Ultimissime da Reuters
30/10/2002 17:59
Zignago,Paolo Marzotto "lottatore" ma in famiglia scelte diverse
di Sabina Suzzi
MILANO, 30 ottobre (Reuters) - Paolo Marzotto, presidente di
Industrie Zignago Santa Margherita [IZ.MIL] , guarda con
amarezza al fallimento dell'Opas su Marzotto [MZ.MIL] ,
decretato oggi dall'assemblea complici anche alcuni membri della
famiglia Marzotto-Donà dalle Rose, azionisti storici delle due
società.
"Siamo tristi perché ci hanno costretti a rinunciare a un
affare che avrebbe fatto molto bene a Zignago e ai suoi soci",
ha detto Paolo Marzotto in un'intervista a Reuters. "Io avrei
voluto insistere e dimostrare al mercato che noi avevamo
ragione, quando prendo una decisione e sono convinto che sia
nell'interesse di chi rappresento sono più lottatore", ha
aggiunto, riferendosi al fatto che alcuni membri della familgia
hanno votato contro l'operazione.
"Ma la nostra famiglia ha autonomia di scelta", si è
limitato a osservare.
Oggi l'assemblea dei soci di Zignago non ha raggiunto il
quorum necessario per approvare la proposta di aumento di
capitale al servizio dell'Opas Marzotto [MZ.MIL] , pur avendo
avuto il voto favorevole della maggioranza del capitale sociale,
e pertanto il cda ha deciso di non dare seguito all'operazione.
Al momento della votazione erano presenti in assemblea 61
azionisti, rappresentanti in proprio o per delega 21,9 milioni
di azioni, pari all'87,82% del capitale. I voti favorevoli sono
stati pari al 60,68% del capitale presente, quelli contrari al
39,31%. Secondo la legge Draghi, sugli aumenti di capitale i
soci deliberano con il voto favorevole di almeno i due terzi del
capitale rappresentato in assemblea.
Alle famiglie Marzotto-Donà dalle Rose fa capo l'82,6% del
capitale Zignago. "Diversi membri della famiglia" hanno votato
contro, ha detto Paolo Marzotto. "In consiglio lo scorso 7
settembre tutti avevano votato a favore dell'operazione, ma oggi
in assemblea l'atteggiamento del mercato e la reazione dei
fondi" li hanno convinti a cambiare posizione. L'annuncio
dell'operazione aveva fatto crollare i titoli Zignago del 40%
spingendo invece al rialzo in misura analoga Marzotto.
Già in assemblea, Paolo Marzotto aveva detto di dover
prendere atto "che la nostra proposta non trova sufficienti
consensi, anche tra alcuni dei molti soci componenti la
famiglia, i quali, come è evidente anche in questo caso, hanno
sempre individualmente determinato in autonomia il proprio
voto".
Per quanto riguarda i progetti futuri, Paolo Marzotto mostra
una certa prudenza e la volontà di tornare a concentrarsi
sull'operatività del gruppo. "Adesso dobbiamo fare pulizia delle
varie carte dalle scrivanie, tornare a concentrarci sul day by
day e scrutare l'orizzonte". Le sinergie individuate tra
Marzotto e Zignago potrebbero ancora essere sfruttate ("ci
pensiamo") ma il focus è soprattutto sul cercare di "creare
valore per i nostri azionisti".
A inizio settembre Zignago aveva annunciato che intendeva
lanciare una offerta pubblica d'acquisto da 415,1 milioni di
euro in contanti più azioni ordinarie su Marzotto, offrendo per
ogni tre azioni Marzotto un corrispettivo di 17,25 euro in
contanti e una azione Zignago di nuova emissione dal valore di
0,52 euro ciascuna.
I fondi avevamno manifestato il loro malcontento tramite una
lettera di Assogestioni a Paolo Marzotto, che chiedeva maggior
chiarezza sui piani industriali alla base della decisione di
lanciare l'opas su Marzotto per eliminare "ogni sospetto di
possibili conflitti di interesse".
Nessuno può obiettare niente, perché i fratelli possono decidere autonomamente l'uno dall'altro. Il dubbio rimane ...