Righe Dinamiche
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E' cominciata una nuova fase negativa che durerà per diverse settimane? In fondo ogni anno a Maggio sono in molti a ripetere il solito adagio “sell in may and go away”. Senza contare che ci sono non poche analogie con l’anno scorso, prima fra tutte il mai dismesso dibattito sul debito dei paesi europei. Facendo i conti le nubi all’orizzonte si chiamano Europa, fine degli incentivi fiscali negli Stati Uniti e incertezza su una nuova fase espansiva delle politiche monetarie.
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La vittoria di Hollande in Francia ha, per certo, cambiato l’asse franco-tedesco ma è ancora presto per dire se in meglio o in peggio.Più attenzione alla crescita anche a costo di politiche fiscali meno austere e bilanci pubblici che vanno in ordine più avanti nel tempo. Detto così per i mercati finanziari sembra un pugno in faccia, pericolo che si allentino troppo i cordoni della borsa e si torni in una nuova spirale del debito più grave di quella precedente. Ritengo che non sarà così! I mercati si stanno già convincendo che a fianco di un “fiscal compact” (un’unione fiscale europea) è necessario introdurre un “growth compact”, ovvero un patto per la crescita e un incontro in questa direzione è già stato inserito in agenda per la fine di giugno. Se la politica europea darà prova di riuscire a muoversi in questa direzione senza dimenticarsi del rigore fiscale ma solo rimandandolo nel tempo allora potrebbe avere vinto la sua battaglia. L’alternativa è un prezzo caro, la disgregazione dell’euro e i ritorno alle monete nazionali (prevalentemente ipersvalutate).
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In sostanza dobbiamo aspettarci una fase solo debolmente negativa ma con volatilità piuttosto elevata. Questo significa che c’è abbastanza spazio per prendere posizioni tattiche con target piuttosto ravvicinati.
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La vittoria di Hollande in Francia ha, per certo, cambiato l’asse franco-tedesco ma è ancora presto per dire se in meglio o in peggio.Più attenzione alla crescita anche a costo di politiche fiscali meno austere e bilanci pubblici che vanno in ordine più avanti nel tempo. Detto così per i mercati finanziari sembra un pugno in faccia, pericolo che si allentino troppo i cordoni della borsa e si torni in una nuova spirale del debito più grave di quella precedente. Ritengo che non sarà così! I mercati si stanno già convincendo che a fianco di un “fiscal compact” (un’unione fiscale europea) è necessario introdurre un “growth compact”, ovvero un patto per la crescita e un incontro in questa direzione è già stato inserito in agenda per la fine di giugno. Se la politica europea darà prova di riuscire a muoversi in questa direzione senza dimenticarsi del rigore fiscale ma solo rimandandolo nel tempo allora potrebbe avere vinto la sua battaglia. L’alternativa è un prezzo caro, la disgregazione dell’euro e i ritorno alle monete nazionali (prevalentemente ipersvalutate).
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In sostanza dobbiamo aspettarci una fase solo debolmente negativa ma con volatilità piuttosto elevata. Questo significa che c’è abbastanza spazio per prendere posizioni tattiche con target piuttosto ravvicinati.