un'altra nave delle ONG piena di africani

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Forumer storico
La nave Alex è arrivata a Lampedusa, vietato lo sbarco. Salvini: “È attacco al governo”. Mediterranea: “È sequestro”
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L’imbarcazione della ong Mediterranea con 41 migranti a bordo ferma al porto: “Emergenza igienico-sanitaria”.
Il ministro: “Non è soccorso ma invasione finanziata da filantropi alla Soros.
Militari difendano i confini”.
Chiama in causa la ministra della Difesa e quello dell'Economia: "Mi sento politicamente solo, mi aiutino in questa battaglia".
Fonti del ministero della Trenta lo smentiscono: "Offerto supporto ma ha rifiutato"

di F. Q. | 6 Luglio 2019

La nave Alex della ong Mediterranea con 41 migranti a bordo attorno alle 17 è entrata nel porto di Lampedusa, attraccando poco dopo nel molo dell’isola siciliana. Dopo ore dall’arrivo l’equipaggio e i migranti sono ancora a bordo: “Si configura il sequestro di persona. Se questo è ancora uno stato di diritto queste cose si discutono nei tribunali. Devono farci scendere”, ha affermato la portavoce di Mediterranea Alessandra Sciurba. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che parla di “attacco in corso al governo e al ministero dell’Interno”, ha risposto: “Non autorizzo nessuno sbarco di chi se ne frega delle leggi italiane e aiuta gli scafisti. Io denunciato per sequestro di persona? Siamo al ridicolo”. E, aggiunge: “Piuttosto li portiamo all’ambasciata tedesca in autobus”. La nave intanto è stata spostata dalla banchina al molo Favaloro per consentire alle persone a bordo di utilizzare i bagni del porto e per liberare il molo commerciale.


L’ipotesi del ritorno a Malta
Subito dopo l’attracco sembrava configurarsi la possibilità che la nave venisse fatta ripartire alla volta di Malta: “Ci sono voci che si rincorrono ma mi sembra un’ipotesi surreale – ha dichiarato il capo missione Erasmo Palazzotto che è un deputato del parlamento italiano -. Se esistono le leggi, se viviamo ancora in uno stato di diritto non si può imporre a un comandante di fare qualcosa che non è in grado di fare”. Intanto, dopo la richiesta del capo missione di avere un medico a bordo per controllare la situazione sanitaria, sulla Alex è salita una dottoressa della Asp che ha visitato i migranti che si trovano da due giorni sul ponte del veliero. Uno dei migranti a bordo, disidratato, è stato portato al poliambulatorio di Lampedusa per essere curato.

Salvini: “non è soccorso ma invasione finanziata da filantropi alla Soros”
Il vicepremier continua a dichiarare chiusi i porti per i migranti: “Se qualcuno pensa di farmi mollare – afferma su Facebook – ha sbagliato a capire. Noi non riapriamo niente. Sono sconcertato per le complicità che paiono emergere dietro questo traffico palesemente organizzato di esseri umani. Sono recuperi scelti in data e luogo preciso”. “Non sono operazioni di soccorso – continua – queste sono operazioni pianificate di invasione del Continente europeo sponsorizzate da miliardari non da filantropi, da speculatori miliardari alla Soros, che vogliono cancellare popoli, radici, culture e tradizioni e vogliono nuovi schiavi. Noi ci stiamo impegnando per dare un futuro in Africa a questi ragazzi, stanno mettendo a rischio la vita di questi ragazzi, di queste persone, volendo passare per buoni”.

Botta e risposta Viminale-Difesa
Il ministro dell’Interno chiede poi l’intervento del ministro della Difesa e del ministro dell’Economia per difendere i confini italiani: “Ogni tanto lo confesso, mi sento politicamente un po’ solo. Infatti chiederò al ministro della Difesa e al ministro dell’Economia che comandano la Marina militare e la Guardia di Finanza di aiutarci in questa battaglia di civilità, di legalità, per salvare vite: mi farebbe piacere che fossero al nostro fianco, al fianco del popolo italiano per difendere i confini, le leggi, lo spirito di un Paese. Fonti della Difesa, però, rispondono: “Da giorni abbiamo offerto supporto al Viminale sulla situazione di queste ore e il Viminale lo ha respinto, in più di una occasione. Questi sono i fatti”. Risponde il Viminale: “In riferimento alle fonti della Difesa che sostengono di aver offerto supporto al Viminale, ottenendo risposta negativa, si segnala che il supporto è necessario per bloccare le navi che vogliono portare i clandestini in Italia e non per aiutarle nel trasporto”.

Sindaco di Lampedusa: “Li facciano sbarcare”
Mentre sul molo si scontrano cittadini a favore e contro l’arrivo dei migranti, sono diverse le dichiarazioni di amministratori e politici sulla situazione della nave. “Penso che per com’è la situazione dovrebbero farli sbarcare ma in questo il sindaco non ha alcun potere. Posso solo fare da spettatore”, ha detto il sindaco di Lampedusa Toto Martello dal porto dell’isola. Il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti risponde invece alle dichiarazioni del Ministro dell’Interno: “Ricomincia lo show di Matteo Salvini – ha affermato -. Si facciano scendere i naufraghi della nave Alex, dove sarebbe in corso un’emergenza igienico-sanitaria, e poi si collabori con l’Europa per lo loro redistribuzione. Finisca questo surreale e macabro gioco sulla pelle di esseri umani. La verità è che l’Italia non ha politiche di governo sul tema immigrazione e ogni volta ci troviamo di fronte a situazioni drammatiche o surreali usate a scopi propagandistici. Invece di disertare i vertici europei ci si muova per cambiare le cose”.

Lo stallo della nave Alex prima dell’attracco
Poche ore prima di arrivare nelle acque di Lampedusa la ong aveva annunciato: “Di fronte alla intollerabile situazione igienico-sanitaria a bordo, Alex ha dichiarato lo stato di necessità e si sta dirigendo verso il porto di Lampedusa unico possibile porto sicuro di sbarco”. Il ministro dell’Interno, dopo oltre 24 ore nelle quali è continuato il tira e molla sull’intesa trovata da Italia e Malta per l’attracco a La Valletta, aveva affermato: “La nave dei centri sociali, che a quest’ora sarebbe già arrivata a Malta che aveva dato la disponibilità di un porto sicuro, infrange la legge, ignora i divieti ed entra in acque italiane. Le Forze dell’ordine sono pronte ad intervenire, vediamo se anche in questo caso la ‘giustizia’ tollererà l’illegalità: in un Paese normale arresti e sequestro della nave sarebbero immediati. Questi non sono ‘salvatori’, questi sono complici dei trafficanti di esseri umani”.

Dopo l’intesa Italia-Malta mai sfociata nel reale ‘scambio’ di migranti per il braccio di ferro tra i due Paesi e la ong Mediterranea sulla necessità o meno dell’ingresso a La Valletta del veliero, la situazione si era sbloccata con la mossa della ong nella giornata in cui il ministro dell’Interno, pur ammettendo che Tripoli in questo momento non può essere un safety place per chiunque soccorra migranti in difficoltà, non cede sulla linea duranei confronti di Alex e Alan Kurdi.

“Vuole lo scontro pur di andare a Lampedusa”, avevano spiegato fonti del Viminale in mattinata rispondendo al post di sabato mattina della ong Mediterranea che spiegava i motivi del rifiuto di traversata fino a La Valletta. L’Italia, continuavano le stesse fonti parlando di “impunità preventiva” richiesta dallla ong, “ha confermato ad Alex la disponibilità a scortarla a La Valletta, con trasbordo di immigrati su altre navi più sicure, a patto che entri nel porto e si sottoponga ai doverosi controlli di un Paese dell’Unione europea”. “Tutto questo è una follia. Queste persone sono stanche e provate, così come tutto l’equipaggio”, la risposta all’Adnkronos Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans.



Lo scontro Italia-Germania
Nella giornata in cui per la prima volta il capo del Viminale ha dichiarato la Libia “un porto non sicuro” e il suo omologo tedesco Horst Seehofer ha aperto all’accoglienza di “alcune” persone salvate “nell’ambito di una soluzione solidale europea”, continua lo scontro tra i due Paesi sulla gestione delle politiche migratorie. Horst Seehofer oggi ha scritto a Matteo Salvini, chiedendo di rivedere la sua politica migratoria: “Ti chiedo urgentemente di riconsiderare la tua posizione sulla chiusura dei porti italiani. Le imbarcazioni che salvano i migranti non dovrebbero essere lasciate a vagare nel Mediterraneo, qualunque esse siano”. Il riferimento è alle navi delle ong salvano i migranti in mare: oltre alla nave Alex è ancora in stallo la situazione della Alan Kurdi, imbarcazione della ong tedesca Sea Eye, bloccata in acque internazionali: “Non bisognerebbe fare distinzioni tra chi soccorre i profughi, tra le nazionalità degli equipaggi o tra le bandiere delle navi”, conclude il ministro tedesco. Dura la risposta del ministro dell’Interno italiano: “Il governo tedesco mi chiede di aprire i porti italiani ai barconi? Assolutamente no. Chiediamo anzi al governo Merkel di ritirare la bandiera tedesca a navi che aiutano trafficanti e scafisti, e di rimpatriare i loro cittadini che ignorano le leggi italiane”.




La situazione della Alan Kurdi
Resta in attesa di un porto sicuro – che l’equipaggio definisce “urgente” – la Alan Kurdi, bloccata in acque internazionali dal divieto di accesso in Italia notificato dalla Guardia di finanza. Lo stallo continua da oltre 24 ore. Alla nave della ong tedescauna motovedetta della Guardia di finanza ha notificato in mattinata il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane. “Stiamo aspettando in acque internazionali al largo dell’isola di Lampedusa. La Guardia di Finanza ci ha consegnato il decreto di Salvini. Il porto è chiuso. Comunque in Germania più di 70 città sono disposte ad accogliere le persone salvate. Abbiamo urgente bisogno di un porto sicuro”, afferma la ong Sea Eye in un tweet.

“È una nave tedesca, vada in Germania”, aveva risposto seccamente Salvini. Il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer aveva annunciato in un tweet che “sia nel caso della Alan Kurdi che nel caso di Alex siamo pronti, nell’ambito di una soluzione solidale europea, a prendere alcune delle persone salvate”

Il ministro dell’Interno chiede poi l’intervento del ministro della Difesa e del ministro dell’Economia per difendere i confini italiani: “Ogni tanto lo confesso, mi sento politicamente un po’ solo. Infatti chiederò al ministro della Difesa e al ministro dell’Economia che comandano la Marina militare e la Guardia di Finanza di aiutarci in questa battaglia di civilità, di legalità, per salvare vite: mi farebbe piacere che fossero al nostro fianco, al fianco del popolo italiano per difendere i confini, le leggi, lo spirito di un Paese. Fonti della Difesa, però, rispondono: “Da giorni abbiamo offerto supporto al Viminale sulla situazione di queste ore e il Viminale lo ha respinto, in più di una occasione. Questi sono i fatti”. Risponde il Viminale: “In riferimento alle fonti della Difesa che sostengono di aver offerto supporto al Viminale, ottenendo risposta negativa, si segnala che il supporto è necessario per bloccare le navi che vogliono portare i clandestini in Italia e non per aiutarle nel trasporto”.




Sindaco di Lampedusa: “Li facciano sbarcare”
Mentre sul molo si scontrano cittadini a favore e contro l’arrivo dei migranti, sono diverse le dichiarazioni di amministratori e politici sulla situazione della nave. “Penso che per com’è la situazione dovrebbero farli sbarcare ma in questo il sindaco non ha alcun potere. Posso solo fare da spettatore”, ha detto il sindaco di Lampedusa Toto Martello dal porto dell’isola. Il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti risponde invece alle dichiarazioni del Ministro dell’Interno: “Ricomincia lo show di Matteo Salvini – ha affermato -. Si facciano scendere i naufraghi della nave Alex, dove sarebbe in corso un’emergenza igienico-sanitaria, e poi si collabori con l’Europa per lo loro redistribuzione. Finisca questo surreale e macabro gioco sulla pelle di esseri umani. La verità è che l’Italia non ha politiche di governo sul tema immigrazione e ogni volta ci troviamo di fronte a situazioni drammatiche o surreali usate a scopi propagandistici. Invece di disertare i vertici europei ci si muova per cambiare le cose”.

Lo stallo della nave Alex prima dell’attracco
Poche ore prima di arrivare nelle acque di Lampedusa la ong aveva annunciato: “Di fronte alla intollerabile situazione igienico-sanitaria a bordo, Alex ha dichiarato lo stato di necessità e si sta dirigendo verso il porto di Lampedusa unico possibile porto sicuro di sbarco”. Il ministro dell’Interno, dopo oltre 24 ore nelle quali è continuato il tira e molla sull’intesa trovata da Italia e Malta per l’attracco a La Valletta, aveva affermato: “La nave dei centri sociali, che a quest’ora sarebbe già arrivata a Malta che aveva dato la disponibilità di un porto sicuro, infrange la legge, ignora i divieti ed entra in acque italiane. Le Forze dell’ordine sono pronte ad intervenire, vediamo se anche in questo caso la ‘giustizia’ tollererà l’illegalità: in un Paese normale arresti e sequestro della nave sarebbero immediati. Questi non sono ‘salvatori’, questi sono complici dei trafficanti di esseri umani”.




Dopo l’intesa Italia-Malta mai sfociata nel reale ‘scambio’ di migranti per il braccio di ferro tra i due Paesi e la ong Mediterranea sulla necessità o meno dell’ingresso a La Vallettadel veliero, la situazione si era sbloccata con la mossa della ong nella giornata in cui il ministro dell’Interno, pur ammettendo che Tripoli in questo momento non può essere un safety place per chiunque soccorra migranti in difficoltà, non cede sulla linea duranei confronti di Alex e Alan Kurdi.

“Vuole lo scontro pur di andare a Lampedusa”, avevano spiegato fonti del Viminale in mattinata rispondendo al post di sabato mattina della ong Mediterranea che spiegava i motivi del rifiuto di traversata fino a La Valletta. L’Italia, continuavano le stesse fonti parlando di “impunità preventiva” richiesta dallla ong, “ha confermato ad Alex la disponibilità a scortarla a La Valletta, con trasbordo di immigrati su altre navi più sicure, a patto che entri nel porto e si sottoponga ai doverosi controlli di un Paese dell’Unione europea”. “Tutto questo è una follia. Queste persone sono stanche e provate, così come tutto l’equipaggio”, la risposta all’Adnkronos Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans.
 
L'Italia è idifesa dall'attacco delle ONG finanziate dagli europei


Migranti di Alex sbarcati nella notte a Lampedusa
© AP Photo / Olmo Calvo
ITALIA 09:29 07.07.2019URL abbreviato

Nel frattempo ha cambiato rotta verso Malta la nave "Alan Kurdi" della ong Sea Eye con altri 65 migranti a bordo.

Questa notte all'1.30 sono sbarcati i migranti tratti in salvo dalla barca a vela "Alex" della ong Mediterranea, ormeggiata nel porto dell'isola da ieri pomeriggio.
La situazione si è sbloccata con la notifica del sequestro dell'imbarcazione da parte della Guardia di Finanza e l'avviso di garanzia al capitano del veliero Tommaso Stella, indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
I migranti sono stati condotti al centro dove si trovano già in tanti dopo i ripetuti sbarchi fantasma.


Polemiche tra Salvini e Difesa
Dopo lo sbarco sono scoppiate polemiche tra il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha sostenuto di essere stato lasciato solo, ed i suoi colleghi della Difesa e dell'Economia, dicastero responsabile dell'operato della Guardia di Finanza.

Matteo Salvini ha dichiarato: "Ragioneremo nelle prossime ore sulla presenza di navi militari italiane nel Mediterraneo. Domando ai vertici delle Forze armate e della Guardia di Finanza se la difesa dei confini è un diritto-dovere da parte delle istituzioni o no.Io posso indicare un porto sicuro e bloccare uno sbarco non autorizzato ma le forze armate in mare non dipendono da me. Se servono da scorta per le navi fuorilegge domandiamoci allora sull'utilizzo di queste unità militari. Chiederò ai ministri della Difesa e dell'Economia di aiutarci in questa battaglia di civiltà e legalità per salvare vite. Mi farebbe piacere che fossero al nostro fianco, al fianco del popolo italiano, altrimenti è un precedente pericolosissimo. Io firmo il divieto di ingresso e questi entrano e nessuno li ferma. A che servono le navi militari se non per pattugliare i confini?"

Non si è fatta attendere la risposta a Salvini del ministero della Difesa attraverso fonti, che hanno sostenuto di aver offerto ripetutamente sostegno al Viminale, tuttavia respinto. Il dicastero della Difesa avrebbe offerto assistenza per trasportare i migranti a Malta. La replica al Viminale si è conclusa con un "basta attacchi ai militari. Esigiamo rispetto".

Risposta Tria
Il ministro dell'Economia Tria ha difeso l'operato della Guardia della Finanza, che "ha seguito le operazioni di contrasto all'immigrazione clandestina messe in atto dalla Guardia di Finanza che, in aderenza alle disposizioni di legge e alle direttive ministeriali impartite al riguardo, ha dato attuazione a tutte le prescrizioni necessarie, tra manovre dissuasive e numerose intimazioni di alt, per far rispettare il divieto di ingresso nelle acque territoriali e di attracco al porto di Alex". Ha aggiunto che tutto è avvenuto "avendo sempre presente la salvaguardia e l'incolumità delle persone imbarcate e la sicurezza della navigazione". Ha inoltre chiesto l'intervento della magistratura.

Vicenda Alex
La nave della Mediterranea SH era partita per una ricognizione il 4 luglio nella zona SAR libica, dove aveva incontrato una piccola imbarcazione che trasportava 54 persone, tra cui 11 donne, di cui tre incinte, e 4 bambini. Prevenendo l'intervento della guardia costiera libica, che aveva mandato una motovedetta, aveva preso a bordo le 54 persone affiché non fossero riportate in Libia. Aveva poi chiesto al ITMRCC Roma l'assegnazione urgente di Lampedusa come porto sicuro ed era rimasta in acque internazionali, ad un'ora di navigazione dal porto di Lampedusa.

Autorizzazione che non è arrivata, anzi il ministro Salvini ha rincarato la dose, ricordando che in caso di violazione del divieto di entrare in acque territoriali, la ONG andrebbe incontro a una maxi-multa, sequestro dell'imbarcazione e arresto dell'equipaggio. Tuttavia, il 5 luglio 13 persone, donne, bambini e nuclei familiari, sono state evacuate dalla guardia costiera italiana.

Ieri La Alex con 41 migranti a bordo ha attraccato nel porto a Lampedusa.
 
l governo di Madrid ha minacciato di infliggere alla ong spagnola Proactiva Open Arms una multa fino a 900mila euro nel caso in cui decidesse di violare il blocco imposto dal premier socialista Pedro Sánchez.
il documento è stato firmato da Benito Núñez Quintanilla, il più alto rappresentante della Marina Mercantile e membro del ministero dello Sviluppo spagnolo.

Nel documento si specifica che “le operazioni di ricerca e salvataggio sono vietate, tranne nei casi in cui avvengano nella zona di search and rescue (Sar) di responsabilità nazionale e comunque sempre sotto il coordinamento delle autorità“.

In poche parole, se salvataggio deve esserci questo deve avvenire in modo casuale e occasionale.
Le operazioni di navigazione a scopo di pattugliamento non sono consentite.

Tutti gli altri paesi europei si mostrano sempre meno fessi di noi.
 
Sbarcati a Taranto 83 migranti pakistani
© REUTERS / Stefano Rellandini ITALIA 13:43 06.07.2019URL abbreviato
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Sono 83 gli sbarcati sull'isola di San Pietro, nella rada di Mar Grande a Taranto. Fra i nuovi arrivati si trovano anche 12 minori non accompagnati.

Lo sbarco di 83 persone di origine pakistana è avvenuto ieri notte sull'isola di San Pietro, a Taranto. Tra gli arrivati ci sono 12 minori non accompagnati. I migranti sono stati trasferiti all'hotspot allestito nel porto e sono state avviate le procedure di identificazione.

Su disposizione del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e su richiesta del prefetto, Antonella Bellomo, sono stati garantiti assistenza sanitaria, fornitura di generi di prima necessità e vestiario.

Sono in corso accertamenti per verificare le modalità del loro approdo.

Gli sbarchi di immigrati sulle coste della provincia di Taranto non sono una novità.
Nell’inizio del mese di giugno scorso erano sbarcati sulle spiagge di Marina di Manduria, locazione Torre Colimena, in provincia di Taranto, 73 persone di origine pakistana tra cui 19 minori senza documenti. Erano condotti su un natante a vela dalle coste turche.
Dopo una ricostruzione dei fatti compiuta dai carabinieri sono stati individuati e arrestati due scafisti.
 
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