1° I FAZISTI......!!!!!!!!!

SINIBALDO

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I FAZISTI

Sappiamo che l’Italia fa gola, perché è un paese dove le banche fanno cartello sui prezzi.

E così nel mese di aprile gli olandesi di Abnamro si interessano ad Antonveneta e gli spagnoli del Bilbao a Bnl.

Le autorizzazioni devono arrivare dalla Bankitalia, ma Fazio, non ha mai amato l’arrivo di stranieri. Nel frattempo qualcuno sta rastrellando azioni Bnl e Antonveneta.

Sono 3 affaristi entrati da poco nel mercato immobiliare. Arrivati però nel momento giusto, quando lo Stato dismette il suo patrimonio e quando i crack finanziari mandano i prezzi del mattone alle stelle.

Fra questi c’è Stefano Ricucci che oltre alle azioni delle banche tenta anche di scalare il Corriere della Sera. Di soldi ce ne vogliono molti, e lui dice di averli.

Vediamo di districare questi intrecci cominciando proprio da Ricucci.


Tutto parte con un articolo de Il sole 24 ore di venerdì 15 aprile 2005. Lo firma il direttore Ferruccio de Bortoli, titolo:
il mercato e il teatro delle ombre.

Alcuni immobiliaristi, dai Ricucci ai Coppola agli Statuto, che potremmo definire con tutto rispetto nouveaux entrepreneurs, mostrano in pubblico più se stessi che i loro bilanci.

In maggioranza non sono quotati. Da dove arrivano tutti quei soldi?

Stefano Ricucci è indagato a Milano per la scalata Antonveneta, a Roma per aggiotaggio nella scalata RCS e per evasione fiscale è sotto osservazione la sua Magiste International.

Lui dice di avere 25 anni di esperienza, ma in realtà è diventato qualcuno da poco, pochissimo tempo. Partendo da Zagarolo.


DARIO DI VICO – Vice direttore Corriere della Sera

Quello che mi ha sorpreso per una lunga fase è stato un po’ il consenso che Ricucci ha avuto presso settori delle elite anche tradizionali, e il consenso che ha goduto anche presso settori della sinistra.

Un consenso indiretto per carità in entrambi i casi, però è avanzata pericolosamente l’idea che di fronte al declino dello storico capitalismo

italiano dell’industria italiana, simboleggiata dalle contraddittorie vicende della Fiat, fosse possibile una trasfusione di sangue ad opera di Ricucci, degli Statuto e dei Fiorani.
__________________________________________

GIORNALISTA:

Come può una persona realizzare due palazzi a Zagarolo e diventare
enormemente ricco ???

Nel 1995 Ricucci dichiara meno di 5 milioni di lire di reddito.

Eppure, da Zagarolo va a Mantova dove la banca Agricola si espone con lui per 8,5 miliardi di lire.

Senza ottenere garanzie. Mistero.

Si sa solo che i prestiti vengono per i buoni uffici di uomini vicini a Emilio Gnutti, quello della scalata Telecom del 1998.

Nel ‘98 appunto, la banca Nazionale dell’Agricoltura finanzia Ricucci per 15 miliardi di lire.

Ma questa volta con un mandato esplicito: comprare azioni Olivetti e Tecnost (quando valgono poco) per rivenderle realizzando un grande guadagno, in gergo plusvalenza.

Come sapeva Ricucci che quelle azioni sarebbero lievitate?

Forse è la banca a usarlo come prestanome per un’operazione speculativa? Forse.

Speculatori sostenuti dalle banche, un’anomalia, cosa l’ha resa possibile?

___________________________________________________

BRUNO TABACCI – Commissione parlamentare Attività Produttive:

"La profonda trasformazione che è intervenuta nel sistema bancario, che ha fatto scattare delle autoreferenzialità nei nuovi banchieri.

Di questo hanno approfittato alcuni giovani molto intraprendenti, che hanno abbinato un’abilità nel cavalcare una forte crescita dell’immobiliare ad uno spregiudicato rapporto con taluni banchieri e quindi si son fatti usare e li hanno al contempo usati."


FERRUCCIO DE BORTOLI – Direttore Sole 24 Ore:

"A me colpisce moltissimo che questi nuovi immobiliaristi abbiano un grado di trasparenza molto relativo, che non si conoscano bene i loro bilanci, scambiandosi gli immobili come le figurine un paese non cresce,

probabilmente si gonfiano alcuni portafogli personali, ma probabilmente il paese non può poggiare su una classe dirigente fatta solo da questi personaggi."


GIOVANNI BRAGANTINI – Economista Cda Unicredit Immobiliare:

"A volte sono patrimoni che hanno semplicemente eluso il fisco, in altri casi evaso il fisco e in altri casi magari ci possono essere compromissioni con ambienti che fanno i soldi in maniera non lecita.

Ha esercitato un grande effetto il famoso scudo fiscale, provvedimento sciagurato che ben pochi all’epoca ebbero il coraggio di contestare, io immodestamente sono uno dei pochi che lo ha fatto.

Questo scudo fiscale ha consentito a persone che avevano diciamo esportato all’estero dei soldi per lo più frutto di evasione fiscale, di affrancarli fiscalmente pagando somme ridicole."


GIORNALISTA:

"Dott. Brigantini pagando solo il 2,5 per cento di tasse. Così sono arrivati in Italia milioni di euro senza nome.

Nel frattempo, Ricucci vola: nel 2002 entra in Capitalia con il 3,6 per cento, ne esce un anno dopo vendendo le azioni tre giorni prima che crollino per l’avviso di garanzia al presidente Geronzi sul caso Cirio, guadagnando così una plusvalenza di 48 milioni di euro.

A questo punto Ricucci ha bisogno del titolo di dottore e prende la laurea alla Clayton di San Marino, costo 7640 euro, esami via internet.

Poi Milano, Via Silvio Pellico 4 Ricucci compra il palazzo per 36 milioni di euro con un leasing finanziato dalla popolare di Lodi. E lo iscrive a bilancio per un valore di 60 milioni.

Roma. Via Ferdinando di Savoia 1 e Via Lima 51-53.

Ricucci li compra dalla Bipielle investimenti di Fiorani per 68 milioni con altri 7 immobili. Ma solo questi due li iscrive a bilancio per un valore di 100 milioni.

Milano. Via Borromei 5. Meliorbanca proprietaria del palazzo vende a Ricucci, suo azionista, per 84 milioni. Ricucci paga in parte con un prestito della stessa Meliorbanca, in parte con un leasing che gli costa meno dell’affitto che incassa.

L’immobiliarista ringrazia Meliorbanca e iscrive il palazzo a bilancio per 120 milioni.

Milano, piazza Durante 11. Valore 118 milioni. Ricucci ha comprato l’immobile dal costruttore Mauro Ardesi, indagato insieme agli amministratori della Bipop, Banca Bresciana, per una gigantesca truffa con al centro proprio l’immobile di piazza Durante.


Come fanno gli immobiliaristi ad avere infinite linee di credito presso certe banche mentre un normale lavoratore, un normale italiano deve sputare sangue per avere un mutuo?

GIOVANNI BRAGANTINI – Economista Cda Unicredit Immobiliare:

La domanda mi fa un po’ ridere perché è abbastanza di buon senso, però lei sa che questo è un lato normale della vita.

Che sia giusto, no, ha ragione lei. Che succeda normalmente, sì, è vero.

Il fatto è che comunque queste grandi operazioni comportano spesso grosse commissioni per le banche.

Sulle grosse commissioni che la banca percepisce, spesso, non sempre, ma spesso, ci sono fortissime interessenze, bonus, stock-option per la persona che decide quell’operazione.

A questo punto l’incentivo… è abbastanza forte se sono abbastanza spregiudicati.
_____________________________________________________

GORNALISTA:

"E quella è la Cacciarella, una villa piena di storia comprata da Stefano Ricucci lo scorso aprile da La Starza di Alleanza Naz. per 35 milioni
di euro, immobile il cui valore di mercato si attestava intorno ai 10 milioni
di euro."
"Non vale 35 milioni perché sono tutti terreni vincolati.

Tuttavia Ricucci compra per quella cifra ma iscrive a bilancio la villa per 70 milioni.

La compra dalla Portfolio Finànz Anstaldt, una società di Vaduz nel Liechtenstein.

Il procuratore italiano è socio d’affari del senatore di AN Giulio La Starza, mentre il rappresentante a Vaduz è Engelbert Schreiber jr, il cui studio è famoso per essere al centro di inchieste internazionali sul terrorismo e il riciclaggio di capitali mafiosi.

Alla Cacciarella Ricucci sposa Anna Falchi e il 26 luglio, Santa Anna protettrice della maremma, gli sposi novelli danno una festa a Porto Santo Stefano.

Anche se, il giorno prima, la magistratura aveva sequestrato a Ricucci 40 milioni di euro di azioni Antonveneta.

Giorni duri per Ricucci. A giugno salta il suo più importante affare: le case dell’Enasarco che l’ente intende dare in gestione a privati perché non sa più come pagare le pensioni degli agenti di commercio.

Una gara per 14 mila appartamenti, valore 3,25 miliardi di euro."


FULVIO DE GREGORIO – Segretario Federagenti:

A questa gara in effetti hanno partecipato poi i gruppi più importanti quindi da Pirelli a Morley Fund, la Iix Italia, alla Romeo Gestioni,

la Generali e Gabetti, e doveva partecipare, almeno stando praticamente alle notizie di stampa, anche Ricucci con la Deutch BanK.

Quest’ultimo matrimonio non s’è fatto e quindi in realtà alla gara non ha partecipato Ricucci.

Per quanto riguarda invece le altre partecipanti, si è creata una situazione strana, cioè in sostanza alcune offerte non sono state presentate e di

quelle presentate due sono pervenute, almeno così si dice, in ritardo: un minuto per quanto riguarda la Pirelli, nove minuti per quanto riguarda la Morley Fund. (continua)
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SINIBALDO
 
SINIBALDO ha scritto:
1131394339antonio_fazio1.jpg



I FAZISTI

Sappiamo che l’Italia fa gola, perché è un paese dove le banche fanno cartello sui prezzi.

E così nel mese di aprile gli olandesi di Abnamro si interessano ad Antonveneta e gli spagnoli del Bilbao a Bnl.

Le autorizzazioni devono arrivare dalla Bankitalia, ma Fazio, non ha mai amato l’arrivo di stranieri. Nel frattempo qualcuno sta rastrellando azioni Bnl e Antonveneta.

Sono 3 affaristi entrati da poco nel mercato immobiliare. Arrivati però nel momento giusto, quando lo Stato dismette il suo patrimonio e quando i crack finanziari mandano i prezzi del mattone alle stelle.

Fra questi c’è Stefano Ricucci che oltre alle azioni delle banche tenta anche di scalare il Corriere della Sera. Di soldi ce ne vogliono molti, e lui dice di averli.

Vediamo di districare questi intrecci cominciando proprio da Ricucci.


Tutto parte con un articolo de Il sole 24 ore di venerdì 15 aprile 2005. Lo firma il direttore Ferruccio de Bortoli, titolo:
il mercato e il teatro delle ombre.

Alcuni immobiliaristi, dai Ricucci ai Coppola agli Statuto, che potremmo definire con tutto rispetto nouveaux entrepreneurs, mostrano in pubblico più se stessi che i loro bilanci.

In maggioranza non sono quotati. Da dove arrivano tutti quei soldi?

Stefano Ricucci è indagato a Milano per la scalata Antonveneta, a Roma per aggiotaggio nella scalata RCS e per evasione fiscale è sotto osservazione la sua Magiste International.

Lui dice di avere 25 anni di esperienza, ma in realtà è diventato qualcuno da poco, pochissimo tempo. Partendo da Zagarolo.


DARIO DI VICO – Vice direttore Corriere della Sera

Quello che mi ha sorpreso per una lunga fase è stato un po’ il consenso che Ricucci ha avuto presso settori delle elite anche tradizionali, e il consenso che ha goduto anche presso settori della sinistra.

Un consenso indiretto per carità in entrambi i casi, però è avanzata pericolosamente l’idea che di fronte al declino dello storico capitalismo

italiano dell’industria italiana, simboleggiata dalle contraddittorie vicende della Fiat, fosse possibile una trasfusione di sangue ad opera di Ricucci, degli Statuto e dei Fiorani.
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GIORNALISTA:

Come può una persona realizzare due palazzi a Zagarolo e diventare
enormemente ricco ???

Nel 1995 Ricucci dichiara meno di 5 milioni di lire di reddito.

Eppure, da Zagarolo va a Mantova dove la banca Agricola si espone con lui per 8,5 miliardi di lire.

Senza ottenere garanzie. Mistero.

Si sa solo che i prestiti vengono per i buoni uffici di uomini vicini a Emilio Gnutti, quello della scalata Telecom del 1998.

Nel ‘98 appunto, la banca Nazionale dell’Agricoltura finanzia Ricucci per 15 miliardi di lire.

Ma questa volta con un mandato esplicito: comprare azioni Olivetti e Tecnost (quando valgono poco) per rivenderle realizzando un grande guadagno, in gergo plusvalenza.

Come sapeva Ricucci che quelle azioni sarebbero lievitate?

Forse è la banca a usarlo come prestanome per un’operazione speculativa? Forse.

Speculatori sostenuti dalle banche, un’anomalia, cosa l’ha resa possibile?

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BRUNO TABACCI – Commissione parlamentare Attività Produttive:

"La profonda trasformazione che è intervenuta nel sistema bancario, che ha fatto scattare delle autoreferenzialità nei nuovi banchieri.

Di questo hanno approfittato alcuni giovani molto intraprendenti, che hanno abbinato un’abilità nel cavalcare una forte crescita dell’immobiliare ad uno spregiudicato rapporto con taluni banchieri e quindi si son fatti usare e li hanno al contempo usati."


FERRUCCIO DE BORTOLI – Direttore Sole 24 Ore:

"A me colpisce moltissimo che questi nuovi immobiliaristi abbiano un grado di trasparenza molto relativo, che non si conoscano bene i loro bilanci, scambiandosi gli immobili come le figurine un paese non cresce,

probabilmente si gonfiano alcuni portafogli personali, ma probabilmente il paese non può poggiare su una classe dirigente fatta solo da questi personaggi."


GIOVANNI BRAGANTINI – Economista Cda Unicredit Immobiliare:

"A volte sono patrimoni che hanno semplicemente eluso il fisco, in altri casi evaso il fisco e in altri casi magari ci possono essere compromissioni con ambienti che fanno i soldi in maniera non lecita.

Ha esercitato un grande effetto il famoso scudo fiscale, provvedimento sciagurato che ben pochi all’epoca ebbero il coraggio di contestare, io immodestamente sono uno dei pochi che lo ha fatto.

Questo scudo fiscale ha consentito a persone che avevano diciamo esportato all’estero dei soldi per lo più frutto di evasione fiscale, di affrancarli fiscalmente pagando somme ridicole."


GIORNALISTA:

"Dott. Brigantini pagando solo il 2,5 per cento di tasse. Così sono arrivati in Italia milioni di euro senza nome.

Nel frattempo, Ricucci vola: nel 2002 entra in Capitalia con il 3,6 per cento, ne esce un anno dopo vendendo le azioni tre giorni prima che crollino per l’avviso di garanzia al presidente Geronzi sul caso Cirio, guadagnando così una plusvalenza di 48 milioni di euro.

A questo punto Ricucci ha bisogno del titolo di dottore e prende la laurea alla Clayton di San Marino, costo 7640 euro, esami via internet.

Poi Milano, Via Silvio Pellico 4 Ricucci compra il palazzo per 36 milioni di euro con un leasing finanziato dalla popolare di Lodi. E lo iscrive a bilancio per un valore di 60 milioni.

Roma. Via Ferdinando di Savoia 1 e Via Lima 51-53.

Ricucci li compra dalla Bipielle investimenti di Fiorani per 68 milioni con altri 7 immobili. Ma solo questi due li iscrive a bilancio per un valore di 100 milioni.

Milano. Via Borromei 5. Meliorbanca proprietaria del palazzo vende a Ricucci, suo azionista, per 84 milioni. Ricucci paga in parte con un prestito della stessa Meliorbanca, in parte con un leasing che gli costa meno dell’affitto che incassa.

L’immobiliarista ringrazia Meliorbanca e iscrive il palazzo a bilancio per 120 milioni.

Milano, piazza Durante 11. Valore 118 milioni. Ricucci ha comprato l’immobile dal costruttore Mauro Ardesi, indagato insieme agli amministratori della Bipop, Banca Bresciana, per una gigantesca truffa con al centro proprio l’immobile di piazza Durante.


Come fanno gli immobiliaristi ad avere infinite linee di credito presso certe banche mentre un normale lavoratore, un normale italiano deve sputare sangue per avere un mutuo?

GIOVANNI BRAGANTINI – Economista Cda Unicredit Immobiliare:

La domanda mi fa un po’ ridere perché è abbastanza di buon senso, però lei sa che questo è un lato normale della vita.

Che sia giusto, no, ha ragione lei. Che succeda normalmente, sì, è vero.

Il fatto è che comunque queste grandi operazioni comportano spesso grosse commissioni per le banche.

Sulle grosse commissioni che la banca percepisce, spesso, non sempre, ma spesso, ci sono fortissime interessenze, bonus, stock-option per la persona che decide quell’operazione.

A questo punto l’incentivo… è abbastanza forte se sono abbastanza spregiudicati.
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GORNALISTA:

"E quella è la Cacciarella, una villa piena di storia comprata da Stefano Ricucci lo scorso aprile da La Starza di Alleanza Naz. per 35 milioni
di euro, immobile il cui valore di mercato si attestava intorno ai 10 milioni
di euro."
"Non vale 35 milioni perché sono tutti terreni vincolati.

Tuttavia Ricucci compra per quella cifra ma iscrive a bilancio la villa per 70 milioni.

La compra dalla Portfolio Finànz Anstaldt, una società di Vaduz nel Liechtenstein.

Il procuratore italiano è socio d’affari del senatore di AN Giulio La Starza, mentre il rappresentante a Vaduz è Engelbert Schreiber jr, il cui studio è famoso per essere al centro di inchieste internazionali sul terrorismo e il riciclaggio di capitali mafiosi.

Alla Cacciarella Ricucci sposa Anna Falchi e il 26 luglio, Santa Anna protettrice della maremma, gli sposi novelli danno una festa a Porto Santo Stefano.

Anche se, il giorno prima, la magistratura aveva sequestrato a Ricucci 40 milioni di euro di azioni Antonveneta.

Giorni duri per Ricucci. A giugno salta il suo più importante affare: le case dell’Enasarco che l’ente intende dare in gestione a privati perché non sa più come pagare le pensioni degli agenti di commercio.

Una gara per 14 mila appartamenti, valore 3,25 miliardi di euro."


FULVIO DE GREGORIO – Segretario Federagenti:

A questa gara in effetti hanno partecipato poi i gruppi più importanti quindi da Pirelli a Morley Fund, la Iix Italia, alla Romeo Gestioni,

la Generali e Gabetti, e doveva partecipare, almeno stando praticamente alle notizie di stampa, anche Ricucci con la Deutch BanK.

Quest’ultimo matrimonio non s’è fatto e quindi in realtà alla gara non ha partecipato Ricucci.

Per quanto riguarda invece le altre partecipanti, si è creata una situazione strana, cioè in sostanza alcune offerte non sono state presentate e di

quelle presentate due sono pervenute, almeno così si dice, in ritardo: un minuto per quanto riguarda la Pirelli, nove minuti per quanto riguarda la Morley Fund. (continua)
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SINIBALDO

Ricucci mi ricorda Parrettii, quello che comperò la MGM
 

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