koala80
Forumer storico
Uno sguardo al mercato del petrolio
Websim - 18/07/2007 11:11:29
Uno sguardo al mercato.Con il prezzo del grezzo al di sopra dei 75 dollari a barile e margini di raffinazione robusti, l'attuale situazione di mercato potrebbe sembrare sorprendente per molti di coloro che, fino a non più di qualche mese fa, avevano scommesso su un 2007 sottotono.
Eppure alcuni segnali erano visibili già dall'inizio dell'anno: nonostante l'inverno più mite degli ultimi decenni, le scorte di gasolio negli USA non sono mai salite significativamente al di sopra dei valori tipici del periodo e, al contrario, quelle di benzina hanno iniziato una progressiva discesa, facendo presagire un deciso rafforzamento del mercato, che si è puntualmente verificato.
Dopo un mese di maggio in cui le quotazioni della benzina hanno marcato record storici spingendo i margini di raffinazione a livelli raramente raggiunti in passato, le quotazioni si sono stabilizzate (per quanto riguarda il grezzo) o hanno subito una parziale e fisiologica correzione (benzina), ma la percezione che è andata consolidandosi è che il mercato rimarrà in tensione nel medio termine.
Date queste premesse possiamo provare a delineare alcuni possibili sviluppi per i prossimi mesi.
Nello scenario più probabile, il livello delle quotazioni rimarrà sostenuto almeno fin tanto che il picco estivo della domanda legata ai trasporti (benzina, diesel, jet fuel) non sarà superato; lo scorso anno il punto di svolta si è avuto alla metà del mese di agosto, ma quest'anno ciò potrebbe verificarsi più in avanti o addirittura non verificarsi affatto per due motivi concomitanti: il livello attuale degli stoccaggi è decisamente meno rassicurante ed il tasso di utilizzo delle raffinerie sta faticando a portarsi ai livelli richiesti in questa stagione (tipicamente i più alti dell'anno: prossimi al 90% in Europa ed al 95% negli USA). L'effetto combinato potrebbe far sì che nel momento in cui la domanda di carburanti comincia a ridursi si abbia l'inizio della domanda autunnale di gasolio, con una sorta di passaggio di testimone senza soluzione di continuità.
Una possibile variante del precedente scenario può derivare dal contesto geopolitico: se i timori di una ripresa del terrorismo internazionale, dopo i recenti avvenimenti nel Regno Unito ed in Yemen, si riacutizzassero, il mercato potrebbe risentirne, come spesso accade in questi casi. La ripercussione principale si avrebbe innanzitutto sul prezzo del grezzo, poiché il rischio del terrorismo viene immediatamente associato all'area mediorientale che, come noto, è la principale fonte di grezzo per il mercato mondiale. In questa ipotesi i margini di raffinazione potrebbero temporaneamente subire l'effetto del rincaro del grezzo.
Un altro scenario che non si può trascurare è quello che molti temono, ricordando le devastazioni causate da Katrina e Rita nel 2005.
La stagione degli uragani nel Golfo del Messico, secondo le previsioni pubblicate da NOAA (National Oceanic & Atmospheric Administration, US department of commerce) ha il 75% di probabilità di essere più intensa della norma con la possibile formazione di 3-5 uragani di forte intensità.
Ad onor del vero si deve ricordare che anche per il 2006 le previsioni indicavano un alto rischio, che fortunatamente non si è concretizzato, ma ciò non può cancellare il timore di eventi che, anche se non estremi, potrebbero causare seri problemi sia alle attività estrattive sia alle raffinerie (si tenga presente che nell'area si ha una delle maggiori concentrazioni di capacità di raffinazione al mondo, con oltre 5 milioni di barili al giorno).
I possibili effetti sul mercato di uno sviluppo di questo tipo non sono facilmente prevedibili, e forse sarebbe puro cinismo volerne discutere in termini freddamente economici; resta il fatto che l'eventuale deficit di prodotti petroliferi in un'area così rilevante si ripercuoterebbe immediatamente sul mercato globale.
Websim - 18/07/2007 11:11:29
Uno sguardo al mercato.Con il prezzo del grezzo al di sopra dei 75 dollari a barile e margini di raffinazione robusti, l'attuale situazione di mercato potrebbe sembrare sorprendente per molti di coloro che, fino a non più di qualche mese fa, avevano scommesso su un 2007 sottotono.
Eppure alcuni segnali erano visibili già dall'inizio dell'anno: nonostante l'inverno più mite degli ultimi decenni, le scorte di gasolio negli USA non sono mai salite significativamente al di sopra dei valori tipici del periodo e, al contrario, quelle di benzina hanno iniziato una progressiva discesa, facendo presagire un deciso rafforzamento del mercato, che si è puntualmente verificato.
Dopo un mese di maggio in cui le quotazioni della benzina hanno marcato record storici spingendo i margini di raffinazione a livelli raramente raggiunti in passato, le quotazioni si sono stabilizzate (per quanto riguarda il grezzo) o hanno subito una parziale e fisiologica correzione (benzina), ma la percezione che è andata consolidandosi è che il mercato rimarrà in tensione nel medio termine.
Date queste premesse possiamo provare a delineare alcuni possibili sviluppi per i prossimi mesi.
Nello scenario più probabile, il livello delle quotazioni rimarrà sostenuto almeno fin tanto che il picco estivo della domanda legata ai trasporti (benzina, diesel, jet fuel) non sarà superato; lo scorso anno il punto di svolta si è avuto alla metà del mese di agosto, ma quest'anno ciò potrebbe verificarsi più in avanti o addirittura non verificarsi affatto per due motivi concomitanti: il livello attuale degli stoccaggi è decisamente meno rassicurante ed il tasso di utilizzo delle raffinerie sta faticando a portarsi ai livelli richiesti in questa stagione (tipicamente i più alti dell'anno: prossimi al 90% in Europa ed al 95% negli USA). L'effetto combinato potrebbe far sì che nel momento in cui la domanda di carburanti comincia a ridursi si abbia l'inizio della domanda autunnale di gasolio, con una sorta di passaggio di testimone senza soluzione di continuità.
Una possibile variante del precedente scenario può derivare dal contesto geopolitico: se i timori di una ripresa del terrorismo internazionale, dopo i recenti avvenimenti nel Regno Unito ed in Yemen, si riacutizzassero, il mercato potrebbe risentirne, come spesso accade in questi casi. La ripercussione principale si avrebbe innanzitutto sul prezzo del grezzo, poiché il rischio del terrorismo viene immediatamente associato all'area mediorientale che, come noto, è la principale fonte di grezzo per il mercato mondiale. In questa ipotesi i margini di raffinazione potrebbero temporaneamente subire l'effetto del rincaro del grezzo.
Un altro scenario che non si può trascurare è quello che molti temono, ricordando le devastazioni causate da Katrina e Rita nel 2005.
La stagione degli uragani nel Golfo del Messico, secondo le previsioni pubblicate da NOAA (National Oceanic & Atmospheric Administration, US department of commerce) ha il 75% di probabilità di essere più intensa della norma con la possibile formazione di 3-5 uragani di forte intensità.
Ad onor del vero si deve ricordare che anche per il 2006 le previsioni indicavano un alto rischio, che fortunatamente non si è concretizzato, ma ciò non può cancellare il timore di eventi che, anche se non estremi, potrebbero causare seri problemi sia alle attività estrattive sia alle raffinerie (si tenga presente che nell'area si ha una delle maggiori concentrazioni di capacità di raffinazione al mondo, con oltre 5 milioni di barili al giorno).
I possibili effetti sul mercato di uno sviluppo di questo tipo non sono facilmente prevedibili, e forse sarebbe puro cinismo volerne discutere in termini freddamente economici; resta il fatto che l'eventuale deficit di prodotti petroliferi in un'area così rilevante si ripercuoterebbe immediatamente sul mercato globale.