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Forumer storico
Florida, annullata dalla Corte suprema: "Chiaramente eccessivo"
il risarcimento di 145 miliardi di dollari per 700mila fumatori
MIAMI - Volano a Wall Street i titoli dell'industria del tabacco dopo la decisione della Corte suprema della Florida che ha annullato la condanna al più grosso produttore di tabacco a pagare ai fumatori la somma di 145 miliardi di dollari stabilito sei anni fa in un processo di primo grado. Il gruppo Altria (ex Philip Morris), ha guadagnato a fine giornata il 6,05%.
Viene così confermata la pronuncia di tre anni fa della Corte d'appello che aveva considerato troppo alto il risarcimento riconosciuto a 700mila fumatori della Florida. Secondo la Corte suprema, l'importo era "chiaramente eccessivo" e avrebbe avuto come risultato una "illecita paralisi delle industrie querelate". La Corte ha tuttavia confermato le conclusioni emerse dal processo di Miami noto come "Engle contro Liggett" e tra queste che il fumo provoca il cancro e malattie cardiache e che le multinazionali hanno messo in commercio prodotti "irragionevolmente pericolosi".
Resta valido anche il risarcimento individuale di 2,9 milioni di dollari riconosciuto a Mary Farnan e quello di 4 milioni di dollari agli eredi di Angie Della Vecchia. Bocciata, invece, la possibilità per i querelanti di costituirsi insieme in giudizio - le cosiddette 'class-action' - perché, ha stabilito la Corte, "i casi devono essere giudicati uno per uno".
La sentenza cassata dalla Corte Suprema della Florida risale al 2000, quando una giuria riconobbe che le multinazionali avevano mentito ai fumatori riguardo i pericoli del loro vizio e le condannò al maxi-risarcimento punitivo da 145 miliardi di dollari in favore dei fumatori dello stato. Il caso, sollevato nel 1994 dal pediatra di Miami Beach Howard Engle si era trasformato nella prima azione comune da parte di un gruppo di fumatori.
Nel 2003, però, il maxi-risarcimento era stato sospeso dalla Corte d'appello che aveva anche bocciato la class action. Engle, che oggi ha 87 anni e soffre di enfisema, si è detto deluso. "Non per me", ha detto, "io sto comunque morendo e avevo i soldi e l'assicurazione per curarmi. Ma penso a quanti avevano bisogno di soldi e di aiuto".
il risarcimento di 145 miliardi di dollari per 700mila fumatori
MIAMI - Volano a Wall Street i titoli dell'industria del tabacco dopo la decisione della Corte suprema della Florida che ha annullato la condanna al più grosso produttore di tabacco a pagare ai fumatori la somma di 145 miliardi di dollari stabilito sei anni fa in un processo di primo grado. Il gruppo Altria (ex Philip Morris), ha guadagnato a fine giornata il 6,05%.
Viene così confermata la pronuncia di tre anni fa della Corte d'appello che aveva considerato troppo alto il risarcimento riconosciuto a 700mila fumatori della Florida. Secondo la Corte suprema, l'importo era "chiaramente eccessivo" e avrebbe avuto come risultato una "illecita paralisi delle industrie querelate". La Corte ha tuttavia confermato le conclusioni emerse dal processo di Miami noto come "Engle contro Liggett" e tra queste che il fumo provoca il cancro e malattie cardiache e che le multinazionali hanno messo in commercio prodotti "irragionevolmente pericolosi".
Resta valido anche il risarcimento individuale di 2,9 milioni di dollari riconosciuto a Mary Farnan e quello di 4 milioni di dollari agli eredi di Angie Della Vecchia. Bocciata, invece, la possibilità per i querelanti di costituirsi insieme in giudizio - le cosiddette 'class-action' - perché, ha stabilito la Corte, "i casi devono essere giudicati uno per uno".
La sentenza cassata dalla Corte Suprema della Florida risale al 2000, quando una giuria riconobbe che le multinazionali avevano mentito ai fumatori riguardo i pericoli del loro vizio e le condannò al maxi-risarcimento punitivo da 145 miliardi di dollari in favore dei fumatori dello stato. Il caso, sollevato nel 1994 dal pediatra di Miami Beach Howard Engle si era trasformato nella prima azione comune da parte di un gruppo di fumatori.
Nel 2003, però, il maxi-risarcimento era stato sospeso dalla Corte d'appello che aveva anche bocciato la class action. Engle, che oggi ha 87 anni e soffre di enfisema, si è detto deluso. "Non per me", ha detto, "io sto comunque morendo e avevo i soldi e l'assicurazione per curarmi. Ma penso a quanti avevano bisogno di soldi e di aiuto".