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Legimac "New Global Traction": prototipo di un nuovo sistema di autotrazione dal Varesotto

pubblicato da Omar Abu Eideh
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=ULb5JTNDWmY&feature=mfu_in_order&list=UL]Auto/Inventato in Italia nuovo sistema di trazione: risparmi fino a 70% - YouTube[/ame]



Il “New Global Traction” di Legimac è un nuovo sistema di autotrazione che promette un abbattimento drastico di consumi ed emissioni. Il sistema si basa su uno dei principi più elementari delle leve: più la forza è applicata lontano dal fulcro e minore sarà lo sforzo per vincere il peso che si vuole spostare. Allo stesso modo per far girare una ruota si impiega meno forza se si agisce sulla parte più esterna di essa.
L’ applicazione di questo principio elementare della fisica alle ruote di un’automobile è saltato in mente a Leonardo Grieco, ristoratore di Cavaria (Varese) appassionato di invenzioni e forse anche di auto. Grieco ha contattato l’auto-officina Gran Prix Service, autorizzata Ferrari, che, con l’aiuto di alcuni ingegneri, ha realizzato, dopo 15 mesi di lavoro, un primo prototipo del sistema. I risultati sono molto incoraggianti: il risparmio di carburante arriva al 70%.
Merito dell’energia cinetica che si recupera e che permette appunto di risparmiare carburante e di abbattere di conseguenza le emissioni. Il sistema può essere installato senza dover lavorare sull’assetto del veicolo; L’unica modifica è il punto di attacco dei semiassi che, rispetto ad una vettura tradizionale, viene rialzato. L’accelerazione dell’auto avviene solo per effetto del cambio di rapporto senza utilizzare l’acceleratore e mantenendo il numero di giri motore costante fra i 1.000 e i 2.000. A comandare movimento e spinta sarà il pedale della frizione con la duplice funzione di starter e accelerazione.
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Un'auto che consuma il 70 per cento in meno

Quattro imprenditori hanno brevettato un sistema che consente di percorrere 100 chilometri con 2 litri di benzina


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Viene da Varese e si chiama New Global Traction il sistema di trazione automobilistica che grazie a due piccole modifiche sulla trasmissione tradizionale di qualsiasi mezzo (a 2 o 4 ruote) promette una riduzione dei consumi di carburante fra il 50 e il 70%.
A brevettarlo sono stati quattro imprenditori del varesotto: l'inventore di Saltrio, Leonardo Grieco, il responsabile dell'officina Ferrari di Cavaria nonché animatore del Ferrari Club dei Laghi Mauro Raccanello, Giuseppe Angilella di Campione d'Italia e Claudio Pettenuzzo di Saltrio.
Ecco come funziona. Il sistema consente al veicolo di accelerare solo per effetto del cambio di marcia, senza dover usare l'acceleratore e mantenendo il motore al regime minino di giri (fra i 1000 e i 2000). A differenza dei mezzi comuni, la frizione funziona al contrario: si preme in fase di partenza fungendo allo stesso tempo da acceleratore.
"Il segreto è pura fisica - chiariscono Leonardo Grieco e Mauro Raccanello - Per far girare una ruota la forza necessaria agendo sul suo centro è decisamente maggiore di quella che si impiegherebbe spostando l'asse verso il pneumatico. Come noi, invece, abbiamo fatto". L'energia recuperata in questo modo permette di abbattere consumi (e quindi i costi) nonché le emissioni di Co2.
Consapevoli del valore del potenziale valore del New Global Traction, i quattro impenditori hanno deciso di depositare un brevetto specifico presso l'Istituto europeo dei brevetti di Monaco di Baviera e di creare una società ad hoc, la Legimac, con l'obiettivo di stringere accordi commerciali con aziende europee e aprire la strada a una possibile produzione su larga scala.
L'implementazione del sistema, tengono a precisare gli ideatori "non stravolge la normale catena di montaggio delle vetture moderne. Le aziende possono montare il meccanismo sulle auto in produzione con costi che non incidono sul prezzo finale. Il vantaggio però sarebbe quello di creare un'auto ecologica dando un contributo concreto ala salvaguardi dell'ambiente".

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Cervelli in fuga | di Alessandro Madron | 4 febbraio 2012
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Più informazioni su: canton ticino, carburante, frizione, Grieco, Kinetic Drive System, marchionne, montezemolo, risparmio
Inventa il sistema per risparmiare carburante
Ma in Italia la sua idea non interessa
Il meccanico Leonardo Grieco ha messo a punto il Kinetic Drive System, che permette alle auto di dimezzare i consumi di carburante, abbattere le emissioni del 60 per cento e allungare la vita del motore dell'80 per cento. Il Kds, scartato dalle grandi case automobilistiche (tra cui la Fiat), viene montato in alcune carozzerie svizzere
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Leonardo Grieco, inventore del Kds

Si chiama Kinetic Drive System (Kds) e promette di dimezzare i consumi di carburante, abbattere le emissioni del 60 per cento e allungare la vita del motore dell’80 per cento. L’invenzione porta la firma di Leonardo Grieco, un meccanico di lungo corso di Saltrio (Varese), uno di quelli che si è “guadagnato i galloni in officina – come dice lui stesso -, in anni di lavoro”, sporcandosi le mani oltre ad usare la testa.

Oggi il suo Kds, dopo essere stato brevettato, ha ottenuto dalla motorizzazione svizzera l’autorizzazione ad essere montato sui veicoli e in un’officina del Canton Ticino è già possibile farselo installare per poco meno di 2 mila euro. Per un non addetto ai lavori non è semplice intuirne il funzionamento, ma in buona sostanza il Kds è composto da una centralina che interviene sul meccanismo della frizione. “Una volta accelerata la massa – spiega l’inventore – la macchina resta su un numero di giri ottimale e ad ogni cambio di marcia, grazie a questo sistema si risparmiano 700 giri motore. Infatti, mentre normalmente si scende al minimo di giri, qui si utilizza il motore soltanto quando dà la coppia migliore, fra i 1700 e i 2300 giri. Praticamente a parte lo spunto iniziale, la macchina viaggia quasi sempre a basso regime, basta dare un colpo di gas ogni tanto e ci si mantiene a velocità di crociera. Il pedale della frizione non c’è e per cambiare si usa solo la mano”.

Il signor Grieco ha montato il sistema su una vecchia Skoda 1900 turbo diesel: “Ho già fatto 50 mila chilometri con questa macchina e i risultati sono sorprendenti. Questa auto, che oggi ha 290 mila chilometri, fa abitualmente attorno ai 500 chilometri con un pieno, da quando ho montato il sistema Kds sono stabilmente sopra i mille”. Al signor Grieco dobbiamo credere sulla parola. Oltre ad aver visto la centralina montata e ad aver percepito il suo vibrante entusiasmo, non abbiamo infatti a disposizione elementi empirici sufficienti ad avvalorare la sua scoperta, se non un breve viaggio di prova da cui effettivamente abbiamo potuto constatare che il pedale dell’acceleratore viene usato davvero poco.

Se quanto promesso fosse vero si tratterebbe di una innovazione sensazionale. Con macchine capaci di percorrere normalmente 50 km con un litro. Di questa vicenda colpisce anche un’altra cosa: “Questa scoperta potrebbe valere metà del combustibile mondiale – dice Grieco – ci ho speso dieci anni di lavoro e tentativi. Soldi, tempo e impegno. Nessuno ha però voluto darci retta. Nessuno ha voluto vederlo e capirne il funzionamento. Abbiamo scritto alle case automobilistiche di tutto il pianeta: a Marchionne, a Montezemolo, negli Stati Uniti, in Corea, dappertutto. Abbiamo speso un capitale in lettere e raccomandate. Le risposte che ci sono arrivate sono tutte uguali. Hanno tutte lo stesso desolante tenore, ne ho un cassetto pieno”.

Insomma, Grieco ha scritto e presentato il suo Kds alle principali case automobilistiche che hanno sempre risposto alla stessa maniera: “Ci dispiace tanto, ma la sua invenzione non ci interessa”. Ma l’inventore del Kds non ci sta: “Questi signori dovrebbero scendere dalle loro scrivanie e toccare con mano, sedersi sulla macchina e provarla prima di dire che non gli interessa. Prima provi, studi, poi mi dici che non funziona. Una bocciatura motivata la posso anche accettare. Ma una chiusura a priori no. Nelle cose, per capirle, bisogna metterci il naso”. Dal momento che nessuna casa automobilistica ha creduto nel progetto, Grieco ha stretto un accordo con un’officina elvetica che ha accettato di montare il sistema sulle auto svizzere: “Siamo andati alla motorizzazione del Canton Ticino, hanno provato il sistema, hanno verificato le caste e dopo dieci giorni avevamo in tasca l’autorizzazione a montarla. Una cosa simile in Italia, con tutta la burocrazia, sarebbe impossibile”.
 

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