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Il disturbo bipolare: depressione e mania in un vissuto reale e creativo, due volti in un unico disturbo che oggi si può diagnosticare e curare

Xagena - Gio 19 Gen
( Xagena - Psichiatria ) - Il disturbo bipolare è una realtà che coinvolge uomini e donne, anche giovani e si intreccia con la rappresentazione artistica e il vissuto di importanti personaggi della storia e della cultura . Diagnosticare, affrontare e curare il disturbo bipolare però è possibile: nuovi studi clinici confermano l’efficacia in monoterapia di Quetiapina nel disturbo bipolare. Sbalzi di umore, depressione, mania, euforia, impulso a parlare, marcata aggressività, confusione mentale, fuga delle idee, irritabilità, perdita di volontà, confusione.Tante, diverse e opposte manifestazioni di un unico disturbo: il disturbo bipolare.Ma perché bipolare ? Perché il paziente soffre di una malattia che alterna fasi depressive a fasi maniacali, due volti di un unico disturbo.Il disturbo bipolare è più che mai attuale, ma ne soffrivano anche personaggi che hanno segnato la storia letteraria, pittorica, musicale e culturale del nostro tempo, tra i quali Lord Byron, Virginia Wolf, Franz Kafka, Sylvia Plath, Edgar Alan Poe, Ernest Hemingway, Vincent Van Gogh, Amadeus Mozart, Robert Schuman, Kurt Cobain.La malattia è ancora troppo spesso sottovalutata, non correttamente o tardivamente diagnosticata e compromette gravemente la qualità di vita di chi ne è colpito e dei familiari che ne condividono “la sofferenza e lo stigma”.In Italia il disturbo bipolare coinvolge oltre 900.000 persone che vivono una condizione caratterizzata, tra l’altro, da un rischio di suicidio 30 volte superiore rispetto alla popolazione generale.E’ possibile riconoscere il disturbo bipolare ?Purtroppo il disturbo bipolare spesso non viene diagnosticato in modo corretto, sovrapponendo erroneamente la sintomatologia a quella di altri disturbi (disturbo di personalità, schizofrenia, ecc). Succede infatti che: - un paziente possa vivere un periodo di 10 anni dall’esordio alla diagnosi corretta; - quasi il 70% dei pazienti ha ricevuto una diagnosi sbagliata e di questi, il 30% per più di 4 volte; - il frequente esordio con un episodio depressivo, sottovalutato dalla famiglia, che diviene un’ulteriore causa di ritardo della diagnosi; - spesso il paziente viene erroneamente trattato come un paziente con depressione maggiore, con il risultato che un trattamento non adeguato peggiora il decorso della malattia. I disturbi dell’umore, come il disturbo bipolare, a torto sono considerati meno “invalidanti” dei classici disturbi psicotici ( quali adesempio la schizofrenia ).L’odissea che molti pazienti sono costretti ad affrontare prima di essere compresi, aiutati e curati, è stata testimoniata direttamente dal paziente, che attraverso la sua esperienza, una storia di grande umanità e di forte coinvolgimento emotivo, è andato ben oltre l’anamnesi clinica, la diagnosi e la terapia, per farci comprendere a fondo sia la fase maniacale che quella depressiva del disturbo bipolare e quali lacerazioni profonde si vengano a creare nel vissuto del paziente e di chi condivide con lui tale “esistenza maltrattata dalla vita”.Una testimonianza che ha permesso di capire i segni e sintomi che devono indurre in allarme e devono essere “ascoltati con attenzione” sottolinea il Prof. Giovanni Battista Cassano, direttore del Dipartimento di Psichiatria Neurobiologia Farmacologia e Biotecnologie e della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Pisa: “ Bisogna stare attenti alle manifestazioni che spesso in concomitanza con l’età adolescenziale o in presenza di una personalità “eclettica e particolare” si presentano in fasi alterne ma con espressioni esagerate, euforiche cui seguono periodi opposti.La manifestazione maniacale comprende le variazioni del tono dell’umore: euforico, irritabile, labile, ostile come anche aspetti comportamentali quali aumento dell’attività psicomotoria, impulso a parlare, sessualità aumentata, aggressività marcata, assunzione di alcool e droghe e aspetti quali grandiosità, grande efficienza mentale, facile distraibilità, confusione mentale, fuga delle idee, deliri e allucinazioni ma anche aspetti somatici quali disordini alimentari, disturbi del sonno e aumento dell’energia fisica.Fasi maniacali che si alternano, appunto, a fasi depressive ( più lunghe e pericolose per l’individuo che può elaborare un’ideazione suicidarla ) che comprendono depressione, irritabilità, melanconia, riduzione delle attività psicomotorie, perdita di forza di volontà, riduzione o perdita di interesse sessuale, tentativi di suicidio, assunzione di alcool e droghe che si accompagnano anche a rallentamento del pensiero, confusione, deliri, allucinazioni, e aspetti somatici quali senso di affaticamento, disturbi del sonno e alimentari.”Un insieme di manifestazioni “bipolari” che devono essere colte con attenzione perché la concomitanza di abuso di sostanze e l’esordio in età adolescenziale in alcuni casi rendono difficile il riconoscimento e compromettono la vita dei pazienti e di conseguenza dei familiari.Quando il disturbo bipolare è manifestazione di talento e quando una personalità artistoide e creativa è espressione della malattia ?Persone intelligenti, creative, affabili, eclettiche spesso soffrono di disturbo bipolare.Persone che realizzano traguardi lavorativi, raggiungono posizioni sociali ed affettive importanti, che esprimono la propria creatività artisticamente ( per esempio scrittori, pittori, musicisti ), possono soffrire di disturbo bipolare e, non curati, vedono peggiorare e sfumare traguardi personali raggiunti. L’esperienza vissuta dal paziente, trova infatti riscontro anche in un percorso artistico che si snoda tra rappresentazioni cinematografiche e creazioni letterarie, che forniscono “quadri” intensi e particolarmente coinvolgenti sia delle fasi maniacali che depressive del disturbo bipolare.La “bella follia”, il rapporto tra la malattia e il genio creativo, permette ad un soggetto dotato di talento, seppur malato, di produrre opere d’arte grazie alla capacità di esprimere la propria sofferenza. “ Un’opera d’arte quindi può, nello stesso tempo, avere la funzione di un sintomo e conservare il suo valore estetico autonomo. Il riscontro di una patologia affettiva in un artista non ne diminuisce la grandezza, dal momento che la malattia non è certo l’origine della sua forza creativa ma solo un possibile affinamento” , sottolinea il Prof. G. B. Cassano.La manifestazione creativa del disturbo bipolare, il legame tra genio e follia ( “Tutto ciò che è grande nel mondo lo dobbiamo ai nevrotici” – M. Proust ), tra arte e malattia, presuppone che il paziente con questa patologia e in più dotato di talento artistico, alterni momenti in cui possono prevalere atteggiamenti strani e bizzarri, sintomi psicotici come deliri e allucinazioni, a periodi di lucidità con notevoli capacità creative.Ma non tutte le manifestazioni “eccessive e discontinue” possono essere interpretate come espressione di talento. Il disturbo bipolare può essere curato efficacemente ?La corretta diagnosi del disturbo bipolare, aspetto estremamente delicato e complesso, deve essere finalizzata al miglior controllo possibile della malattia, volta al raggiungimento di un benessere stabile del paziente, al miglioramento della qualità di vita e alla riduzione dell’ideazione suicidaria che coinvolge il 35-50% dei pazienti che tentano il suicidio molto frequentemente e il 12-19% che lo commettono.Quetiapina ( Seroquel ), già approvata in 85 paesi per il trattamento della schizofrenia ed in 73 per quello della mania, è risultata efficace, negli studi Bolder I e II, in monoterapia nel disturbo bipolare sia negli episodi depressivi che in quelli maniacali, in più del 50% dei pazienti.La Quetiapina non è ad oggi autorizzata in Italia nelle indicazioni di monoterapia del disturbo bipolare e del trattamento della depressione bipolare. In particolare, nello studio Bolder II, si evidenzia la completa remissione dei sintomi depressivi, senza induzione di mania, in oltre il 50% dei pazienti. Tale riduzione è stata misurata tramite la scala MADRS ( Montgomer-Asberg Depression Rating Scale ), che valuta la gravità dei sintomi depressivi, tra cui l’ideazione suicidarla.“ Circa il 64% dei pazienti con disturbo bipolare non assume attualmente la terapia prescritta, la non aderenza al trattamento è un problema comune che causa ricadute più frequenti e più lunghi ricoveri in ospedale, il 68% dei pazienti entro 90 giorni di terapia discontinua necessita di un ricovero ospedaliero. Ma intervenire si può attraverso una diagnosi tempestiva, terapie efficaci quali Quetiapina, per permettere ai pazienti e a oltre 900.000 di convivere con la malattia curandola” , conferma il Prof. G.B. Cassano.Prestare attenzione al disturbo bipolare, riconoscerlo, affrontarlo e curarlo è necessario per permettere a chi ne soffre di convivere con la malattia, migliorando la propria qualità di vita e di conseguenza quella dei familiari e delle persone che ne condividono la sfera personale e sociale. ( Xagena )


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Lo conosco Cassano.
Alcuni ragazzi che ho conosciuto sono seguiti da lui, con alterni successi.
E' molto conosciuto nell'ambiente anche perchè ha curato e cura molti personaggi famosi affetti da disturbi simili (Sandra Mondaini,ecc).
Non ho però mai condiviso l'utilizzo dell'elettroshock: pratica questa di cui il dott.Cassano è un sostenitore
 
ricpast ha scritto:
Lo conosco Cassano.
Alcuni ragazzi che ho conosciuto sono seguiti da lui, con alterni successi.
E' molto conosciuto nell'ambiente anche perchè ha curato e cura molti personaggi famosi affetti da disturbi simili (Sandra Mondaini,ecc).
Non ho però mai condiviso l'utilizzo dell'elettroshock: pratica questa di cui il dott.Cassano è un sostenitore

Da quel che ricordo di quand'ero a Psichiatria: l'elettroshoc si usa in certi casi resistenti di depressione, e funziona, tipo botta sulla radio, non si sa perchè. Si usa sotto anestesia.
E' stato molto demonizzato, ma in realtà, usato molto raramente non fa danni.
La maggior pare della gente non sa, invece, che le crisi convulsive danneggiano il cervello, per questo la convulsività si deve trattare.
 

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