Sul bordo di una strada dissestata, un corteo di donne avanza in processione verso il cimitero del villaggio. Takla, Amale, Yvonne, Afaf e Saydeh affrontano stoicamente il caldo soffocante di mezzogiorno, reggendo le fotografie dei loro amati uomini, perduti in una guerra futile, lunga e lontana. Alcune di loro portano un velo, altre indossano croci di legno, ma tutte sono vestite di nero, unite da una sofferenza condivisa. Giunta alle porte del cimitero, la processione si divide in due congregazioni: musulmani da una parte e cristiani dall'altra. Unite da una causa comune, l'impensabile amicizia tra queste donne supera, contro ogni aspettativa, tutti i punti di contrasto religiosi che creano scompiglio nella loro società e, insieme, grazie alla loro straordinaria inventiva, mettono in atto dei piani esilaranti cercando di distrarre gli uomini del villaggio, in modo da allentare la tensione interreligiosa