Investimenti & Sviluppo (IES) 10% di Buy Back sul flottante e Novità (1 Viewer)

Long68

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Re: Tenere Duro

kayros ha scritto:
Tieni duro. Domani, se si può, si rastrella ancora. Non sh. perché rischi malamente. Non è solo opera nostra. Ci sono altri lunghissimi (ptf clienti) ancora in azione.
Ancora non è iniziato il BB: marzo.
Ciao
Grazie ancora: per inderci rasterllato poco il wies. che ne pensi?
E' chiaro che sta muovendo in laterale: ormai mancano poche settimane al BB. Chiusi i cancelli chi c'è, c'è.
:ciao:
 

kayros

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IES è sotto lente con buy e t/p

Rilanciamo il sottonotato Comunicato Stampa dell’EUR.I.S.E.P.S. , con cui condividiamo ricerche e studi per il segmento economico finanziario nazionale.
Nella certezza che IES è tra i principali titoli del paniere italiano che daranno la migliore perfomance a medio lungo termine nel c.a., per prerogative, specificità e strategie dell'A.D. Dott. Giovanni Natali, con cui vedremmo tra pochi mesi la ripresa del titolo ben sopra i 0,30.
Cordialità

DICHIARAZIONI DEL PROF. GIAN MARIA FARA, PRESIDENTE DELL’EURISPES

L’Eurispes ha stimato che l’economia sommersa nel nostro Paese ha generato nel 2007 almeno 549 miliardi di euro. Si tratta di un’altra economia che va ad integrare i redditi delle famiglie che, in seguito alla perdita del potere d’acquisto e alla forte inflazione che hanno caratterizzato l’economia italiana negli ultimi anni, si mantengono su livelli ben al di sotto della media europea e non tengono il passo con l’aumento del costo della vita. Dal 2001-2005 infatti l’Eurispes ha calcolato una crescita complessiva dell’inflazione del 23,7%. Dopo una fase di stasi l’inflazione ha ripreso a crescere nel corso del 2006 e 2007 ad una media del 5% e ha registrato negli ultimi mesi del 2007 e in questi primi mesi del 2008 una nuova fiammata fino all’8%. In considerazione di questo andamento, la perdita media del potere d’acquisto tra le diverse categorie si è ormai attestata intorno al 35%.
Attraverso una simulazione l’Eurispes ha riscontrato infatti la presenza di una sorta di “buco” nei redditi familiari, rappresentato dalla differenza tra il reddito netto disponibile e le esigenze basilari per condurre una vita dignitosa. In genere una famiglia italiana deve poter disporre di un reddito superiore a quello effettivamente posseduto, anche solo per affrontare le spese minime necessarie. Vi sono moltissime coppie, specie quelle più giovani, che “per arrivare a fine mese” si fanno ancora aiutare dalle rispettive famiglie di origine. Ma anche queste possibilità vanno oramai assottigliandosi (diminuisce la propensione al risparmio e aumenta il credito al consumo) e alle famiglie di origine non rimane altro che diventare “erogatori di servizi” per i propri figli offrendo ad esempio lavoro di cura per i nipotini, facendo la spesa, ecc. In molti altri casi, invece, il marito o la moglie saranno costretti a trovare un secondo lavoro per far fronte alle esigenze familiari. Secondo i nostri calcoli il reddito delle famiglie viene integrato ogni mese con 1.330 euro “in nero”, necessari affinché si possano far quadrare i conti. Gli italiani insomma sono sempre più costretti ad essere stakanovisti per sopravvivere.
Le famiglie, per far quadrare i conti, per pagare le rate per il mutuo, per far fronte alle spese di affitto, luce, gas e riscaldamento, sono costrette ad un difficile gioco d’equilibrio. E infatti abbiamo rilevato all’inizio di quest’anno come solo poco più di un terzo delle famiglie italiane riesce ad arrivare alla fine del mese.
In parallelo, l’aumento del credito al consumo nel nostro Paese non è dovuto ad un dinamismo economico, ma solo dettato dalla necessità. Un italiano su quattro ricorre al credito al consumo per arrivare alla fine del mese.
A ciò si aggiunga che gli stipendi italiani sono tra i più bassi d’Europa. Questo perché essi non sono stati adeguati alla crescita dell’inflazione reale. In pratica i lavoratori sono pagati in lire, ma comprano in euro.
Nel nostro Paese oltre 20 milioni di lavoratori sono sottopagati e, coeteris paribus, i salari sono inferiori del 10% rispetto a quelli nella Germania, del 20% rispetto al Regno Unito e del 25% rispetto alla Francia.
Tra il 2000 e il 2005 mentre si è registrata una crescita media del salario a livello europeo del 18%, nel nostro Paese i lavoratori dell’industria e dei servizi (con esclusione della Pubblica amministrazione) hanno visto la propria busta paga crescere solo del 13,7%.
Nel 2004 e nel 2005 le retribuzioni nette dei lavoratori italiani sono state superiori solo a quelle greche ed appena inferiori a quelle dei colleghi spagnoli, mentre nel 2006 il trend negativo si è ulteriormente accentuato occupando la penultima posizione in Europa, superiore solo al Portogallo. La ragione di questa perdita di posizioni è rintracciabile indubbiamente nella crescita dei salari in Europa del 15% in tre anni. In Italia il salario netto annuo è passato da 15.597 euro del 2004 a 16.242 euro del 2006, con una crescita del 4,1%; in Gran Bretagna, dove la crescita percentuale è stata del 33,3%, i salari sono aumentati di quasi 7mila euro passando da 21.015 euro del 2004 a 28.007 del 2006. Sono aumentati anche i salari della Grecia (+34,5%), dell’Olanda (+19,2%), del Portogallo (+52,1%, con uno salario netto annuo passato da 8.634 euro del 2004 a 13.136 euro del 2006), della Finlandia (+14,3%), della Germania (+14,1%), della Danimarca (11,2%), dell’Irlanda (+11%) e della Spagna (+10,4%).
Perdita del potere d’acquisto, dunque, salari tra i più bassi d’Europa, aumento vertiginoso dei prezzi dei beni, anche quelli di prima necessità, ricorso al credito al consumo come forma di integrazione al reddito. Non è un caso se, rispetto alle rilevazioni effettuate lo scorso anno dall’Eurispes, gli italiani sono sempre più pessimisti: il 69,5% nel 2008 contro il 51,9% nel 2007, con un incremento di ben 17 punti percentuali, esprime infatti pareri negativi in merito al quadro economico nazionale.
Questo scenario delinea la società dei tre terzi della quale l’Eurispes ha sempre parlato, dove un terzo vive all’interno di una zona di sicuro disagio sociale e indigenza economica, un terzo appare assolutamente garantito e la fascia centrale (i ceti medi) vive in una condizione di instabilità e di precarietà.
Per primi lanciammo un segnale d’allarme nell’agosto del 2002, denunciando un’inflazione galoppante. Subimmo per questo dure critiche e contestazioni. Ma le nostre rilevazioni si sono rivelate esatte. Nel luglio del 2007 siamo tornati a segnalare come l’inflazione, dopo un periodo di stasi, stesse tornando a crescere più di quanto indicato dalle statistiche ufficiali.
La sola via d’uscita è avere il coraggio di guardare in faccia la realtà. Una situazione grave come quella che stiamo vivendo dovrebbe indurre le forze politiche, una volta superata la fase elettorale e indipendentemente dal risultato, a fare fronte comune per gestire un’emergenza che rischia di trascinare il Paese verso un irrecuperabile declino.

Roma, 25 febbraio 2008

Ufficio Stampa EURISPES
Via Barberini, 11
00187 Roma
[email protected]
www.eurispes.it
 

kayros

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Bingo

Vista la no par condicio (bannazione Chagans) ci si cancella. Saluti
 
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Long68

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Re: 0,10

davidino79c ha scritto:
io entro a 0,10 prima no
Splendido esempio di come dire la cosa sbagliata al momento propizio.
Il 25 marzo c'è l'Assemblea, con i Bilanci (tutti più che posiviti, con il al NAV grazie al pacchetto obbligazionario salito al 48%).
Come fai a dire una cosa del genere se inizieranno a pagare il Management ed i dipendenti con le azioni a 0,20 e potranno utilizzarle entro 1 anno emezzo.
MA ALMENO LEGGITI I PROSPETTI PRIMA DIRE CERTE COSE.
Ma se stanno rastrellando anche le briciole... altrimenti perchè i vari T.S. (Xelion, MB. ecc.) sono entrati da 2 settimane in buy su IES?
Informaimoci almeno un pochino prima di fare controinformazione.
:ciao:
 

kayros

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Re: 0,10

Vista la no par condicio (bannazione Chagans) ci si cancella. Saluti
 
Ultima modifica di un moderatore:
Banca MB S.p.A. è una nuova realtà nata dall'integrazione tra NovaGest Sim e Banca MB. Il 6 novembre 2006 le assemblee dei soci hanno approvato il progetto di fusione tra le due società milanesi. Dopo aver realizzato un aumento di capitale di 11 milioni di euro, NovaGest Sim ha proceduto all'acquisto del 30% di Banca MB. Successivamente è stato dato avvio ad una fusione per incorporazione (Reverse Merger) di NovaGest Sim in Banca MB. La complessa operazione ha dato così vita ad una nuova banca privata con un patrimonio di oltre 43 milioni di euro ed una compagine azionaria che raggruppa nomi di primaria importanza nel mondo finanziario, assicurativo ed imprenditoriale.
Banca MB si propone al mercato con un'offerta articolata in tre differenti Aree Strategiche d’Affari (ASA) - Capital Market, Investment Banking e Wealth Management - fortemente integrate ed organizzate per garantire al proprio mercato di riferimento servizi personalizzati ad alto valore aggiunto.
Banca MB vanta un team composto da professionisti che, grazie ad una consolidata esperienza e ad un’approfondita conoscenza del mercato e delle sue dinamiche, sono in grado di offrire una consulenza finanziaria altamente specializzata ed orientata a costruire, attraverso contatti diretti e costanti, una strategia di investimento focalizzata sulle aspettative dei clienti.
Banca MB, in qualità di banca di investimento, si pone l'obiettivo di fornire servizi finanziari e professionali ad alto valore aggiunto.
Banca MB si propone quale interlocutore unico, diretto ed alternativo alle banche universali, in grado di rispondere in modo tempestivo ed efficiente alle esigenze del mercato.
Banca MB fa dell'indipendenza ed assenza di conflitti di interesse i suoi fattori critici di successo.
Grazie al know how maturato dal proprio team, Banca MB è in grado di assistere i Clienti nel perseguimento dei loro obiettivi strategici e finanziari, associando ad un'approfondita conoscenza dei mercati finanziari un approccio orientato agli aspetti industriali e di creazione di valore. L’offerta di Banca MB è prevalentemente rivolta alle medie imprese che necessitano di partner efficienti in grado di assisterle nelle attività di advisory in ambiti quali Merger & Acquisition, Capital Market, Private Equity, Structured Finance e Real Estate.
Banca MB si propone come Partner primario per l’organizzazione e la gestione di tutte le operazioni di debito e di equity sul mercato dei capitali e si avvale dell’intermediazione finanziaria per dare forza ai programmi di risparmio gestito e di advisory.
Banca MB è fermamente convinta della centralità del rapporto personale con il Cliente. Nel solco di questa filosofia, il suo obiettivo non è tanto quello di fornire uno specifico prodotto quanto quello di diventare l’interlocutore di fiducia per ogni Cliente nel settore degli investimenti finanziari e più precisamente nel Collocamento di Prodotti di Società Terze, nella Gestione del Patrimonio e nella Raccolta di Ordini.

Banca MB S.p.A. - Via Olona 2, 20123 Milano - Tel:+39.02.3216.301 - Fax: +39.02.3216.3585 - [email protected]
 
una domanda mi nasce spontanea...

se l'azione quota al momento 0,165 circa... e danno un tp di 0,26 ...

con il suo warrant che quota : 0,039 circa..... , se l'azione andasse sul serio a 0,26 euro (come da target) il warrant a quanto arriverebbe con la sua quotazione?

la domanda la giro agli esperti del forum, grazie
 

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