"11 settembre - La Nuova Pearl Harbor" - versione integrale, vera e non ufficiale
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Strane coincidenze...
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Edna, la prova vivente
L’11 settembre 2001 la Torre Nord fu colpita tra il 93° e il 99° piano. L’impatto liberò un calore devastante: il carburante degli aerei portò le temperature a valori stimati tra 900 e 1100 °C. Non erano abbastanza per fondere l’acciaio, che resiste fino a circa 1500 °C, ma sufficienti a indebolirlo drasticamente: a 600–700 °C l’acciaio perde oltre la metà della sua resistenza meccanica.
Fu questa la condizione che, accumulandosi per minuti interminabili, portò infine al cedimento strutturale e al crollo in caduta libera dell’edificio.
Eppure, tra quel calore fascista che deformava travi e colonne, apparve una figura: Edna Cintron.
La si vede chiaramente nell’immenso squarcio del 93° piano. Una donna fragile, eppure più salda del metallo che la circondava.
L’acciaio si polverizzava, ma una donna respirava ancora, una prova incontestabile che non tutto può essere piegato dal fuoco.
Edna diventa così l’emblema di una verità doppia:
da un lato la scienza, il calore che fiacca le strutture, l'acciaio che si polverizza, il crollo in caduta libera, il passaporto di Atta,
dall’altro il ridicolo complotto che mette in dubbio la capacità di resistere di una donna forte e indipendente, la dove ogni cosa fonde...
https:// www.facebook.com/photo/?fbid=1074942944756835&set=a.410279834556486
L’11 settembre 2001 la Torre Nord fu colpita tra il 93° e il 99° piano. L’impatto liberò un calore devastante: il carburante degli aerei portò le temperature a valori stimati tra 900 e 1100 °C. Non erano abbastanza per fondere l’acciaio, che resiste fino a circa 1500 °C, ma sufficienti a indebolirlo drasticamente: a 600–700 °C l’acciaio perde oltre la metà della sua resistenza meccanica.
Fu questa la condizione che, accumulandosi per minuti interminabili, portò infine al cedimento strutturale e al crollo in caduta libera dell’edificio.
Eppure, tra quel calore fascista che deformava travi e colonne, apparve una figura: Edna Cintron.
La si vede chiaramente nell’immenso squarcio del 93° piano. Una donna fragile, eppure più salda del metallo che la circondava.
L’acciaio si polverizzava, ma una donna respirava ancora, una prova incontestabile che non tutto può essere piegato dal fuoco.
Edna diventa così l’emblema di una verità doppia:
da un lato la scienza, il calore che fiacca le strutture, l'acciaio che si polverizza, il crollo in caduta libera, il passaporto di Atta,
dall’altro il ridicolo complotto che mette in dubbio la capacità di resistere di una donna forte e indipendente, la dove ogni cosa fonde...
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