@carl ovviamente parlo dell'ipotesi in cui le card fossero funzionanti, in caso contrario l'ipotesi manette causa erogazione non esisterebbe e a quel punto l'emissione delle carte potrebbe essere solo un (molto costoso) tentativo di allungare un brodo che già sa di acqua calda.
non entro in questo caso nel merito del come, ma soltanto nell'ipotesi del "se inviasse carte funzionanti" (che non siano delle carte di credito ovviamente), a prescindere dalla modalità, che siano carte di debito (ad es.prepagate ricaricate da terzo periodicamente) oppure "Carta servizi" come la chiamano ora con contenuto di buoni acquisto (sconto, regalo o checchessia). Semplicemente non posso entrare nel merito della cosa perché il come non è mai stato detto che io sappia, quindi evito e lascio le mie speculazioni alle conversazioni private.
Ciò che non capisco è perché dovrebbe essere positivo vedere sarlo e combriccola in galera se invece (incredibilmente) trovino lecitamente il modo di fare ciò a cui in realtà non ci crede nessuno. Per me vorrebbe dire rivalutare complessivamente tutta la cosa e anche presumerne dunque la bontà d'intento (salvo ovviamente numerosi e nuovi accertamenti sul tutto)
In merito all'eventuale accertamento fiscale anche qui preferirei evitare di entrare nel merito in quanto è molto difficile valutare se una certa operazione è considerabile imponibile se non si ha piena conoscenza della natura dell'operazione. Ad ogni modo accertamenti FISCALI legati all'erogazione delle card il coemm o il terzo non li riceverebbero. in Accertamento si accertano maggiori imponibili per minori costi o maggiori ricavi (per dirla semplice, escludendo i casi formali delle procedure del fisco, i quali comunque riguardano solo le dichiarazioni). il rischio potrebbe essere per il clemmino il quale in forza della convinzione della non-imponibilità del suo benefit non lo dichiara, per cui entro i successivi 5 anni l'agenzia potrà provvedere a rettificare la posizione chiedendogli l'imposta dovuta + eventuali sanzioni. Ma anche qui non si sa: dubito si possa trattare di una operazione imponibile irpef per il clemmino in quanto non ha natura di quando indicato dal TUIR come soggetto a irpef. potrebbe scontare imposta sulle donazioni, che in questo caso ammonterebbe al 8% del valore, cosi come è anche possibile che si tratti di una operazione non imponibile in generale, com'è ad esempio l'erogazione dei buoni. per l'accertamento fiscale in senso stretto dunque è comunque qualcosa per cui escludo conseguenze per il coemm, cosi come d'altronde è poco rilevante per il clemmino in quanto non ci sono grandi problemi a pagare imposte con soldi che si avrebbero in quel caso.
Ribadisco, non comprendo che senso avrebbe godere di sarlo in manette se il commerciante, dopo che il clemmino striscia la carta, ricevesse veramente degli euro. A quel punto mi preoccuperei di più di cosa non torna nello Stato Italiano piuttosto che negli intenti di sarlo.
Discorso vuoto comunque, che avrà senso solo se la card arriverà veramente e che funzioni
