Certificati di investimento - Cap. 2 (6 lettori)

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NoWay

It's time to play the game
Ubi Banca ha lanciato la sua seconda emissione obbligazionaria senior non-preferred pari a 500 milioni di euro. Questi titoli si utilizzano, azzerandoli, in caso di dissesto della banca e quindi di bail-in. Si tratta cioè di titoli rischiosi.
Ubi Banca ha emesso un bond di questa tipologia per 500 milioni, con scadenza di 5 anni (20 giugno 2024) ed una cedola fissa del 2,625%, pari al mid swap maggiorato di 290 punti base. Interesse del mercato, visto che gli ordini sono stati pari al doppio, e ciò ha consentito di limare il tasso di una quindicina di centesimi rispetto alle previsioni iniziali. Di rilievo, a questo proposito, anche il fatto che il 55% dell’emissione è andato ad investitori esteri.
Tutto bene, quindi? Si e no. Intanto, Ubi è una banca italiana che non ha particolari problemi. Il fatto stesso di aver emesso dei titoli “bailinabili” e raccolto interesse per il doppio indica il chiaro successo dell’operazione.
C’è un ma. Come in questi giorni alcuni commentatori affermano che i Btp “sono sugli scudi” perché il Tesoro riceve robuste manifestazioni d’interesse dagli investitori, ad ogni asta. Tutto vero e lusinghiero, ma basterebbe guardare a che tasso il Tesoro riesce ad emettere. Ma questo resta il paese dei tuttologi, quindi non è grave.
Diciamo allora che Ubi è una banca in salute, che riesce ad emettere debito rischioso, ma che opera entro un paese in difficoltà, perché questo debito viene emesso a condizioni penalizzanti.
Da cosa deriva questo giudizio? Dal fatto che la stessa Ubi, ad aprile dello scorso anno, ha lanciato un titolo identico, cioè senior non preferredquinquennale, sempre per 500 milioni ma lo ha collocato al tasso mid swap maggiorato di soli 140 punti base. Anche un anno addietro, la richiesta è stata doppia rispetto all’offerta, ed il bond è stato allocato per il 50% ad investitori non residenti.
Tiriamo le somme? Presto fatto. In quattordici mesi, il costo per Ubi dell’emissione di titoli di debito assoggettabili a bail-in è aumentato di 1,5 punti percentuali. E pensate che Ubi ha la possibilità di andare sul mercato e trovare compratori, a questi elevati tassi. Pensate invece ad altre banche italiane, che devono obbligatoriamente procedere a tale raccolta e non hanno la “fortuna” di potere accedere al mercato, neppure a queste condizioni “agevolate”.
Ecco, questo è il segno e l’entità del deterioramento della condizione italiana. Pensateci, la prossima volta che qualcuno vi dice che “le aste dei titoli pubblici non vanno deserte”, o che “il Btp va a ruba”. Qui l’unica cosa rubata è il cervello di chi fa questi commenti. In alcuni casi, non è neppure servito rubare la dignità, perché quella non era di serie. E se pensate che questo costo della raccolta non abbia riflessi sul costo del credito, siete in pole position per diventare direttori di un quotidiano italiano.
P.S. Per quelli che mi chiedono: “ma allora gli investitori sono folli, a comprare debito così rischioso? E che c’entra Ubi coi Btp?”. Partiamo dal fondo: c’entra, perché il costo del debito sovrano impatta sui costi di finanziamento delle banche, anche considerando che queste ultime sono pervicacemente inzeppate di Btp. Perché si insiste a comprare, quindi? Beh, perché si ritiene che, giunti in zona pericolo, arriverà una bella patrimoniale per garantire la solvibilità del debito pubblico, e vissero tutti felici e contenti.
Il costoso successo delle banche italiane
Phastidio.net

:eek:...

Banca Imi ha confermato il rating add e il target price a 3,9 euro su Ubi Banca, dopo che ieri il gruppo bancario ha emesso un nuovo senior non preferred, con scadenza a giugno 2024, per un ammontare di 500 mln euro. Si tratta di un''emissione benchmark a 5 anni a tasso fisso e gli ordini, conclude Imi, sono provenuti da circa 90 investitori, per un totale prossimo a 1 mld euro.
 

Alexreferee11

Forumer storico
Anch'io mezz'ora fa...rinnovo i ringraziamenti per questa segnalazione secondo me veramente buona :)
Allora Joe, oltre a questo su titoli ITA segnalo anche quello su basket USA e che ha le stesse caratteristiche (XS1520279156). Entrambi hanno staccato una maxi cedola ad Aprile e "viaggiano" a un valore molto interessante. Per chi ha minus in scadenza segnalo questi 2 "cugini" che hanno le stesse caratteristiche dei 2 ma che staccheranno una maxi cedola il 23/7 (rilevazione) ovvero:
XS1520271922 e XS1520272144. Tra l altro, se uno non avesse minus da "scalare", diventano particolamente "appetitosi" una volta staccata la maxi cedola!
 

oldmouseit

Forumer storico
Ubi Banca ha lanciato la sua seconda emissione obbligazionaria senior non-preferred pari a 500 milioni di euro. Questi titoli si utilizzano, azzerandoli, in caso di dissesto della banca e quindi di bail-in. Si tratta cioè di titoli rischiosi.
Ubi Banca ha emesso un bond di questa tipologia per 500 milioni, con scadenza di 5 anni (20 giugno 2024) ed una cedola fissa del 2,625%, pari al mid swap maggiorato di 290 punti base. Interesse del mercato, visto che gli ordini sono stati pari al doppio, e ciò ha consentito di limare il tasso di una quindicina di centesimi rispetto alle previsioni iniziali. Di rilievo, a questo proposito, anche il fatto che il 55% dell’emissione è andato ad investitori esteri.
Tutto bene, quindi? Si e no. Intanto, Ubi è una banca italiana che non ha particolari problemi. Il fatto stesso di aver emesso dei titoli “bailinabili” e raccolto interesse per il doppio indica il chiaro successo dell’operazione.
C’è un ma. Come in questi giorni alcuni commentatori affermano che i Btp “sono sugli scudi” perché il Tesoro riceve robuste manifestazioni d’interesse dagli investitori, ad ogni asta. Tutto vero e lusinghiero, ma basterebbe guardare a che tasso il Tesoro riesce ad emettere. Ma questo resta il paese dei tuttologi, quindi non è grave.
Diciamo allora che Ubi è una banca in salute, che riesce ad emettere debito rischioso, ma che opera entro un paese in difficoltà, perché questo debito viene emesso a condizioni penalizzanti.
Da cosa deriva questo giudizio? Dal fatto che la stessa Ubi, ad aprile dello scorso anno, ha lanciato un titolo identico, cioè senior non preferredquinquennale, sempre per 500 milioni ma lo ha collocato al tasso mid swap maggiorato di soli 140 punti base. Anche un anno addietro, la richiesta è stata doppia rispetto all’offerta, ed il bond è stato allocato per il 50% ad investitori non residenti.
Tiriamo le somme? Presto fatto. In quattordici mesi, il costo per Ubi dell’emissione di titoli di debito assoggettabili a bail-in è aumentato di 1,5 punti percentuali. E pensate che Ubi ha la possibilità di andare sul mercato e trovare compratori, a questi elevati tassi. Pensate invece ad altre banche italiane, che devono obbligatoriamente procedere a tale raccolta e non hanno la “fortuna” di potere accedere al mercato, neppure a queste condizioni “agevolate”.
Ecco, questo è il segno e l’entità del deterioramento della condizione italiana. Pensateci, la prossima volta che qualcuno vi dice che “le aste dei titoli pubblici non vanno deserte”, o che “il Btp va a ruba”. Qui l’unica cosa rubata è il cervello di chi fa questi commenti. In alcuni casi, non è neppure servito rubare la dignità, perché quella non era di serie. E se pensate che questo costo della raccolta non abbia riflessi sul costo del credito, siete in pole position per diventare direttori di un quotidiano italiano.
P.S. Per quelli che mi chiedono: “ma allora gli investitori sono folli, a comprare debito così rischioso? E che c’entra Ubi coi Btp?”. Partiamo dal fondo: c’entra, perché il costo del debito sovrano impatta sui costi di finanziamento delle banche, anche considerando che queste ultime sono pervicacemente inzeppate di Btp. Perché si insiste a comprare, quindi? Beh, perché si ritiene che, giunti in zona pericolo, arriverà una bella patrimoniale per garantire la solvibilità del debito pubblico, e vissero tutti felici e contenti.
Il costoso successo delle banche italiane
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Bell'articolo.
Peccato che sia Bpm e non Ubi la banca e che sia una senior unsecured
 

NoWay

It's time to play the game
Ue, accordo a regole per semplificare ristrutturazione bond zona euro da 2022


Allora fino al 2022 non possiamo defaultare... :D
 

oldmouseit

Forumer storico
Issuer: Banco BPM S.p.A. (Ticker: BAMIIM)

Format: Senior Preferred Unsecured, Unsubordinated, Bearer, RegS, Tefra D

Exp. Issue Rating: Ba2/BBBL (Moody's/DBRS)

Issue Size: EUR Benchmark

Settlement: 21-Jun-2019 (T+5)

Maturity: 21-Jun-2024 (5yr)

IPTs: MS (-0.17) + 290bps area

Coupon: Fixed, Annual, Actual/Actual (ICMA)

Denoms: €100k + €1k

Listing/Docs: Luxembourg/Issuer’s €25bn EMTN Programme dated 13th July 2018 as supplemented

Selling Restrictions: As per Issuer's Programme

Governing Law: English Law; except for the status of the Notes and the contractual recognition of statutory bail-in power provisions which shall be governed by Italian Law

Bookrunners: Banca Akros / Citi / Mediobanca / Morgan Stanley / Santander(B&D) / UBS

Fees The Banks will be paid a fee by the Issuer in respect of the placement of the securities

Target market: MiFID II Eligible counterparties and professional clients only / No PRIIPs KID has been prepared as not available to retail in EEA
 
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