Val
Torniamo alla LIRA
Dopo due anni di pandemia da Covid-19
un nuovo pericolo sembra presentarsi alle popolazioni mondiali,
ma sia l’Oms che vari esperti frenano “ogni catastrofismo”,
invitando a mantenere la calma e serenità d’animo.
“Non è passato nemmeno un mese da quando gli scienziati hanno cominciato ad occuparsi di vaiolo delle scimmie,
che già sono cominciati ad apparire i primi preprint in cui ci si affanna a comunicare presunti risultati scientifici.
Tra questi, uno apparso il 23 maggio, reso pubblico da ricercatori di Harvard e del Mit,
stimava un Rt per l’attuale variante come compreso fra 1,15 e 1,26,
quindi in un intervallo che indicherebbe una potenziale propagazione complessiva
(titolo: An Early Transmissibility Estimate for the 2022 Monkeypox Outbreak).
Ma il lavoro è stato ritirato dagli stessi scienziati che l’hanno condotto.
A segnalare “la prima ritrattazione” sul Monkeypox virus è il biologo Enrico Bucci,
docente negli Usa alla Temple University di Philadelphia.
“Immagino vi rendiate tutti conto di cosa significa rilasciare numeri di questo tipo al pubblico,
e quindi della responsabilità che ne deriva nell’effettuare analisi il più possibili accurate”,
scrive Bucci in un post su Facebook.
“Ancora una volta la pubblicazione era stata rilasciata di fretta, senza i dovuti controlli,
ed è stata pertanto ritirata dagli autori per via di un
risultato erroneo, basato su troppi pochi dati (107 casi confermati e 81 sospetti, sparsi ovunque nel mondo)
e comunque sull’applicazione di modelli a vanvera”.
“Ecco perché bisogna procedere con cautela – ammonisce lo scienziato –
ed ecco perché ho scelto di non pubblicare ogni giorno le ultime novità,
ma di prendermi il tempo necessario per l’analisi di cose importanti, se ve ne sono”.
un nuovo pericolo sembra presentarsi alle popolazioni mondiali,
ma sia l’Oms che vari esperti frenano “ogni catastrofismo”,
invitando a mantenere la calma e serenità d’animo.
“Non è passato nemmeno un mese da quando gli scienziati hanno cominciato ad occuparsi di vaiolo delle scimmie,
che già sono cominciati ad apparire i primi preprint in cui ci si affanna a comunicare presunti risultati scientifici.
Tra questi, uno apparso il 23 maggio, reso pubblico da ricercatori di Harvard e del Mit,
stimava un Rt per l’attuale variante come compreso fra 1,15 e 1,26,
quindi in un intervallo che indicherebbe una potenziale propagazione complessiva
(titolo: An Early Transmissibility Estimate for the 2022 Monkeypox Outbreak).
Ma il lavoro è stato ritirato dagli stessi scienziati che l’hanno condotto.
A segnalare “la prima ritrattazione” sul Monkeypox virus è il biologo Enrico Bucci,
docente negli Usa alla Temple University di Philadelphia.
“Immagino vi rendiate tutti conto di cosa significa rilasciare numeri di questo tipo al pubblico,
e quindi della responsabilità che ne deriva nell’effettuare analisi il più possibili accurate”,
scrive Bucci in un post su Facebook.
“Ancora una volta la pubblicazione era stata rilasciata di fretta, senza i dovuti controlli,
ed è stata pertanto ritirata dagli autori per via di un
risultato erroneo, basato su troppi pochi dati (107 casi confermati e 81 sospetti, sparsi ovunque nel mondo)
e comunque sull’applicazione di modelli a vanvera”.
“Ecco perché bisogna procedere con cautela – ammonisce lo scienziato –
ed ecco perché ho scelto di non pubblicare ogni giorno le ultime novità,
ma di prendermi il tempo necessario per l’analisi di cose importanti, se ve ne sono”.