Ragazzi, da padre di una quindicenne, con cui condivido più tempo che posso, sia con lei che con il suo Entourage di amici/e, nel rispetto delle sue libertà...vi dico che è tanto facile quanto sbagliato giudicare unicamente dal nostro punto di vista, che è figlio del nostro mondo, cioè quello in cui siamo nati e cresciuti, con relative abitudini di usi e consumi.
Gli under 30 di oggi hanno un modo completamente diverso di consumere e spendere, quindi per un’azienda di moda è fondamentale e strutturale tarare la ricerca e lo sviluppo dei propri prodotti anche e soprattutto su queste fasce di età.
Nel dire questo, tralascio volutamente il fatto che gli under 30 spendono tutti i soldi che guadagnano in prodotti moda e tecnologici, piuttosto che spendono i soldi che non hanno, passando dai genitori.
Personalmente ho assistito a scene in alcuni negozi per me inconcepibili, sia da uomo che da genitore. Conosco persone che hanno negozi di abbigliamento e scarpe e sono costantemente in contatto con loro, perché mi interessa capire come si "evolvono" i consumi e mi raccontano storie non di uno o due episodi, ma che il 90% dei loro clienti sono ragazzini e ragazzi tra i 14 e i 30 che non so fanno alcun scrupolo a spendere 400-500 in un paio di Nike Jordan, piuttosto che in una felpa di Supreme o Stone Island...solo per citare alcuni esempi.
Quindi non sono per niente stupito che Tod's si avvalga della consulenza della Ferragni per cavalcare questa onda di nuovo trend di consumi, che è folle ai nostri occhi, ma che dobbiamo accettare nostro malgrado e soprattutto cercare di interpretare per capire come e dove si spostano i flussi di spesa.