patatina 77
Creatore di UGC
Una dietro l'altra, quasi senza sosta, e mica avevano il filtro a quei tempi. Il documentarista nel narrarne la vita, si sofferma tre volte a specificare questa frase, quella del titolo, in corrispondenza dei filmati dell'epoca che lo vedevano immancabilmente con cicca al labbro. Oddio, non proprio al Clint Eastwood.
Non viene aggiunto altro commento, ma questa osservazione penetra nell'ascoltatore che tuttavia rimane ammaliato più dalle imprese epiche della sua vita avventurosa trapoccante di ideali e valori che lo portarono ad essere capo politico e icona per il popolo Vietnamita, almeno per una buona parte.
Uno storico diceva, a proposito dei grandi uomini che questi sono accettati anche per le loro debolezze, perchè queste le rendono umani, la gente comune sente di avere qualcosa in comune, insomma anche gli angeli mangiano fagioli, siamo un po' tutti eroi o tutti potenzialmente possiamo diventarlo.
Probabilmente non sono esente neanch'io da questo modo di pensare, tanto che mi ricordo tante cose sulla vita di Ho dopo averne visto il documentario, ma se dovessi citare credo che per prima cosa parlerei del suo vizio e non so come prenderebbero la cosa se mi trovassi in sede di esame.
Come la prenderebbero ad un esame?
-"Sa che Zio Ho era un tabagista? Fumava sigarette americane lui che combatteva contro gli americani! Paradossale! Ancora di più se si pensa che gli giungevano non si sa come attraverso la foresta, chissà quanti portantini sono morti per portargliene una gerla. Insomma vizio a parte non è proprio da uomo comunista, sia perchè fumare ha sempre costato specialmente in quel contesto sia perchè era un manufatto di un paese capitalista per di più in guerra. Poi sarà pur vero che a quei tempi poco distanti dal punto cronologico ma abissalmente loontani nel modo di pensare dei popoli nel confronto del proprio leader questo potesse essere elevato a semidivinità e le cose che faccio notare come contrastanti, non essere nemmeno prese in considerazione, specialmente se il leader ha una schiera di scagnozzi dalla fucilata facile.
In conclusione agli occhi di un attuale occidentale credo che oggi come oggi, sarebbe stato costretto a smettere, pena venire inglobato nel girone dei Quaraquaquà, offrire il fianco ad una satira globalizzata che si sarebbe sfregata le mani nel rappresentarlo in vignette che lo avrebbero ritratto con posaceneri pieni, le volutte di fumo a fungo nucleare, la maglietta offerta dalla Marlboro...
E fantasticando, la satira è satira fino ad un certo punto, non so come avrebbero preso i cinesi questa pioggia di critiche - siamo sicuri avrebbero aiutato un dipendende dal caitalismo? Probabilmente ne avrebbero approfittato gli antagonisti interni al partito, non gli sarebbe rimasto che tornare all'Osteria della pesa questa volta a preparare involtini primavera invece che ossobuco e riso.."
Non viene aggiunto altro commento, ma questa osservazione penetra nell'ascoltatore che tuttavia rimane ammaliato più dalle imprese epiche della sua vita avventurosa trapoccante di ideali e valori che lo portarono ad essere capo politico e icona per il popolo Vietnamita, almeno per una buona parte.
Uno storico diceva, a proposito dei grandi uomini che questi sono accettati anche per le loro debolezze, perchè queste le rendono umani, la gente comune sente di avere qualcosa in comune, insomma anche gli angeli mangiano fagioli, siamo un po' tutti eroi o tutti potenzialmente possiamo diventarlo.
Probabilmente non sono esente neanch'io da questo modo di pensare, tanto che mi ricordo tante cose sulla vita di Ho dopo averne visto il documentario, ma se dovessi citare credo che per prima cosa parlerei del suo vizio e non so come prenderebbero la cosa se mi trovassi in sede di esame.
Come la prenderebbero ad un esame?
-"Sa che Zio Ho era un tabagista? Fumava sigarette americane lui che combatteva contro gli americani! Paradossale! Ancora di più se si pensa che gli giungevano non si sa come attraverso la foresta, chissà quanti portantini sono morti per portargliene una gerla. Insomma vizio a parte non è proprio da uomo comunista, sia perchè fumare ha sempre costato specialmente in quel contesto sia perchè era un manufatto di un paese capitalista per di più in guerra. Poi sarà pur vero che a quei tempi poco distanti dal punto cronologico ma abissalmente loontani nel modo di pensare dei popoli nel confronto del proprio leader questo potesse essere elevato a semidivinità e le cose che faccio notare come contrastanti, non essere nemmeno prese in considerazione, specialmente se il leader ha una schiera di scagnozzi dalla fucilata facile.
In conclusione agli occhi di un attuale occidentale credo che oggi come oggi, sarebbe stato costretto a smettere, pena venire inglobato nel girone dei Quaraquaquà, offrire il fianco ad una satira globalizzata che si sarebbe sfregata le mani nel rappresentarlo in vignette che lo avrebbero ritratto con posaceneri pieni, le volutte di fumo a fungo nucleare, la maglietta offerta dalla Marlboro...
E fantasticando, la satira è satira fino ad un certo punto, non so come avrebbero preso i cinesi questa pioggia di critiche - siamo sicuri avrebbero aiutato un dipendende dal caitalismo? Probabilmente ne avrebbero approfittato gli antagonisti interni al partito, non gli sarebbe rimasto che tornare all'Osteria della pesa questa volta a preparare involtini primavera invece che ossobuco e riso.."