Ooops, Noi Gli Facciamo le Sanzioni e I Russi si prendono le Fabbriche
Di
FunnyKing , il 11 aprile 2016
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Della serie Europei (e Italiani che non contano un emerito ca@@o), ovvero i più furbi dell’Universo.
Ai Russi gli abbiamo fatto le sanzioni?
E loro non solo hanno fatto le controsanzioni ma hanno anche “concesso” con tanto di esenzioni fiscali alle nostre imprese di delocalizzare in Russia in modo da potere vendere li la loro merce….. e quando toglieremo le sanzioni, beh… continueranno a farsela e a vendersela da li.
Anzi che la esporteranno.
Si chiama Judo, e Putin lo sa praticare…. parrebbe.
da
PambiancoNews
Mosca chiama Benetton a produrre in Russia
Dopo
Zara e
H&M, anche
Benetton sarebbe in trattative con il governo russo per “delocalizzare” una parte della produzione nell’ex area sovietica. La notizia arriva dall’agenzia
Agi che cita le agenzie russe
Prime e
Interfax, ma il gruppo di Ponzano Veneto non ha voluto rilasciare commenti in merito. Secondo
Prime e
Interfax, il vice capo del ministero dell’Industria e del commercio,
Viktor Evtukhov, avrebbe annunciato di essere impegnato in “negoziati con Decathlon e Benetton su due ipotesi: realizzare su commessa determinate produzioni in aziende russe o aprire direttamente la produzione in loco”, estendendo anche a queste due realtà le proposte già fatte a Zara ed H&M. L’agenzia
Agi riporta che, secondo alcune sue fonti, “ci sono movimenti in questa direzione, anche collegati all’aprirsi di nuove quote di mercato liberate dalla Turchia, colpita dalle sanzioni economiche di Mosca dopo l’abbattimento a novembre di un jet russo al confine con la Siria”.
I motivi dell’interesse delle società straniere a dislocare in Russia, secondo
Prime, sono da ricercare nella svalutazione della moneta nazionale e di conseguenze nella diminuzione del costo del lavoro, che rendono la produzione in loco più conveniente, ma anche nella possibilità di arginare il problema della volatilità del rublo che fino ad ora ha determinato un calo delle esportazioni in Russia. La prima società straniera a trasferire la produzione in Russia è stata la finlandese
Finn Flare.