NON E' VERO CHE SIAMO GOVERNATI DA UN BRANCO Di POVERI IMBECILLI; SIAMO GOVERNATI DA (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Riprendo questo post datato 2009 di Blackstar........sono passati quasi 4 anni...

Pensionati E LE CASTE
Le Caste professionisti della politica e la Casta dei pensionati, si nascondono sull’organizzazione economica, politica, sindacale e criminale del nostro paese.
I parlamentari eletti nei collegi elettorali dominati dai pensionati perchè sono numericamente indispensabili per qualsiasi maggioranza politica, con qualsiasi premier e con qualsiasi legge elettorale, L’Italia è uno stato di zombi.
Uno stato che non ha mai funzionato e che ora non sta più insieme. Forse è tempo di staccare la spina. Di dire basta elargire cinquantamila euro di pensioni al mese a persona, e vogliamo che l’INPS ci dica non i nomi ma, quanti sono questi mangia soldi
Dietro il quadro, folkloristico, di un’allegra brigata di politici e pensionati ladri corrotti e corruttori da oltre 50 anni che hanno tradito e rapito il futuro ai nostri giovani, il nostro paese nasconde ora una situazione anche allarmante: gli indici economici sono da fallimento e anche il tessuto sociale sta marcendo, la legalità è ridotta solo a speranze, Sui centri di potere italiani si consolida la proprietà finanziaria anche straniera, che l’80% deinostri, da cinquant’anni governanti hanno dotato di potenti strumenti informatici per sorvegliare e schedare i cittadini e le imprese. E al contempo, con risibili pretesti, impongono il pagamento delle tasse al 65%, per poi dire sono evasori, loro però con stipendi e pensioni da capogiro.
Attraverso i suoi grandi finanzieri e i suoi uomini in politica,nei sindacati e nelle istituzioni anche europee, il potere deviato sta mandando l’Italia al dissesto finanziario ed economico, per poi assumerne il dominio con la forza in modo completo e irreversibile.

Giovani se non reagite adesso,
ve ne pentirete amaramente.
Morirete nella pi squallida miseria


Capito bene ? Scritto nel 2009 ........e monti è la candelina di questo sistema, quello messo lì dal potere delle lobby per assestare il colpo finale.

Votate Giannino, votate grillo, persino bersy, ma non date i voti a questi.
Io voto silvio eheheheheh
 
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Val

Torniamo alla LIRA
Vi metto uno stralcio di un'articolo, così....giusto per capire chi è ......fesso.

La convergenza d’interessi fra le grandi banche, il professore e il Partito a questo fine sono patenti.
Basti ricordare che il presidente dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, ha recentemente chiamato il contrasto al contante annunciato da Monti «una battaglia di civiltà».

E chi è il presidente dell’ABI? Lo sapete: il compagno Giuseppe Mussari, già capo supremo del Monte dei Paschi di Siena.

La banca dei compagni, che lui e loro hanno mandato in rovina utilizzandola come vaso della marmellata per le loro clientele, e che Mario Monti ha salvato in molti modi.
Prima, esentando Montepaschi dal pagamento degli interessi che doveva sui Tremonti Bond, i 2 miliardi di euro che aveva ottenuto in prestito dallo Stato (e non ancora rimborsati), circa 200 milioni che grazie a Monti noi contribuenti non rivedremo più.

(Tassati per arricchire i banchieri)

Non è bastato. In bancarotta, Montepaschi avrebbe dovuto rivolgersi al «mercato» per raccogliere 4 miliardi di fondi. Ma così facendo, le azioni in mano ai compagni del direttivo PD che possiedono la banca, si sarebbero diluiti, e il PD avrebbe perso il controllo assoluto della sua vacca da latte.

Ma il «liberismo di mercato» ha incontrato un limite in questo caso.
Il governo Monti ha versato a Montepaschi i 4 miliardi che gli servivano: come ha notato sarcastico Tremonti, é l’intero gettito dell’Imu sulla prima casa.


Invece di impiegarlo per i tanti pressanti bisogni del Paese, dalla riduzione del debito alle pensioni degli esodati (ridotti in quello stato dalla Fornero), il governo «tecnico» ha semplicemente girato l’introito fiscale della patrimoniale alla banca dei rossi.


Che è un buco nero da cui nulla sarà più restituito.
 

Val

Torniamo alla LIRA
E come se non bastasse, adesso abbiamo caldo d'inverno e stra-caldo d'estate....ma come mai ? Sono i ghiacciai che si sciolgono ci dicono ....loro.

......però.......

Geoingegneria clandestina: la genesi degli pseudo-cirri

La Geoingegneria clandestina ed illegale dispone purtroppo di innumerevoli risorse, dispiega strategie sempre nuove. Il cielo subisce un’incessante metamorfosi: ad uno spettacolo orrido ne subentra un altro grottesco. Sono manifestazioni ogni volta diverse, mai naturali. Per occultare le loro criminali attività, gli aerei chimici talora rilasciano scie spezzate, semipersistenti (grazie ad una minore percentuale di trimetilalluminio nella miscela del carburante) che, col passare del tempo, si tramutano in “nuvole” di bassa quota somiglianti ai cirri d'alta quota.

In tal modo, si possono ingannare ingenui osservatori: costoro, scorgendo formazioni filiformi rischiano di dar credito ai meteorologi militarizzati che cianciano di “cirri” forieri di perturbazioni. Non sono cirri! I cirri veri sono nuvole di alta quota (in genere dai 9.000 metri in su): essendo composti di piccolissimi cristalli di ghiaccio, lasciano filtrare quasi tutta la luce solare, invece i filamenti generati dai velivoli schermano la radiazione luminosa. Inoltre, dopo che il cielo è stato coperto da una ragnatela di scie sottili e “ricciolute”, non piove.

Adottando questa nuova metodologia, gli artefici dell'"operazione copertura", restano "scoperti" per soltanto trenta minuti circa. Infatti, dopo questo breve lasso di tempo, la scia è completamente dissimulata, essendo divenuta un falso cirro d'alta quota. In realtà, si tratta di metalli e polimeri neurotossici, diffusi all’altitudine dei cumuli (circa 2.000 metri al massimo); sono composti che reagiscono chimicamente con i gas contenuti dell'atmosfera, dando “vita” a forme e colori sintetici.

La sequenza di queste immagini illustra in modo eloquente quanto sin qui esposto.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Da mototopo ......

Germania si sta acquistando la Sicilia.
La Germania conquista la Sicilia con l'usura, sottraendola agli Usa, ovvero effetti geostrategici d'un collasso economico.
Un usuraio agisce aprendo crediti insostenibili alla vittima, accrescendone poi il debito attraverso ulteriori prestiti, resi inestinguibili proprio perché a tassi usurari e a lungo termine.

Per l'Italia, tale processo cominciò nel 1981, col credito pubblico italiano in ascesa, ma non ancora incontrollabile.

Nel giugno 1981, una commissione di studio, presieduta da Paolo Baffi, direttore generale di Bankitalia, deliberò di seguire lo schema d'un giovanotto, molto stimato dai Rothschild, tale Mario Monti, il quale propose l'emissione di titoli a lungo termine, con aste mensili e quindicinali, in modo che il rendimento cedolare fosse fissato dal mercato, con scadenze tra i 5 e i 7 anni.
Il che, a detta del professorino, garantiva il potere d'acquisto e, secondo gli esiti delle aste, un piccolo rendimento dell'1-2%.

Il Tesoro, zufolò Monti, avrebbe avuto da 5 a 7 anni per programmare e finanziare meglio la spesa pubblica.

La proposta passò con standing ovation.
Il deficit andò su come un proiettile.
Le spese aumentarono invece di diminuire.

Mentre Mario Monti procurava il credito a tassi impossibili, aumentarono tasse e benzina, le spese sanitarie sfondarono di mille miliardi di lirette il finanziamento statale.

In parallelo, s'aggiunse la situazione internazionale, con una tacita sotterranea alleanza fra i complessi militare industriale statunitense e sovietico, dai cui effetti antidemocratici e inflazionistici il generale Dwight Eisenhower, lasciando la Casa Bianca, mise inutilmente in guardia gli statunitensi.

C'erano già state altre nequizie economiche, come il verme solitario della legge Mosca (ItaliaOggi 28.02.2012) che dal 1972 aveva slabbrato i margini del debito pubblico, dando pensioni (mai pagate da versamenti) a un esercito di galoppini partitici e sindacali che sono quindi andati in pensione a sbafo, a spese cioè di tutti gli altri italiani.

Altre innumerevoli elargizioni agli amici e agli amici degli amici s'aggiunsero, sulle quali è inutile dilungarsi.

La sottomissione dell'Italia al Patto Atlantico, attraverso il debito pubblico, si perpetua da allora con la vana pretesa di rimediarvi solo attraverso tasse iperboliche e accrescendo il debito e, con esso, il legame alle banche statunitensi.
Questo tuttavia oggi offre una sponda alla Germania per scalzare gli Usa dalla Sicilia ed entrare nel Mediterraneo.
Le banche tedesche battono l'isola palmo a palmo, offrendo finanziamenti ipotecari annuali al 12% ai possidenti che non sanno come fronteggiare l'IMU e le altre tasse. Agli interessi, trattenuti alla fonte, sommano 4,5% per spese, commissioni e assicurazioni.
I beneficiati offrono in garanzia ipotecaria immobili di valore doppio dell'importo nominale del prestito.
Un edificio da 200mila euro garantisce un prestito nominale di 100mila euro dei quali il contraente riceve 88mila per restituire, entro un anno, 104.500euro, pena l'esproprio dell'immobile.

Bankitalia sa e sta a guardare.

Entro uno o due anni la presenza tedesca nel centro del Mediterraneo sarà concreta e pesante di gran lunga più avvertibile di statunitense, nonostante le basi militari.

Dopo si vedrà.
 

Platano

Büs del Gnao trader
Sì... in un dirupo :-o:help::D:D

Ho deciso di immolarmi nel nome della salvezza del topic. So che questo gesto attirerà da ognidove bramose masse forumistiche.:-o:melo::melo::melo:
Attenzione -bollino rosso- quest'immagine non dovrebbe essere visionata da minori di 18 anni :up::-o


:d::d::d::prr::prr:



:D
 

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Val

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Fallimenti: 8.718 casi nei primi nove mesi del 2012


Ottobre 2012
Sono 8.718 i casi di fallimento nei primi nove mesi del 2012 e nel solo terzo trimestre dell’anno sono fallite 2.397 imprese (contro le 2.205 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

Il 77% del totale dei casi di fallimento riguarda società di capitali mentre il 12% dei fallimenti interessa società di persone e l’11% ditte individuali.


Osservando la distribuzione territoriale dei fallimenti si nota che la regione di gran lunga più colpita è la Lombardia, presentando anche il maggior numero di imprese attive, dove dall'inizio del 2012 hanno dichiarato fallimento 1.925 imprese (541 nel terzo trimestre).

Al secondo posto si colloca il Lazio, con 897 fallimenti nel 2012, al terzo posto il Veneto, con 743 casi totali di cui 238 nel solo terzo trimestre.
Seguono Campania e Piemonte (in entrambe le regioni 688 casi al 30 settembre 2012), Emilia Romagna (641) e Toscana (604).

Più di 400 casi nei primi nove mesi dell'anno si contano in Puglia e Sicilia, oltre 300 nelle Marche.


Oltre il 20% di tutti i fallimenti registrati in Italia nei primi nove mesi del 2012 riguarda l'Edilizia, che si conferma, ancora una volta, il settore in maggiore difficoltà con 1.862 casi, sommando i microsettori “Costruzione di edifici", degli "Installatori" e dell'"Edilizia specializzata.
Anche il Commercio all’ingrosso risulta molto colpito dal fenomeno (666 fallimenti nel microsettore del "Commercio all'ingrosso dei beni durevoli", 533 nel "Commercio all'ingrosso di beni non durevoli.
 

magiel

trendisyourfriend
Buonasera a tutti....


Tase positivo di uno 0,50 dopo aver però perdicchiato il giorno prima.....
 

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