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La formula dell’articolo come si può applicare nel programma Metastock?
Articolo pubblicato sul giornale BORSA&FINANZA nella pagina Techiche d’analisi trascritto integralmente.(ottobre 2001)
Alla ricerca di un precario equilibrio
In questo momento molti si pongono la seguente domanda: con i ribassi che ci sono stati si è toccato il fondo oppure no? E’ chiaro che chi avesse la risposta esatta a tale domanda potrebbe diventare ricco, pertanto bisogna subito dire che nessuno può affermare con certezza assoluta di saperne la risposta. Ma liquidare l’argomento con un non si può dire sarebbe troppo semplicistico. Si sa che i mercati finanziari si muovono nel modo seguente: quando si spingono in una certa direzione, nell’ultima fase, tendono a strafare, vale a dire il loro movimento è sempre in eccesso rispetto a quello che si potrebbe definire
equlibrato . L’eccesso di movimento viene poi corretto in una seconda fase in cui si assiste a un ridimensionamento delle quotazioni. Di norma anche il movimento di ridimensionamento è soggetto a un eccesso che viene poi corretto in un successivo movimento.Il gioco prosegue all’infinito nella ricerca di un equilibrio precario che non riesce mai a essere stabile, ma viene superato sia con eccessi rialzisti sia con eccessi ribassisti. Si potrebbe dire che il punto di equilibrio è rappresentato dalla retta di regressione dei prezzi e che gli eccessi sono rappresentati dalla dispersione dei prezzi intorno alla retta stessa. E’ possibile stabilire una grandezza di tale dispersione dei prezzi?
Non è possibile fissare un punto di confine di tali eccessi, ma si può tentare di definire una grandezza statistica degli stessi. La deviazione standard della media dei prezzi è una misura dell’incertezza del movimento di essi, pertanto si deve iniziare a calcolare proprio la deviazione standard dei prezzi. La formula di calcolo della deviazione standard è la seguente :
Dove n è il numero delle osservazioni e x sono i prezzi il primo ostacolo da superare consiste nel determinare proprio il numero delle osservazioni e, congiuntamente, stabilire la dimensione temporale di ciascuna osservazione. Qualè la dimensione temporale dei rilevamenti dei prezzi? Oraria, giornaliera, settimanale, mensile, annuale o quant’ altro? Da alcuni studi fatti emerge che, se vogliamo andare a stimare cosa succederà da qui a un anno, è bene impiegare banche dati a scansione mensile; inoltre dovremo riferirci a periodi confrontabili con l’estensione temporale che vogliamo studiare.
In definitiva, dovremo impiegare banche dati con scansioni mensili, per ciò che riguarda il rilevamento dei dati, e dovremo calcolare la deviazione standard su (almeno) 12 periodi.
Cosi facendo si scopre che un mercato finanziario presenta dei movimenti, misurati da ciascun massimo a ciascun minimo contigui, che si estendono da circa tre a circa sei volte la deviazione standard misurata come appena descritto. La variazione del moltiplicatore da 3 a 6 volte è in funzione della volatilità del mercato finanziario che viene esaminato; grosso modo potremo dire che un titolo di stato avrà un moltiplicatore vicino a 3, mentre il future del Nasdaq avrà un moltiplicatore vicino a 6.Detto ciò torniamo alla nostra domanda:si è toccato il fondo oppure no?Cominciamo con l’analizzare l’indice Mibtel:il 30 giugno 1998 l’indice valeva 22827 e la sua deviazione standard moltiplicata per 5 valeva circa 18750;ciò stava a significare che ci saremmo dovuti aspettare un rintracciamento sino a circa 4077 e che se tale valore non fosse stato raggiunto ci si sarebbe dovuto attendere un rialzo di 18750 punti dal minimo raggiunto.
LA DISTANZA DEI PREZZI
Si è utilizzato il moltiplicatore 5 perché,in passato,tale valore ha fornito risultati in media soddisfacenti sull’indice Mib-tel quando esso ha mostrato grosse impennate di volatilità.Di norma si è riscontrato che se avviene un inversione dopo un movimento pari a meno di due volte il valore della deviazione standard l’obbiettivo non viene raggiunto. Infatti nell’ottobre 1998 l’indice Mib-tel raggiunse il valore di 16424 e poi iniziò a risalire;quindi ci si sarebbe dovuto attendere un rialzo di sino a circa 35174. Nel marzo 2000 l’indice Mib-tel raggiunse quota 35001 sbagliando l’obiettivo,calcolato sei mesi addietro,di soli 173 punti,e nel giugno 2000 la sua deviazione standard molitiplicata per 5 valeva ancora 18750;ciò stava a significare che ci saremmo dovuti aspettare un rintracciamento sino a circa16251 e che se tale valore non fosse stato raggiunto ci si sarebbe dovuto attendere un rialzo di18750 punti dal minimo raggiunto. Attualmente l’indice Mib-tel ha raggiunto un minimo a quota 16926,l’obiettivo teorico non è ancora stato toccato,ma ci si trova tremendamente vicini. Lo strumento presentato non può essere assolutamente usato per prendere decisioni di acquisto e/o vendita sul mercato,ma può solo farci capire quanto distanti i prezzi potranno andare dai valor rilevati in punti di inversione già consolidati. Attualmente il valore della deviazione standard moltiplicata per 5,dell’indice Mib-tel,vale circa 20 mila il che sta a significare che esiste sia la possibilità di superare al ribasso l’obiettivo di quota 16251(cosa che sarebbe possibile dopo un rimbalzo di circa 7-8 mila punti)sia la possibilità che un ipotetico rialzo potrà essere di circa 20 mila punti dal minimo che lo precederè;altri tipi di indicatori dovranno essere impiegati per capire se l’inversione del trend è vicina oppure nò. E’ comunque curioso osservare che le ultime grosse inversioni di trend si siano verificate in congiunzione al raggiungimento di valori simili di volatilità.
Socio Siat
[email protected]
Domanda:
La formula dell’articolo come si può applicare nel programma Metastock?
Articolo pubblicato sul giornale BORSA&FINANZA nella pagina Techiche d’analisi trascritto integralmente.(ottobre 2001)
Alla ricerca di un precario equilibrio
In questo momento molti si pongono la seguente domanda: con i ribassi che ci sono stati si è toccato il fondo oppure no? E’ chiaro che chi avesse la risposta esatta a tale domanda potrebbe diventare ricco, pertanto bisogna subito dire che nessuno può affermare con certezza assoluta di saperne la risposta. Ma liquidare l’argomento con un non si può dire sarebbe troppo semplicistico. Si sa che i mercati finanziari si muovono nel modo seguente: quando si spingono in una certa direzione, nell’ultima fase, tendono a strafare, vale a dire il loro movimento è sempre in eccesso rispetto a quello che si potrebbe definire
equlibrato . L’eccesso di movimento viene poi corretto in una seconda fase in cui si assiste a un ridimensionamento delle quotazioni. Di norma anche il movimento di ridimensionamento è soggetto a un eccesso che viene poi corretto in un successivo movimento.Il gioco prosegue all’infinito nella ricerca di un equilibrio precario che non riesce mai a essere stabile, ma viene superato sia con eccessi rialzisti sia con eccessi ribassisti. Si potrebbe dire che il punto di equilibrio è rappresentato dalla retta di regressione dei prezzi e che gli eccessi sono rappresentati dalla dispersione dei prezzi intorno alla retta stessa. E’ possibile stabilire una grandezza di tale dispersione dei prezzi?
Non è possibile fissare un punto di confine di tali eccessi, ma si può tentare di definire una grandezza statistica degli stessi. La deviazione standard della media dei prezzi è una misura dell’incertezza del movimento di essi, pertanto si deve iniziare a calcolare proprio la deviazione standard dei prezzi. La formula di calcolo della deviazione standard è la seguente :
Dove n è il numero delle osservazioni e x sono i prezzi il primo ostacolo da superare consiste nel determinare proprio il numero delle osservazioni e, congiuntamente, stabilire la dimensione temporale di ciascuna osservazione. Qualè la dimensione temporale dei rilevamenti dei prezzi? Oraria, giornaliera, settimanale, mensile, annuale o quant’ altro? Da alcuni studi fatti emerge che, se vogliamo andare a stimare cosa succederà da qui a un anno, è bene impiegare banche dati a scansione mensile; inoltre dovremo riferirci a periodi confrontabili con l’estensione temporale che vogliamo studiare.
In definitiva, dovremo impiegare banche dati con scansioni mensili, per ciò che riguarda il rilevamento dei dati, e dovremo calcolare la deviazione standard su (almeno) 12 periodi.
Cosi facendo si scopre che un mercato finanziario presenta dei movimenti, misurati da ciascun massimo a ciascun minimo contigui, che si estendono da circa tre a circa sei volte la deviazione standard misurata come appena descritto. La variazione del moltiplicatore da 3 a 6 volte è in funzione della volatilità del mercato finanziario che viene esaminato; grosso modo potremo dire che un titolo di stato avrà un moltiplicatore vicino a 3, mentre il future del Nasdaq avrà un moltiplicatore vicino a 6.Detto ciò torniamo alla nostra domanda:si è toccato il fondo oppure no?Cominciamo con l’analizzare l’indice Mibtel:il 30 giugno 1998 l’indice valeva 22827 e la sua deviazione standard moltiplicata per 5 valeva circa 18750;ciò stava a significare che ci saremmo dovuti aspettare un rintracciamento sino a circa 4077 e che se tale valore non fosse stato raggiunto ci si sarebbe dovuto attendere un rialzo di 18750 punti dal minimo raggiunto.
LA DISTANZA DEI PREZZI
Si è utilizzato il moltiplicatore 5 perché,in passato,tale valore ha fornito risultati in media soddisfacenti sull’indice Mib-tel quando esso ha mostrato grosse impennate di volatilità.Di norma si è riscontrato che se avviene un inversione dopo un movimento pari a meno di due volte il valore della deviazione standard l’obbiettivo non viene raggiunto. Infatti nell’ottobre 1998 l’indice Mib-tel raggiunse il valore di 16424 e poi iniziò a risalire;quindi ci si sarebbe dovuto attendere un rialzo di sino a circa 35174. Nel marzo 2000 l’indice Mib-tel raggiunse quota 35001 sbagliando l’obiettivo,calcolato sei mesi addietro,di soli 173 punti,e nel giugno 2000 la sua deviazione standard molitiplicata per 5 valeva ancora 18750;ciò stava a significare che ci saremmo dovuti aspettare un rintracciamento sino a circa16251 e che se tale valore non fosse stato raggiunto ci si sarebbe dovuto attendere un rialzo di18750 punti dal minimo raggiunto. Attualmente l’indice Mib-tel ha raggiunto un minimo a quota 16926,l’obiettivo teorico non è ancora stato toccato,ma ci si trova tremendamente vicini. Lo strumento presentato non può essere assolutamente usato per prendere decisioni di acquisto e/o vendita sul mercato,ma può solo farci capire quanto distanti i prezzi potranno andare dai valor rilevati in punti di inversione già consolidati. Attualmente il valore della deviazione standard moltiplicata per 5,dell’indice Mib-tel,vale circa 20 mila il che sta a significare che esiste sia la possibilità di superare al ribasso l’obiettivo di quota 16251(cosa che sarebbe possibile dopo un rimbalzo di circa 7-8 mila punti)sia la possibilità che un ipotetico rialzo potrà essere di circa 20 mila punti dal minimo che lo precederè;altri tipi di indicatori dovranno essere impiegati per capire se l’inversione del trend è vicina oppure nò. E’ comunque curioso osservare che le ultime grosse inversioni di trend si siano verificate in congiunzione al raggiungimento di valori simili di volatilità.
Socio Siat
[email protected]