Una cosa che non ho mai capito

Che fa finta di nulla ma nella sua mente lei viene relegata al passato
ah ok, quindi non attrice di cinema, in questo caso sarebbe il significato 4?

s. m. (f. -trice) [dal lat. actor -oris, der. di agĕre «agire»]. – 1. Nel linguaggio giur., colui che prende l’iniziativa del processo (contrapp. al convenuto); anche in funzione di agg.: la parte attrice, e per estens., domanda attrice, la domanda dell’attore. 2. Interprete di un’azione drammatica rappresentata scenicamente: a. di prosa; a. tragico, comico, drammatico; a. di varietà; gli a. della radio, della televisione, del cinema; primo a., l’attore principale di una compagnia; attor giovane, attrice giovane, ruolo delle compagnie drammatiche italiane nel sec. 19°, che richiedeva speciali doti, bella presenza, modi distinti, eleganza di portamento, e nelle attrici una caratteristica graziosa vivacità. Come qualifica professionale, il termine indica in genere chi svolge attività in spettacoli pubblici (quindi cantanti, ballerini, acrobati, prestigiatori, ecc.). In senso generico, che attore!, detto in tono ammirativo, o lievemente spreg., di persona che finge o dice il falso o maschera i proprî sentimenti con molta abilità. 3. Nell’analisi strutturale della narrativa, è in genere sinon. di personaggio, cioè la persona che, in un determinato racconto, realizza concretamente la funzione, cioè il ruolo astratto, dell’attante (per un singolo attante ci possono essere, quindi, anche più attori, in quanto esplichino una medesima funzione). 4. fig. Chi prende parte attiva e diretta a una vicenda della vita reale: essere a. di un’avventura; avvenimenti gravi di cui siamo stati non spettatori ma attori. 5. ant., tosc. Amministratore, agente, fattore. ◆ Dim. attorino, attorèllo, attorùccio, che hanno tutti anche valore spreg.: un attoruccio di provincia; sempre spreg. attorùcolo.

 
altra domanda visto che ci siamo
qui dice

Camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti: "Tu muori"
Se mi aiuti son certa che io ne verro fuori!
Ma non una parola chiarì i miei pensieri

Perche' "son certa?" Non dovrebbe essere "son certO"?
Cioe', abbiamo un lui e una lei che camminano fianco a fianco, almeno mi par di capire, e quello in difficolta' e' lui.
E quindi se tu donna aiuti me uomo, sono certo che ne verro' fuori... :mmmm:

Non c'ho capito niente eh? :d:

Fortunatamente si trova la spiegazione di Mogol stesso :d:

Mogol, poi spiega anche quel discorso diretto, quel "Ad un tratto dicesti ‘Tu muori. Se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori'" e dice: "Questa è una parte che probabilmente non è stata colta da nessuno e non è molto chiara: ho immaginato una donna che chiede aiuto perché si sta innamorando di un altro ma che contemporaneamente ha bisogno di un supporto per uscire da questa situazione,lei si è confessata lui invece l'ha ignorata per un fatto di orgoglio".
 
Fortunatamente si trova la spiegazione di Mogol stesso :d:

Mogol, poi spiega anche quel discorso diretto, quel "Ad un tratto dicesti ‘Tu muori. Se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori'" e dice: "Questa è una parte che probabilmente non è stata colta da nessuno e non è molto chiara: ho immaginato una donna che chiede aiuto perché si sta innamorando di un altro ma che contemporaneamente ha bisogno di un supporto per uscire da questa situazione,lei si è confessata lui invece l'ha ignorata per un fatto di orgoglio".
seeee
troppo avanti Mogol :d:
quindi tu muori significa piu' o meno che sta morendo il mio sentimento verso di te

io invece avevo inteso tu muori letteralmente, a causa delle troppe paranoie (i tarli della mente)
 

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