Obbligazioni perpetue e subordinate Discussioni metaperpetuali (2 lettori)

Cat XL

Shizuka Minamoto
Uno dei pochi articoli interessanti postati da Investireoggi

Non so se e' stato tradotto in maniera corretta...



Financial Times: La Politica fa Scoppiare la Bolla Monti

Wolfgang Munchau del Financial Times afferma che il governo tecnico alimentava delle illusioni che ora la politica sta rimuovendo: il paese è in profonda depressione e le politiche di austerità devono esser rovesciate. Il problema ora è trovare il leader giusto.






di Wolfgang Münchau – Due cose devono essere sistemate in Italia, ed entrambe sono oltre la portata dei tecnocrati.

L’annuncio di Mario Monti, di aver l’intenzione di dimettersi da primo ministro, ci dice due cose: la politica sta entrando in gioco, e la crisi sta peggiorando di nuovo.
Ho sempre rispettato Mr Monti come commissario europeo e saggio osservatore degli affari europei, ma sono più scettico circa la sua performance come capo del governo in Italia. L’adulazione acritica di cui a volte ha goduto era basata sull’idea che si potessero risolvere i problemi dell’Italia mettendo da parte la politica, imponendo alcune riforme e molta austerità. In Italia vi era consenso sul fatto che solo un governo tecnocratico avrebbe potuto consegnare questo tipo di politiche.
La magia Monti è sembrata funzionare per un po’ – molto più a lungo di quanto mi aspettassi. I rendimenti sui titoli italiani a 10 anni sono scesi a circa 200 punti base durante il suo mandato, perché gli investitori, alla disperata ricerca di buone notizie, volevano credere alla magia.
Ma l’anno di Monti è stato una bolla, buona per gli investitori finché è durata, ma che ora si è sgonfiata. E probabilmente gli italiani e gli investitori stranieri non ci metteranno molto a capire che ben poco è cambiato nel corso dell’ultimo anno, ad eccezione del fatto che l’economia è caduta in una profonda depressione.
Ora ci sono due cose che devono essere sistemate in Italia, entrambe profondamente politiche e oltre la portata dei tecnocrati
La prima è quella di invertire immediatamente l’austerità – essenzialmente smantellare il lavoro di Monti. Gli aumenti delle tasse e i tagli alla spesa hanno un effetto controproducente. Riducendo sia il debito che la crescita, il rapporto debito-PIL nel breve periodo è aumentato, e dubito che nel lungo si ridurrà di molto. Il peggioramento nella sostenibilità del debito pubblico Italiano diventerà molto più chiaro il prossimo anno, quando avremo più dati statistici sugli effetti calamitosi dell’austerità.
Gli effetti si fanno già sentire, anche prima che il bilancio 2013 entri in esecuzione. Il carico fiscale sulle famiglie italiane è quasi raddoppiato questo mese – a seguito dell’introduzione di un nuovo sistema di tasse sulla proprietà che ha avuto l’effetto immediato di stroncare le vendite pre-natalizie. Confcommercio, un’organizzazione di imprese dei servizi, stima una caduta dei consumi del 13 per cento.
La seconda priorità è quella di scendere in campo contro Angela Merkel. Una cosa che Mr. Monti non voleva – e non era capace – di fare. Ha provato un po’ a farsi sentire in occasione del vertice europeo di giugno, ma non è mai riuscito ad affrontare il cancelliere tedesco sull’unica cosa che conta: che senza una qualche forma di mutualizzazione del debito – come un eurobond – sarebbe stato difficile che un paese con un rapporto debito-PIL del 130 per cento e una crescita praticamente a zero potesse rimanere all’interno dell’eurozona, e continuare a rinnovare il suo debito per sempre. Solo un leader eletto è in grado di forzare una scelta. Non si può pretendere da un primo ministro tecnocratico di minacciare una contro-mossa credibile se la risposta è no.
Spesso mi viene chiesto cosa farebbe la Germania di fronte alla scelta tra un eurobond e un’ uscita dell’Italia. Io credo che Berlino reagirebbe in un batter d’occhio a una tale situazione di stallo. La ragione per cui Monti era così popolare in Germania era che la sua bolla e la sua austerità e facevano buon gioco al cancelliere nel ritardare le decisioni difficili sulla risoluzione del debito e la riforma istituzionale a dopo le elezioni tedesche del prossimo anno.
Ma il tipo di leader che sarebbe necessario, è in vista? Pier Luigi Bersani, il leader del Partito Democratico appena eletto, chiaramente non è l’uomo giusto. E’ parte dell’ala conservatrice del centro-sinistra che sostiene l’austerità di Monti e un po’ meno le riforme strutturali – la peggiore combinazione possibile.
Matteo Renzi, il giovane sindaco di Firenze, che ha perso contro l’onorevole Bersani, avrebbe potuto essere un candidato più capace di riportare fiducia nella politica italiana. Ma con l’altro in cima e il suo partito saldamente avanti nei sondaggi, mi aspetto che l’establishment ora cercherà di lanciarlo come il prossimo cavallo, l’uomo con più probabilità di gonfiare un altro po’ d’aria dentro la bolla.
Un’altra possibilità è un ritorno di Mario Monti in una campagna politica, come candidato di un’alleanza centrista.
Che dire di Silvio Berlusconi, il cui ritorno in prima linea ha provocato le imminenti dimissioni di Mario Monti? Egli non diventerà primo ministro. Gli italiani ne hanno avuto abbastanza di lui, anche se nella destra gode ancora di una certa popolarità .
Ma per quanto inutile e comico possa essere stato Berlusconi nel suo ultimo mandato, la sua diagnosi dei problemi italiani da quando ha lasciato è stata precisa. L’Italia ha bisogno di un nuovo accordo della zona euro, ha detto, aggiungendo che anche un’uscita non dovrebbe essere trattata come un tabù. Ed ha ripetutamente affermato che l’austerità non funziona. Avrebbe dovuto dirlo quando era primo ministro.
Il risultato delle elezioni è ulteriormente complicato dal ruolo anti-euro del Movimento Cinque Stelle condotto dal comico Beppe Grillo , che ha mantenuto il secondo posto nei sondaggi per qualche tempo.
Il miglior risultato per l’Italia sarebbe un leader politico che forza il problema del futuro in Italia con una visione lucida della scelta che la zona euro e il paese dovrà fare. In caso contrario, l’Italia rischia di essere spinta in una posizione come quella della Grecia, che ha seguito politiche simili e non ha più scelta.

Articolo originale: Politics have burst the Monti bubble


 

tomcat

Forumer attivo
l'ha detto Napolitano, non ho cercato e mi son fidato.
Io onestamente non lo sapevo
non penso possa presentarsi alle urne come candidato senatore (lo è già)
potrebbe presentarsi per la camera, ma una volta eletto dovrebbe rinunciare ad uno degli incarichi
nulla vieta che una o più formazioni politiche facciano campagna promettendo di richiedere al presidente la nomina di monti quale P.M.
 

amorgos34

CHIAGNI & FOTTI SRL
nulla vieta che una o più formazioni politiche facciano campagna promettendo di richiedere al presidente la nomina di monti quale P.M.

Monti è il candidato naturale (con buona pace di Romano " the trafficlight" Prodi) al Quirinale, dubito che Mario il Doroteo si sporchi più di tanto le mani. Per diventare Presidente della Repubblica serviranno anche un po' di voti di centro destra, in campagna elettorale non potrà andare a ruota libera.
 
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maxolone

Forumer storico
napolitano si riferiva la fatto che é giá parlamentare...e quindi non é possibile che si candidi al parlamento...ma non ci sta scritto da nessuna parte che non possa condidarsi allla presidenza del consiglio...( il presidente del consiglio potrebbe anche non essere un parlamentare per assurdo...)

l'ha detto Napolitano, non ho cercato e mi son fidato.
Io onestamente non lo sapevo
 

Massimum

Forumer storico
Non so se e' stato tradotto in maniera corretta...



Financial Times: La Politica fa Scoppiare la Bolla Monti

Wolfgang Munchau del Financial Times afferma che il governo tecnico alimentava delle illusioni che ora la politica sta rimuovendo: il paese è in profonda depressione e le politiche di austerità devono esser rovesciate. Il problema ora è trovare il leader giusto.






di Wolfgang Münchau – Due cose devono essere sistemate in Italia, ed entrambe sono oltre la portata dei tecnocrati.

L’annuncio di Mario Monti, di aver l’intenzione di dimettersi da primo ministro, ci dice due cose: la politica sta entrando in gioco, e la crisi sta peggiorando di nuovo.
Ho sempre rispettato Mr Monti come commissario europeo e saggio osservatore degli affari europei, ma sono più scettico circa la sua performance come capo del governo in Italia. L’adulazione acritica di cui a volte ha goduto era basata sull’idea che si potessero risolvere i problemi dell’Italia mettendo da parte la politica, imponendo alcune riforme e molta austerità. In Italia vi era consenso sul fatto che solo un governo tecnocratico avrebbe potuto consegnare questo tipo di politiche.
La magia Monti è sembrata funzionare per un po’ – molto più a lungo di quanto mi aspettassi. I rendimenti sui titoli italiani a 10 anni sono scesi a circa 200 punti base durante il suo mandato, perché gli investitori, alla disperata ricerca di buone notizie, volevano credere alla magia.
Ma l’anno di Monti è stato una bolla, buona per gli investitori finché è durata, ma che ora si è sgonfiata. E probabilmente gli italiani e gli investitori stranieri non ci metteranno molto a capire che ben poco è cambiato nel corso dell’ultimo anno, ad eccezione del fatto che l’economia è caduta in una profonda depressione.
Ora ci sono due cose che devono essere sistemate in Italia, entrambe profondamente politiche e oltre la portata dei tecnocrati
La prima è quella di invertire immediatamente l’austerità – essenzialmente smantellare il lavoro di Monti. Gli aumenti delle tasse e i tagli alla spesa hanno un effetto controproducente. Riducendo sia il debito che la crescita, il rapporto debito-PIL nel breve periodo è aumentato, e dubito che nel lungo si ridurrà di molto. Il peggioramento nella sostenibilità del debito pubblico Italiano diventerà molto più chiaro il prossimo anno, quando avremo più dati statistici sugli effetti calamitosi dell’austerità.
Gli effetti si fanno già sentire, anche prima che il bilancio 2013 entri in esecuzione. Il carico fiscale sulle famiglie italiane è quasi raddoppiato questo mese – a seguito dell’introduzione di un nuovo sistema di tasse sulla proprietà che ha avuto l’effetto immediato di stroncare le vendite pre-natalizie. Confcommercio, un’organizzazione di imprese dei servizi, stima una caduta dei consumi del 13 per cento.
La seconda priorità è quella di scendere in campo contro Angela Merkel. Una cosa che Mr. Monti non voleva – e non era capace – di fare. Ha provato un po’ a farsi sentire in occasione del vertice europeo di giugno, ma non è mai riuscito ad affrontare il cancelliere tedesco sull’unica cosa che conta: che senza una qualche forma di mutualizzazione del debito – come un eurobond – sarebbe stato difficile che un paese con un rapporto debito-PIL del 130 per cento e una crescita praticamente a zero potesse rimanere all’interno dell’eurozona, e continuare a rinnovare il suo debito per sempre. Solo un leader eletto è in grado di forzare una scelta. Non si può pretendere da un primo ministro tecnocratico di minacciare una contro-mossa credibile se la risposta è no.
Spesso mi viene chiesto cosa farebbe la Germania di fronte alla scelta tra un eurobond e un’ uscita dell’Italia. Io credo che Berlino reagirebbe in un batter d’occhio a una tale situazione di stallo. La ragione per cui Monti era così popolare in Germania era che la sua bolla e la sua austerità e facevano buon gioco al cancelliere nel ritardare le decisioni difficili sulla risoluzione del debito e la riforma istituzionale a dopo le elezioni tedesche del prossimo anno.
Ma il tipo di leader che sarebbe necessario, è in vista? Pier Luigi Bersani, il leader del Partito Democratico appena eletto, chiaramente non è l’uomo giusto. E’ parte dell’ala conservatrice del centro-sinistra che sostiene l’austerità di Monti e un po’ meno le riforme strutturali – la peggiore combinazione possibile.
Matteo Renzi, il giovane sindaco di Firenze, che ha perso contro l’onorevole Bersani, avrebbe potuto essere un candidato più capace di riportare fiducia nella politica italiana. Ma con l’altro in cima e il suo partito saldamente avanti nei sondaggi, mi aspetto che l’establishment ora cercherà di lanciarlo come il prossimo cavallo, l’uomo con più probabilità di gonfiare un altro po’ d’aria dentro la bolla.
Un’altra possibilità è un ritorno di Mario Monti in una campagna politica, come candidato di un’alleanza centrista.
Che dire di Silvio Berlusconi, il cui ritorno in prima linea ha provocato le imminenti dimissioni di Mario Monti? Egli non diventerà primo ministro. Gli italiani ne hanno avuto abbastanza di lui, anche se nella destra gode ancora di una certa popolarità .
Ma per quanto inutile e comico possa essere stato Berlusconi nel suo ultimo mandato, la sua diagnosi dei problemi italiani da quando ha lasciato è stata precisa. L’Italia ha bisogno di un nuovo accordo della zona euro, ha detto, aggiungendo che anche un’uscita non dovrebbe essere trattata come un tabù. Ed ha ripetutamente affermato che l’austerità non funziona. Avrebbe dovuto dirlo quando era primo ministro.
Il risultato delle elezioni è ulteriormente complicato dal ruolo anti-euro del Movimento Cinque Stelle condotto dal comico Beppe Grillo , che ha mantenuto il secondo posto nei sondaggi per qualche tempo.
Il miglior risultato per l’Italia sarebbe un leader politico che forza il problema del futuro in Italia con una visione lucida della scelta che la zona euro e il paese dovrà fare. In caso contrario, l’Italia rischia di essere spinta in una posizione come quella della Grecia, che ha seguito politiche simili e non ha più scelta.

Articolo originale: Politics have burst the Monti bubble



La traduzione non è perfetta. Consiglio di leggere l'originale l'inglese. In particolare è tradotto male il punto su cosa farebbero i tedeschi in caso di scelta tra eurobond e uscita dell'Italia dall'euro. Munchau ritiene che i tedeschi cederebbero agli eurobond. Io personalmente non sono così sicuro.
 

Rottweiler

Forumer storico
Ciao Vet,

"dittatura dei mercati" a me sembra null'altro che una drammatizzazione semantica, particolarmente stonata quando viene pronunciata da chi si proclama campione di liberalismo..
In realtà, mentre un "dittatore" impone tutto, anche i propri capricci, nessuno ci impedisce di farci del male da soli tramite le nostre scelte elettorali.
Come qualcuno ha già scritto, la questione si pone in termini molto più banali: abbiamo bisogno dei soldi degli altri...
Sarebbe come se tu ed io avessimo un grosso debito con le banche e, a fronte di una richiesta da parte dei creditori di predisporre un piano credibile di rientro, ci scagliassimo contro la "dittatura delle banche". Saremmo patetici e verremmo solo compatiti.
In politica cambia il registro: si tenta di "nobilitare" la propria improbabile posizione vestendo i panni del cavaliere (oopss :lol: ) che accusa un dittatore invisibile..

E se non è zuppa, è pan bagnato...

Governo: Lauro (Pdl), spread e' diventato il killer della democrazia - ASCA.it
 

Rottweiler

Forumer storico
La traduzione non è perfetta. Consiglio di leggere l'originale l'inglese. In particolare è tradotto male il punto su cosa farebbero i tedeschi in caso di scelta tra eurobond e uscita dell'Italia dall'euro. Munchau ritiene che i tedeschi cederebbero agli eurobond. Io personalmente non sono così sicuro.

Solo per mettere il tutto in prospettiva: Munchau del Financial Times e Ambrose Evans-Pritchard del Daily Telegraph (già citato in questo 3D) sono due campioni dell'euroscetticismo britannico. Il loro pensiero a volte va interpretato, altre volte è molto esplicito. Secondo Andreas Hofer, Chief Economist di UBS, sono specializzati nella scrittura di "hysterical editorials forecasting the imminent end of the euro".
 

no perpetual no party

Forumer storico
"Il carcere è un pentezario, non è un villaggio di vacanza! Si deve scondare la sua pena pescritta, che gli aspette. Lo sapeva prima fare il reato! Io ritengo come Lega di non oscire prima della sua pena irrugata! Grazie!"

18mila euro al mese + vari benefits a questo essere
essere che, immagino, è stato liberamente scelto dalla coscienza e responsabilità dei cittadini del nord in piena autonomia......

.........la politica non sarà tutta cosi.... ma diosantissimo, la dignità e la decenza!!!!!!!!
(senza mai dimenticare che il nostro parlamento un anno fa ha VOTATO e DICHIARATO UFFICIALMENTE che ruby è la nipote di Mubarak... un atto legislativo da far leggere per gli anni successivi nelle scuole...)


[ame="http://www.youtube.com/watch?v=8n2NUNqQGC0"]Eraldo Isidori (Lega Nord) interviene alla Camera - YouTube[/ame]
 

vbrm

Forumer attivo
napolitano si riferiva la fatto che é giá parlamentare...e quindi non é possibile che si candidi al parlamento...ma non ci sta scritto da nessuna parte che non possa condidarsi allla presidenza del consiglio...( il presidente del consiglio potrebbe anche non essere un parlamentare per assurdo...)

Formalmente non esiste in Italia una "candidatura alla presidenza del consiglio". Uno può dire che vorrebbe governare, o che gli piacerebbe che governasse tizio, ma non c'è uno status ufficiale di candidato a Palazzo Chigi. Diverso è ovviamente il caso delle Camere per le quali si può essere inseriti in una lista e quindi formalmente "candidati"

Credo che la dichiarazione di Napolitano giocasse un pò su questo fatto: Monti non può ovviamente candidarsi per una delle Camere perchè è già senatore, e neppure al Governo perchè la procedura non esiste.
Le strategie politiche per arrivare al governo non presuppongono nessuna "candidatura"

Aggiungo che la vigente legge elettorale tenta surrettiziamente di creare la figura del candidato premier, che però non esiste costituzionalmente e quindi non vincola nè il Presidente della Repubblica per il conferimento dell'incarico nè il Parlamento per il voto di fiducia.
 
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