Gloria ai Bastardi - Cap. 2

Questa dichiarazione potrebbe creare nervosismo.

Titolo: *Fed: Clarida, ha strumenti per combattere inflazione se troppo alta
 
Titolo: *Fed: Clarida, acquisti Treasury si adatteranno a emissioni Governo
 
Non so cosa intenda. Titolo: *Fed: Clarida, ripresa puo' innescare colli di bottiglia
 
Ditemi che non è lei per piacere : Titolo: *Tod's: nomina Chiara Ferragni in Cda
più che la nomina fa riflettere il +10 che sta facendo il titolo


Ragazzi, da padre di una quindicenne, con cui condivido più tempo che posso, sia con lei che con il suo Entourage di amici/e, nel rispetto delle sue libertà...vi dico che è tanto facile quanto sbagliato giudicare unicamente dal nostro punto di vista, che è figlio del nostro mondo, cioè quello in cui siamo nati e cresciuti, con relative abitudini di usi e consumi.

Gli under 30 di oggi hanno un modo completamente diverso di consumere e spendere, quindi per un’azienda di moda è fondamentale e strutturale tarare la ricerca e lo sviluppo dei propri prodotti anche e soprattutto su queste fasce di età.

Nel dire questo, tralascio volutamente il fatto che gli under 30 spendono tutti i soldi che guadagnano in prodotti moda e tecnologici, piuttosto che spendono i soldi che non hanno, passando dai genitori.

Personalmente ho assistito a scene in alcuni negozi per me inconcepibili, sia da uomo che da genitore. Conosco persone che hanno negozi di abbigliamento e scarpe e sono costantemente in contatto con loro, perché mi interessa capire come si "evolvono" i consumi e mi raccontano storie non di uno o due episodi, ma che il 90% dei loro clienti sono ragazzini e ragazzi tra i 14 e i 30 che non so fanno alcun scrupolo a spendere 400-500 in un paio di Nike Jordan, piuttosto che in una felpa di Supreme o Stone Island...solo per citare alcuni esempi.

Quindi non sono per niente stupito che Tod's si avvalga della consulenza della Ferragni per cavalcare questa onda di nuovo trend di consumi, che è folle ai nostri occhi, ma che dobbiamo accettare nostro malgrado e soprattutto cercare di interpretare per capire come e dove si spostano i flussi di spesa.
 
Ultima modifica:
Ragazzi, da padre di una quindicenne, con cui condivido più tempo che posso, sia con lei che con il suo Entourage di amici/e, nel rispetto delle sue libertà...vi dico che è tanto facile quanto sbagliato giudicare unicamente dal nostro punto di vista, che è figlio del nostro mondo, cioè quello in cui siamo nati e cresciuti, con relative abitudini di usi e consumi.

Gli unger 30 di oggi hanno un modo completamente diverso di consumere e spendere, quindi per un’azienda di moda è fondamentale e strutturale tarare la ricerca e lo sviluppo dei propri prodotti anche e soprattutto su queste fasce di età.

Nel dire questo, tralascio volutamente il fatto che gli under 30 spendono tutti i soldi che guadagnano in prodotti moda e tecnologici, piuttosto che spendono i soldi che non hanno, passando dai genitori.

Personalmente ho assistito a scene in alcuni negozi per me inconcepibili, sia da uomo che da genitore. Conosco persone che hanno negozi di abbigliamento e scarpe e sono costantemente in contatto con loro, perché mi interessa capire come si "evolvono" i consumi e mi raccontano storie non di uno o due episodi, ma che il 90% dei loro clienti sono ragazzini e ragazzi tra i 14 e i 30 che non so fanno alcun scrupolo a spendere 400-500 in un paio di Nike Jordan, piuttosto che in una felpa di Supreme o Stone Island...solo per citare alcuni esempi.

Quindi non sono per niente stupito che Tod's si avvalga della consulenza della Ferragni per cavalcare questa onda di nuovo trend di consumi, che è folle ai nostri occhi, ma che dobbiamo accettare nostro malgrado e soprattutto cercare di interpretare per capire come e dove si spostano i flussi di spesa.

dai ai nostri tempi c'erano le robe el charro e le timberland e americanino e quelle robe la che costavano un botto.
chi poteva se le prendeva eccome.
chi adesso non puo' non se le prende uguale.
il mondo e' sempre uguale. il paradigma rimane uguale cambia solo il piumaggio.
 
Ragazzi, da padre di una quindicenne, con cui condivido più tempo che posso, sia con lei che con il suo Entourage di amici/e, nel rispetto delle sue libertà...vi dico che è tanto facile quanto sbagliato giudicare unicamente dal nostro punto di vista, che è figlio del nostro mondo, cioè quello in cui siamo nati e cresciuti, con relative abitudini di usi e consumi.

Gli unger 30 di oggi hanno un modo completamente diverso di consumere e spendere, quindi per un’azienda di moda è fondamentale e strutturale tarare la ricerca e lo sviluppo dei propri prodotti anche e soprattutto su queste fasce di età.

Nel dire questo, tralascio volutamente il fatto che gli under 30 spendono tutti i soldi che guadagnano in prodotti moda e tecnologici, piuttosto che spendono i soldi che non hanno, passando dai genitori.

Personalmente ho assistito a scene in alcuni negozi per me inconcepibili, sia da uomo che da genitore. Conosco persone che hanno negozi di abbigliamento e scarpe e sono costantemente in contatto con loro, perché mi interessa capire come si "evolvono" i consumi e mi raccontano storie non di uno o due episodi, ma che il 90% dei loro clienti sono ragazzini e ragazzi tra i 14 e i 30 che non so fanno alcun scrupolo a spendere 400-500 in un paio di Nike Jordan, piuttosto che in una felpa di Supreme o Stone Island...solo per citare alcuni esempi.

Quindi non sono per niente stupito che Tod's si avvalga della consulenza della Ferragni per cavalcare questa onda di nuovo trend di consumi, che è folle ai nostri occhi, ma che dobbiamo accettare nostro malgrado e soprattutto cercare di interpretare per capire come e dove si spostano i flussi di spesa.

Se le cose stanno così allora 10, 100, 1000 pandemie e che abbiano come target principale figli e genitori fertili.

Un'umanità del genere è meglio che vada a farsi fot.tere.
 
dai ai nostri tempi c'erano le robe el charro e le timberland e americanino e quelle robe la che costavano un botto.
chi poteva se le prendeva eccome.
chi adesso non puo' non se le prende uguale.
il mondo e' sempre uguale. il paradigma rimane uguale cambia solo il piumaggio.

Diciamo che adesso "quelle robe lì" le prendono quasi tutti/e anche e soprattutto quelli che non se le possono permettere, fidati, ho fonti insider certe.
 
Non so cosa intenda. Titolo: *Fed: Clarida, ripresa puo' innescare colli di bottiglia

Suppongo che se la domanda dovesse iniziare a spingere all'uscita dai lockdown, ci potrebbero essere blocchi dovuti alla supply chain danneggiata oppure ai costi di materia prima elevata che potrebbero rallentare la crescita
 
Ragazzi, da padre di una quindicenne, con cui condivido più tempo che posso, sia con lei che con il suo Entourage di amici/e, nel rispetto delle sue libertà...vi dico che è tanto facile quanto sbagliato giudicare unicamente dal nostro punto di vista, che è figlio del nostro mondo, cioè quello in cui siamo nati e cresciuti, con relative abitudini di usi e consumi.

Gli under 30 di oggi hanno un modo completamente diverso di consumere e spendere, quindi per un’azienda di moda è fondamentale e strutturale tarare la ricerca e lo sviluppo dei propri prodotti anche e soprattutto su queste fasce di età.

Nel dire questo, tralascio volutamente il fatto che gli under 30 spendono tutti i soldi che guadagnano in prodotti moda e tecnologici, piuttosto che spendono i soldi che non hanno, passando dai genitori.

Personalmente ho assistito a scene in alcuni negozi per me inconcepibili, sia da uomo che da genitore. Conosco persone che hanno negozi di abbigliamento e scarpe e sono costantemente in contatto con loro, perché mi interessa capire come si "evolvono" i consumi e mi raccontano storie non di uno o due episodi, ma che il 90% dei loro clienti sono ragazzini e ragazzi tra i 14 e i 30 che non so fanno alcun scrupolo a spendere 400-500 in un paio di Nike Jordan, piuttosto che in una felpa di Supreme o Stone Island...solo per citare alcuni esempi.

Quindi non sono per niente stupito che Tod's si avvalga della consulenza della Ferragni per cavalcare questa onda di nuovo trend di consumi, che è folle ai nostri occhi, ma che dobbiamo accettare nostro malgrado e soprattutto cercare di interpretare per capire come e dove si spostano i flussi di spesa.
I guardo ai risultati. L'ITALIA è a puttane e crolla sempre più, tutto il resto è irrilevante. Quando l'ITALIA andava, manco fossero gli anni 60, parlo anni 80, i ragazzi andavano dietro auto e moto e dietro queste cose c'erano fabbriche, famiglie, c'era PIL. Ora comprano scarpe, a debito, fatte all'estero.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto