Un punto di vista alternativo

Eomund

Forumer attivo
Visto che, come scritto da altri, questo è un forum di partite iva, non mi interessa convincere alcuno di alcunché. Però avrei piacere a mettervi davanti al punto di vista dell’”altro”.

Per quanto concerne il thread sulle indagini finanziarie, che, come detto, non seguo più, ho un ultimo commento: tutti abbiamo esperienze più o meno tragiche da raccontare e per questo motivo tutti ci formiamo, in quel determinato campo, giudizi molto rigidi. E’ normale. Esempio personale: mio nonno è morto a seguito delle ferite riportate al fronte durante la seconda guerra mondiale. Per questo motivo io non ho alcuna pietà nei confronti di chi ci ha portato in guerra e della sua combriccola. Tuttavia se ci facciamo prendere dalle disgrazie dei singoli non c’è modo di valutare l’insieme. La malasanità, per esempio, esiste - anche in veneto - ma non è che, per quanto sia tragico che un parente o un amico ne sia vittima, i medici siano tutti incompetenti e si debba rifuggire gli ospedali. Idem con i poliziotti corrotti o con gli errori giudiziari: sono situazioni gestite da uomini e gli uomini possono essere fallaci.

Il punto è che al crescere del campione preso in considerazione, è inevitabile che vi siano questi errori e che, quindi, qualcuno ne patisca. Ora, se io voglio portare avanti una discussione relativamente ad un istituto, come era mia intenzione, ed il primo (o chi per lui) che si ritiene leso – peraltro ammettendo di aver violato norme, ma lasciamo perdere – mi viene a spostare l’oggetto del contendere per scaricare la propria frustrazione, allora lui è liberissimo di fare quello che vuole, ma io non posso continuare. Il motivo è abbastanza ovvio: io non vi posso aiutare per i supposti casi di “malentrate”, ma per il resto, per come interpretare le norme, per come rapportarsi con le entrate, per evitare errori marchiani, posso. Quindi, fuor di metafora, dal momento che non sono qui per far da parafulmine al comportamento altrui, le insinuazioni, i “raggelanti” riferito alle mie considerazioni e le “persone vere”, specie quando evadete, li andate a dire alle vostre mammine e alla mia lista ignora.

Poi, siccome anche io ho i miei sassolini, allora, come sopra anticipato, vi propino il mio punto di vista.
Faccio notare che, prima di essere un dipendente pubblico, io ero un professionista, quindi ho, per così dire, un’esperienza variegata.

Vediamo un po’.
1) Come noto, sono laureato in giurisprudenza, lavoro all’ae e sono inquadrato in terza area funzionale, fascia retributiva f1. Questo mi permette di percepire – al lordo delle imposte, inclusa la tredicesima – uno stipendio annuo di € 26k precisi, a cui si devono aggiungere i premi di produzione variabili per grosso modo altri 4k euro sempre al lordo delle imposte. Il totale è quindi un imponibile di € 30k circa. Faccio notare che il contratto delle agenzie fiscali è scaduto a febbraio 2010 e non potrà essere rinnovato fino a gennaio 2014. Il mio buon stipendio, perché non mi lamento di certo, mi pone ben a destra della gaussiana, dal momento che il reddito medio imponibile del 2010 nel belpaese è stato di 22,8k. Quindi sono ricco: guadagno oltre il 30% in più dell’italiano medio! Poi vedo che firenze esplode di gente con: auto da 35-40k euro sotto le natiche, case al mare, settimane bianche multiple e vacanze esotiche varie. Io una volvo, una bmw o un cayenne non lo posso nemmeno vedere da lontano. Certo, c’è chi campa di rendite finanziarie o è un eccellente trader: in questo caso il reddito imponibile che risulta può ben essere estremamente basso, dal momento che è tutto tassato alla fonte e non transita da unico. Ma possibile che sian tutti figli di cuccia oppure piccoli gann?
2) Il mio posizionamento all’interno della gaussiana non è solo una questione estetica, ma ha anche consistenti riflessi pratici: mi riferisco all’isee. In toscana, per esempio, il ticket sui medicinali è scaglionato in base all’isee, così come l’accesso a servizi quali asili nido e scuole materne a prezzi agevolati. Per tacere delle tasse universitarie. Cosa giustissima, sia chiaro, ma perversa negli effetti: così il “ricco” fesso che è sposato ad un’altra lavoratrice dipendente e magari ha un paio di figli piccoli, che, come noto, costano un botto di soldi in medicinali e vanno al nido o alla materna, si trova a versare parecchie centinaia di euro al mese al ssn e ad asili privati, mentre il povero figlio della professionista che evade – per mangiare, eh – paga il minimo di ticket e spende poche decine di euri al mese con i figli belli sistemati. Ecco, più che l’evasione delle imposte in sé, a me fa alterare non poco l’accesso agevolato ai servizi pubblici. Questi sono soldi sfilati direttamente di tasca ai contribuenti onesti che pagano i servizi a costi maggiori, sia al lavoratore dipendente, sia alla p.iva o all’imprenditore onesto. Anche questa è vita vera…
3) Si dirà: ma dovrà pur mangiare anche lei. Senza dubbio. Però qui è facile cadere nell’errore più classico della mentalità italiana: se io inizio facendo una cosa la devo fare per tutta la vita e nella zona in cui sono nato. Non è così che funziona, purtroppo. L’avete voluta l’economia di mercato? Queste sono le conseguenze: se sei in posizione marginale, alla lunga vieni sbattuto fuori e finisci su un marciapiede. Tu ed i tuoi dipendenti. E tutti dovete ricominciare. Si può comunque obiettare: è giusto che se uno ha problemi a tirare avanti, passino le entrate o la finanza a finire il lavoro? E qui posso fare riferimento alla mia attività. Spesso la mazzata te la danno i “vicini-concorrenti”: se arriva la finanza (che ha uomini e mezzi a sufficienza per esaminare a fondo quasi tutte le segnalazioni) vi sono buone possibilità che ci sia stata una soffiata da parte di chi è rimasto indispettito dall’attività del concorrente. Mi son capitati numerosi verbali – la gdf può solo verificare, ma non ha il potere di emettere accertamento – del genere. Per quanto concerne le entrate, la mazzata finale arriva o da verifiche o da studi di settore; è raro che capiti con altre forme di accertamento. In questi casi, checché ne possano dire i contribuenti pizzicati, le cose vengono ben ponderate e vagliate. Le pratiche, se si trova un qualche appiglio giuridicamente sostenibile, vengono archiviate senza troppi patemi. In sede di contraddittorio una delle cose che vengono tenute in maggior considerazione è proprio il cambio di attività. Viceversa l’antieconomicità, l’andare in perdita per numerosi periodi di imposta senza cambiare attività, è un buon argomento in mano all’agenzia, con numerose cassazioni in tal senso. Un caso concreto: ho mandato, un paio di anni fa, uno studio di settore per il 2006 ad una società che dal 1995 al 2008 – anno in cui ha alfine liquidato – non ha MAI chiuso un esercizio in utile. E tutti gli anni i soci, che avevano un’altra fonte di reddito da circa 20k lordi a testa, ripianavano le perdite, mediamente per 25k euro. La domanda è: mi vuoi dire che tieni aperta una società che per oltre 10 anni non solo non ti dà denari per mangiare, ma addirittura ti costa duemila euro il mese?
4) Posto quanto sopra, quando è evidente che il tizio evade, questo deve pagare. Perché dovrebbe pagare? Perché, come detto, di fatto ruba soldi ai contribuenti onesti, sia sotto forma di aliquote più alte, sia sotto forma di “free riding” o comunque di ottenimento di servizi a prezzi inferiori, sia – per gli altri imprenditori o partite iva in genere – sotto forma di concorrenza sleale, dal momento che, non pagando le imposte, può offrire il medesimo servizio a prezzi inferiori. E anche perché c’è una disposizione di legge che lo prevede. La cosa da comprendere è che il mancato rispetto di una norma comporta l’assunzione del rischio di essere per ciò sanzionati. Se io picchio uno e lo mando all’ospedale, sono in torto io che ho menato o la polizia che mi ha fermato o ancora il magistrato che mi condanna? Se io rubo un portafogli e vengo beccato, secondo voi non sono condannato perché dovevo mangiare? Io posso anche non condannare moralmente chi non paga le imposte perché ha problemi a mangiare; ma se la legge dice che quel comportamento è sanzionato, è giusto che sia sanzionato nel momento in cui viene scoperto. E basta.
Poi, per tornare all’inizio di quanto scritto, non è che tutto quello che facciamo sia perfetto ed intangibile: ogni anno ci sono accertamenti che mi tocca far partire o adesioni per le quali ottengo una firma con una certa vergogna e dopo discussioni anche molto animate con i capi. Ma francamente mi son vergognato ben di più nel periodo in cui ho fatto l’avvocato. Mi rendo conto che, per chi è colpito dall’ingiustizia, non è certo di consolazione il sapere di essere in posizione ampiamente minoritaria e residuale, ma le cose vanno molto meglio di quello che si crede. Un ultimo consiglio: sceglietevi bene il professionista, perché ci sono dei cialtroni da battaglia in giro che fanno oscenità che poi costan care. Ma con il cliente scaricano la colpa su di noi, ovviamente…
Per la cronaca: anche io penso che un calo delle imposte avrebbe l'effetto di ridurre l'evasione, anche se non "miracolosamente" e da solo. Ma questa è un'altra storia. Ammazza quanto ho scritto. Statemi bene. :)
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto