucraina l’oligarchia di ebrei-russi, mentre gli estremisti anti-occidentali e addirittura il governo divulgano l’idea che la rivolta è alimentata dagli ebrei-ucraini in combutta con gli ebrei-americani. Un antisemita è per sempre, strano che non vadano d’accordo. In Ucraina l’estrema destra è una problema seria e molte delle frange più bellicose dei manifestanti appartengono a gruppi neonazisti ma liquidare il tutto come quattro neonazi pagati dagli americani (ebrei, immagino) è un insulto alla propria intelligenza.
Ad oggi, il futuro di questa “rivoluzione” è ancora molto dubbio.
Personalmente vedo l’Ucraina come uno stato profondamente legato alla cultura russa-ortodossa e come tale non lo vedo nell’Unione Europea (come non ci vedo Romania e Bulgaria). Allo stesso tempo, mi rendo conto che l’Ucraina, al di la dei territori che Stalin annettè al paese originario quando era solo una provincia sovietica, ha una sua nazionalità e ha tutto il diritto di volerla esprimere in maniera indipendente, ed è ovvio che per quanto brutto e capitalista che sia, l’occidente rimane un’area geopolitica più attraente di un’ipotetica Grande Madre Russia dal futuro incerto. Mi piacerebbe immaginare l’Ucraina in una condizione d’indipendenza, una grande nazione a cavallo tra europa occidentale e il mondo russo, ma questo rimane nell’ambito della mia immaginazione e mentre stro scrivendo alcune cose giù potrebbero essere state superate dal precipitare degli eventi.
Adesso, mentre Yanukovich continua ad essere non si sa dove, l’unica cosa da aspettare è la reazione di Putin, che se ha fatto sparire l’ormai deposto presidente ucraino vuol
 
L’Esercito Ucraino in Campo nell’EST, Per Sedare le Proteste

9 aprile 2014 Di FunnyKing



L’esercito Ucraino è in campo e ha intenzione di riprendere il completo controllo delle province dell’Est in cui i “rivoltosi” hanno preso i palazzi del potere.
La situazione è estremamente fluida ed è evidente e al “primo sangue” versato dall’Esercito mandato da KIEV si scopriranno le reali intenzioni di Mosca.
Da Rurv
A Lugansk a seguito delle azioni dei manifestanti separatisti che avevano occupato la sede dei servizi segreti dell’Ucraina, sono entrati i mezzi e blindati militari.
“I mezzi dell’esercito sono giunti da Dnepropetrovsk,” riporta il canale televisivo ucraino “1+1″. “Dove si trovino esattamente i mezzi militari, il loro numero e se saranno utilizzati non è ancora noto,” – riferisce l’emittente ucraina.
In precedenza Arsen Avakov, il ministro degli Interni ad interim nominato dalla Verchovna Rada, aveva dichiarato che la crisi nelle regioni di Lugansk, Donetsk e Kharkov, dove sono in corso manifestazioni organizzate dai separatisti filorussi, sarebbe stata risolta entro 48 ore o con i negoziati o con la forza.
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I Fascisti di Piazza Maidan Uccidono nell’Est Ucraina ( e L’Europa Applaude)

20 aprile 2014 Di FunnyKing



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Studiare a fondo l’Ucraina ti cala in un orrendo abisso dimenticato dalla nostra generazione. Sono sconvolto, ho scoperto che nell’Ovest (forse anch enll’Est?) di quel paese , ci sono incredibili sacche di ignoranza, intere generazioni di giovani educate al peggior nazismo e a ideologie che in Europa pensavamo scomparse.


Pravi Sektor è l’abisso, e sono armati e determinati ad uccidere. Non ho alcun dubbio sul fatto che al momento giusto, i ragazzotti di Pravi Sektor e qualche capo secondario verranno traditi e sacrificati dai loro burattinai, sono utili ma pericolosissimi idioti per destabilizzare l’Ucraina e personalmente io penso l’intera europa.

Ciò che trovo incredibile è il silenzio delle autorità europee su questo pericoloso lerciume, mentre al tempo stesso ogni dichiarazione ufficiale, ogni atto formale va nel senso della “difesa” dei valori occidentali in Ucraina.
Vi faccio una domanda cari soloni d’Europa: I valori occidentali sono Pravi Sektor?
Ad ogni modo i Fascisti di Piazza Maidan ieri hanno Ucciso 5 “rivoltosi” disarmati ad un Chekpoint nell’Est dell’Ucraina, Dio Salvi l’Ucraina dell’Ovest… da se stessa anzitutto.
Lo ripeto, stiamo attenti, siamo dalla parte sbagliata della storia, stiamo dando supporto a un pericolosissimo gruppo di fascisti ( o nazisti, che celebrano le SS nel loro “sacro” cimitero in terra di ucraina ogni anno, se vi piace di più.), e sono nel Cuore dell’Europa.


da ZH

http://www.zerohedge.com/news/2014-...st-ukraine-following-ultra-nationalist-attack
http://www.zerohedge.com/news/2014-...st-ukraine-following-ultra-nationalist-attack
And to think it was just two days ago when all the USDJPY momentum ignition algos roared to life on flashing headline news of yet another diplomatic “de-escalation” of tensions in Ukraine. What was clearly ignored is that since John Kerry was involved, it was nothing but the latest sham. And the proof came moments ago when Reuters reported, citing Russian state television on Sunday, that five people were killed when Ukraine gunmen attacked a checkpoint manned by pro-Russian separatists near the eastern Ukrainian city of Slaviansk.

Reuters was not immediately able to verify the report. Ukraine’s Interior Ministry in Kiev could not immediately be reached for comment and Interior Minister Arsen Avakov had no word of the reported incident on his Facebook page, where he usually posts updates on any clashes – perhaps because this one was allegedly started by Ukraine ultra-right nationlists of the Right Sector.

Russia’s state-run Rossiya 24 news station, citing its correspondent in Slaviansk, said three of the dead were with the pro-Russian separatists who control Slaviansk, and the other two were from the group which attacked their checkpoint.
The self-declared mayor of Slaviansk, who supports the pro-Russian separatists in the city, said there had been a clash overnight and there were casualties, a Reuters Television team in Slaviansk said.
RT has more:
The fatalities came after a night attack on a protester checkpoint on the outskirts of the city, a Rossiya 24 news channel correspondent reported. Four cars drove by the checkpoint and opened fire at the local residents holding it, killing three people and seriously injuring another one.
A group of protesters, who had firearms unlike those holding the checkpoint, was called from their camp in the city. They opened fire at the attackers, killing two of them, the report said.
The protesters in the confrontation reportedly captured the attackers’ two cars. Firearms, explosives and aerial photos of Slavyansk were discovered there. RIA Novosti cites a doctor at the city’s main hospital as saying that four people with gunshots were brought in overnight.
“Apparently, something serious happened,” the doctor said.
The protesters believe that they were attacked by paramilitary from the Right Sector.
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