FORTEBRACCIO
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dall'Espresso.it
Uomini del fare
Bacia la mano che non puoi tagliare.
Dovrebbe essere questo lo slogan del Partito Democratico.
In casa Veltroni il Corruttore è stimato, ammirato, considerato invincibile e segretamente invidiato.
Gli si danno buoni consigli, lo si aiuta nei momenti difficili, si coltiva il sogno di governare con lui. Sono mie illazioni? No, lo dicono loro.
Ieri sul Corriere della Sera (nella stessa pagina in cui veniva pubblicato il lungo elenco di parlamentari PD che a norma di statuto non potrebbero essere ricandidati, tra i quali Fassino e sua moglie), il braccio destro di Walter Veltroni, Goffredo Bettini, propone al padrone d’Italia di andare ad elezioni da solo, per il bene della democrazia e per il suo stesso futuro politico.
“Sarebbe una cosa meravigliosa”, sogna Bettini, “una specie di rivoluzione democratica”
Il problema non è lo strapotere abusivo dell’avversario, ma il fatto che “nel corso degli anni (Berlusconi) è apparso sempre più un Gulliver crocifisso a terra dai vari nanetti che lo assalgono.
Se si dovesse sottrarre a una lotta ad armi pari signficherebbe che si è ormai completamente omologato alla politichetta di sempre, senza ambizioni e con la sola voglia di conservare il potere.
Voglia illusoria perché su questa strada Berlusconi non ha futuro”.
Sergio Chiamparino si spinge oltre, la mano non solo la bacia ma la lecca pure.
Espletata la pratica elettorale, si vede già al governo con Cuffaro e Dell’Utri.
Sentite cosa dice all’Espresso: “Dopo le elezioni Veltroni deve proporre un governo di ricostruzione con Forza Italia: non solo per fare le riforme istituzionali, ma anche per gli interventi economici e sociali”.
L’idea di fondo è che “l’elettorato non si divide più fra destra e sinistra, ma tra l’antipolitica e la politica del fare.
I cittadini chiedono ai politici di mettersi insieme a fare qualcosa di buono”.
Conclusioni?
L’idea che mi son fatta è questa.
I democratici sanno perfettamente di perdere le prossime elezioni, del fatto che la Banda ritorni più arrogante e illegale di prima non gliene importa un fico secco, in cuor loro puntano a restare dentro il mercato politico con un partito governativo di almeno il 30 per cento dei voti, sperando di evitare il cappotto al Senato.
A questa condizione - se si comportano bene - potrebbero anche essere reclutati da Berlusconi in un governo di “larghe intese” e languidi baciamano, in nome - ovviamente - dell’interesse generale.
Come sempre in questi casi, per amor di patria, spero di sbagliarmi. Voi che ne dite?
di Piero Ricca