Le banche italiane intensificano il monitoraggio sulla clientela esposta verso la Russia e l'Ucraina. Se il conflitto voluto da Vladimir Putin, scrive MF, sta per entrare nel suo quarto mese, diversi istituti starebbero alzando il livello di guardia per evitare brutte sorprese sul fronte del credito. Piu' che l'esposizione diretta (molto limitata in termini sia assoluti che relativi), a impensierire i banchieri e' quella indiretta, cioe' le aziende il cui giro d'affari dipende per svariate ragioni dalle aree coinvolte nel conflitto. Per disporre di un quadro aggiornato sono state redatte liste delle posizioni potenzialmente ad alto rischio, basandosi su analisi di sensitivita' che proiettano l'evoluzione dei ricavi. Parallelamente sarebbero in corso valutazioni per quantificare gli accantonamenti necessari e aggiornare gli scenari di rischio associati. Come vengono individuati i soggetti a rischio? Per lo piu' le banche hanno esaminato la movimentazione estera verso/da Russia e Ucraina nell'orizzonte temporale degli ultimi 12-15 mesi. Se il livello di attenzione e' alto, occorre dire che per il momento il quadro non appare particolarmente critico: il numero degli interventi creditizi straordinari e' sinora rimasto contenuto e solo per una quota residuale di clienti e' in corso la procedura per la classificazione a credito deteriorato.