Ocse: Italia, rischio politico alto
Deficit al 4,2% in 2006 e 4,6% in 2007
"Il nuovo governo ha annunciato l'intenzione di realizzare le riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno ma i rischi politici sembrano particolarmente alti". E' quanto sottolinea l'Ocse nell'analisi dedicata all'Italia. Varare le riforme necessarie "potrebbe essere difficile tenuto conto dei margini parlamentari molto ristretti e della natura frammentata della coalizione". Questo frenerà la crescita che rimarrà sotto la media Ue.
L'organizzazione di Parigi lancia un messaggio ben preciso all'esecutivo di Romano Prodi: il nuovo governo faccia "riforme strutturali e audaci" e "ulteriori interventi" sul fronte dei conti pubblici. Altrimenti il debito e il deficit "sono destinati a salire" e la bassa crescita "è destinata a persistere". "Senza coraggiose misure strutturali da parte del nuovo governo per alzare il basso potenziale di offerta con le liberalizzazioni e ribaltare il suo svantaggio sul fronte della spesa, con servizi più competitivi e una maggiore flessibilità salariale, la bassa crescita è destinata a persistere".
CRESCITA INFERIORE ALLA MEDIA UE
Per il 2006 l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico stima una espansione economica dell'Italia all'1,4%, seguita da un +1,3% nel 2007. Quest'anno l'inflazione dovrebbe registrare una lieve accelerazione al 2,4% medio annuo - dal 2,2% del 2005 - ma rientrare al 2,1% nel 2007. E secondo l'Ocse si abbasserà ulteriormente il tasso di disoccupazione, che è già inferiore alla media di Eurolandia: dal 7,8% del 2005 quest'anno in Italia dovrebbe segnare un 7,7% e un 7,6% nel 2007.
Ma nel frattempo, a dispetto degli impegni concordati con l'Ue, le finanze pubbliche non solo non miglioreranno, ma in assenza di nuovi interventi continueranno a deteriorarsi. L'Ocse si attende che "solo tre quarti delle misure annunciate" sui conti pubblici vengano effettivamente realizzate, mentre le una tantum stanno venendo meno: così per il 2006 stima un rapporto deficit-Pil stabilizzato sul livello dello scorso anno, al 4,1%, ben oltre il 3% fissato dal Patto di stabilità e di crescita, e per il 2007 una ulteriore lievitazione al 4,6%. Una tendenza "preoccupante", avverte l'organizzazione, visto che alimenterà un ulteriore aggravamento del gigantesco debito pubblico dell'Italia, stimato al 108% del Pil nel 2007 e, su orizzonti più lunghi, al 113% nel 2012.
"Dopo la battuta d'arresto di fine 2005, l'economia dovrebbe ora ritrovare la via della ripresa", prosegue l'Ocse nel suo Outlook. Per il 2006 e il 2007 stima livelli "prossimi al potenziale di crescita" (1,25%), sulla spinta di una domanda globale dinamica e del perdurare dell'effetto di condizioni monetarie accomodanti, anche se nel corso dei due anni a venire la stretta graduale operata dalla Bce "dovrebbe proseguire", rimuovere lo stimolo monetario e "le famiglie potrebbero risultare più sensibili a questa evoluzione rispetto al passato".
FAMIGLIE TROPPO INDEBITATE
Pesa l'indebitamento delle famiglie italiane: "è considerevolmente aumentato per effetto degli aumenti dei prezzi degli immobili e di un forte incremento degli investimenti nel settore residenziale". "L'occupazione crescerà solo di mezzo punto circa l'anno - dice ancora l'Ocse - si dovrebbe assistere ad una qualche ripresa della produttività", che dovrebbe contribuire a calmierare l'inflazione e a facilitare la crescita dell'export
