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Ucraina, la Crimea sceglie la Russia. Usa e Ue: "Referendum illegale"
...e ora che succederà???? domani si scenderà? o salirà?
Hanno votato oltre 1,5 milioni di aventi diritto, il 58 % è di etnia russa. Mosca e Kiev siglano la tregua fino al 21 marzo
Migliaia di persone sono scese in piazza nelle strade della capitale della Crimea, Simferopoli, e a Sebastopoli, per festeggiare il 'Si' all'annessione della penisola alla Russia. In serata il primo exit poll dava i voti favorevoli al 93%. Pochi minuti dopo la diffusione del risultato, la Casa Bianca ha respinto il risultato del referendum sull'adesione alla Russia, che sancisce la secessione dall'Ucraina di Kiev. Washington ha detto che ora Mosca affronterà "costi crescenti" per l'intervento militare e la violazione del diritto internazionale. Poco prima il presidente della Ue Herman Van Rompuy e quello della Commissione Ue José Barroso avevano definito la consultazione elettorale illegale e illegittima, anticipando che il suo risultato non verrà riconosciuto".
Il 'premier' filo-russo della Crimea, Serghei Aksyonov ha annunciato che già domani una delegazione del Parlamento di Sinferopoli sarà a Mosca nel pomeriggio per avviare le procedure di annessione. Nel corso della giornata hanno votato oltre 1,5 milioni di aventi diritto, in 1205 distretti elettorali, con 27 commissioni elettorali cittadine e distrettuali. A Sebastopol lunghe file di persone erano ai seggi ore prima dell'apertura.
Putin: "E' legale. Rispetteremo il risultato". Per tutto il giorno l'inno russo è stato trasmesso dagli altoparlanti piazzati in tutta Sebastopoli, dove ha sede la flotta russa del Mar Nero. Il referendum sulla secessione della Crimea dall'Ucraina è "legale" e "la Russia rispetterà il risultato", ha ribadito il presidente russo Vladimir Putin in una conversazione telefonica con il Cancelliere tedesco Angela Merkel. Nel corso del colloquio, il capo del Cremlino ha espresso "preoccupazione per le tensioni create nelle regioni meridionali e sud-orientali ucraine da gruppi radicali, con il consenso delle autorità di Kiev". Critiche alla consultazione sono arrivate dal leader dei tatari di Crimea, Refat Chubarov, che ha definito il voto "uno spettacolo di clown" ed un "circo". In un'intervista all'emittente di Kiev Inter-Tv Chubarov ha esortato i componenti della minoranza tatara a boicottare il voto.
La tregua militare. Mosca e Kiev hanno siglato l'accordo per una tregua che fino al 21 marzo metterà al riparo le infrastrutture militari di Kiev da eventuali attacchi russi, ha riferito il ministro della Difesa ucraino, Ihor Tenyukh. "Un accordo è stato raggiunto conm la Flotta russa nel Mar nero (che ha base a Sebastopoli, in Crimea, ndr) e con il ministero della Difesa russo", ha detto il ministro. "Nessuna misura sarà presa fino al 21 marzo contro le installazioni militari in questo periodo. In ogni caso stiamo inviando nuove unità nei nostri siti militari".
La tensione militare tra Ucraina e Russia è ai massimi livelli. Il voto è considerato illegittimo sia dall'attuale governo di Kiev che dai Paesi occidentali. Dopo la fuga dell'ex presidente Yanukovych in Russia, il controllo della Crimea è stato preso da milizie locali e truppe armate sotto l'apparente comando di Mosca. Dopo l'approvazione del referendum, la Russia affronterà sanzioni da parte dei Paesi occidentali
L'iter per l'eventuale annessione della Crimea da parte della Russia corre su due binari. Il primo è quello della proposta di legge presentata dal partito di centro-sinistra 'Russia Giusta' per semplificare il percorso di integrazione di territori stranieri nella Federazione Russa: basterà un semplice referendum, abolendo l'attuale previsione di un trattato internazionale. La Duma, il ramo basso del Parlamento, esaminerà il progetto di legge in prima lettura (in tutto sono tre) il 21 marzo, lo stesso giorno in cui verrà firmata la parte politica dell'accordo di associazione tra Kiev e Bruxelles. Dopo le successive letture, l'emendamento deve essere approvato dal Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento.
Infine la promulgazione della legge da parte del Cremlino. Ma, secondo molti esperti, Mosca non avrebbe più bisogno di questa modifica per l'annessione dopo la dichiarazione di indipendenza della Crimea. La Russia, che ha riconosciuto il passo, non è più tenuta a negoziare con Kiev
ma con Simferopoli. Basterebbe un parere del Consiglio della Federazione prima della decisione finale di Putin. In questo secondo caso ci sono i tempi, variabili sino ad un anno, per la definizione di un trattato internazionale con la Crimea. In entrambi gli scenari, comunque, si dovrà definire se la penisola sarà una provincia, una regione autonoma o una repubblica autonoma, ipotesi quest'ultima più probabile dato che anche in Ucraina aveva questo status
...e ora che succederà???? domani si scenderà? o salirà?
Hanno votato oltre 1,5 milioni di aventi diritto, il 58 % è di etnia russa. Mosca e Kiev siglano la tregua fino al 21 marzo
Migliaia di persone sono scese in piazza nelle strade della capitale della Crimea, Simferopoli, e a Sebastopoli, per festeggiare il 'Si' all'annessione della penisola alla Russia. In serata il primo exit poll dava i voti favorevoli al 93%. Pochi minuti dopo la diffusione del risultato, la Casa Bianca ha respinto il risultato del referendum sull'adesione alla Russia, che sancisce la secessione dall'Ucraina di Kiev. Washington ha detto che ora Mosca affronterà "costi crescenti" per l'intervento militare e la violazione del diritto internazionale. Poco prima il presidente della Ue Herman Van Rompuy e quello della Commissione Ue José Barroso avevano definito la consultazione elettorale illegale e illegittima, anticipando che il suo risultato non verrà riconosciuto".
Il 'premier' filo-russo della Crimea, Serghei Aksyonov ha annunciato che già domani una delegazione del Parlamento di Sinferopoli sarà a Mosca nel pomeriggio per avviare le procedure di annessione. Nel corso della giornata hanno votato oltre 1,5 milioni di aventi diritto, in 1205 distretti elettorali, con 27 commissioni elettorali cittadine e distrettuali. A Sebastopol lunghe file di persone erano ai seggi ore prima dell'apertura.
Putin: "E' legale. Rispetteremo il risultato". Per tutto il giorno l'inno russo è stato trasmesso dagli altoparlanti piazzati in tutta Sebastopoli, dove ha sede la flotta russa del Mar Nero. Il referendum sulla secessione della Crimea dall'Ucraina è "legale" e "la Russia rispetterà il risultato", ha ribadito il presidente russo Vladimir Putin in una conversazione telefonica con il Cancelliere tedesco Angela Merkel. Nel corso del colloquio, il capo del Cremlino ha espresso "preoccupazione per le tensioni create nelle regioni meridionali e sud-orientali ucraine da gruppi radicali, con il consenso delle autorità di Kiev". Critiche alla consultazione sono arrivate dal leader dei tatari di Crimea, Refat Chubarov, che ha definito il voto "uno spettacolo di clown" ed un "circo". In un'intervista all'emittente di Kiev Inter-Tv Chubarov ha esortato i componenti della minoranza tatara a boicottare il voto.
La tregua militare. Mosca e Kiev hanno siglato l'accordo per una tregua che fino al 21 marzo metterà al riparo le infrastrutture militari di Kiev da eventuali attacchi russi, ha riferito il ministro della Difesa ucraino, Ihor Tenyukh. "Un accordo è stato raggiunto conm la Flotta russa nel Mar nero (che ha base a Sebastopoli, in Crimea, ndr) e con il ministero della Difesa russo", ha detto il ministro. "Nessuna misura sarà presa fino al 21 marzo contro le installazioni militari in questo periodo. In ogni caso stiamo inviando nuove unità nei nostri siti militari".
La tensione militare tra Ucraina e Russia è ai massimi livelli. Il voto è considerato illegittimo sia dall'attuale governo di Kiev che dai Paesi occidentali. Dopo la fuga dell'ex presidente Yanukovych in Russia, il controllo della Crimea è stato preso da milizie locali e truppe armate sotto l'apparente comando di Mosca. Dopo l'approvazione del referendum, la Russia affronterà sanzioni da parte dei Paesi occidentali
L'iter per l'eventuale annessione della Crimea da parte della Russia corre su due binari. Il primo è quello della proposta di legge presentata dal partito di centro-sinistra 'Russia Giusta' per semplificare il percorso di integrazione di territori stranieri nella Federazione Russa: basterà un semplice referendum, abolendo l'attuale previsione di un trattato internazionale. La Duma, il ramo basso del Parlamento, esaminerà il progetto di legge in prima lettura (in tutto sono tre) il 21 marzo, lo stesso giorno in cui verrà firmata la parte politica dell'accordo di associazione tra Kiev e Bruxelles. Dopo le successive letture, l'emendamento deve essere approvato dal Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento.
Infine la promulgazione della legge da parte del Cremlino. Ma, secondo molti esperti, Mosca non avrebbe più bisogno di questa modifica per l'annessione dopo la dichiarazione di indipendenza della Crimea. La Russia, che ha riconosciuto il passo, non è più tenuta a negoziare con Kiev
ma con Simferopoli. Basterebbe un parere del Consiglio della Federazione prima della decisione finale di Putin. In questo secondo caso ci sono i tempi, variabili sino ad un anno, per la definizione di un trattato internazionale con la Crimea. In entrambi gli scenari, comunque, si dovrà definire se la penisola sarà una provincia, una regione autonoma o una repubblica autonoma, ipotesi quest'ultima più probabile dato che anche in Ucraina aveva questo status