ubs la vendetta...
UBS Un bagno di sangue per risorgere
Svalutazioni per 19 miliardi di dollari, un aumento di capitale da 15 miliardi di franchi svizzeri e l’addio sconsolato del presidente Marcel Ospel. Ubs ;UBSN.VX> anticipa la pubblicazione dei dati trimestrali e comunica al mercato numeri da brivido che lasciano di stucco tutti gli investitori. Anche perché a correre in aiuto dell’istituto sono tre fra le più bersagliate banche Usa, oltre a una francese. Dopo l’annuncio, i titoli Ubs in Borsa sono schizzati al rialzo (+7%), spinti dalla convinzione degli investitori che ormai il picco della crisi è stato toccato e che da qui in avanti non si potrà che migliorare. L’annuncio delle maxi-svalutazioni viene giudicato positivamente dagli analisti di Fox-Pitt Kelton, che vedono ora la banca a un vero punta svolta, così come gli analisti di Deutsche Bank, che hanno immediatamente alzato la raccomandazione sul titolo, consigliando ai propri clienti di comprare le azioni. “I rischi per la società sono diminuiti significativamente – spiega il broker – e il suo business ha mostrato di funzionare”. Le pesanti svalutazioni operate alla banca, 8 miliardi in più rispetto alle stime buoniste di Merrill Lynch e Oppenheimer, hanno portato la banca a chiudere il primo trimestre del 2008 con una perdita secca di 12 miliardi di franchi (circa 12 miliardi di dollari, visto che il cambio fra le due valute è sulla parità). Un duro colpo che costringe Ubs a varare un aumento di capitale, il cui buon esito sarà garantito da quattro banche internazionali: Jp Morgan, Morgan Stanley, Bnp Paribas e Goldman Sachs. Il comunicato ufficiale della banca parla di sottoscrizione, ma l’operazione non è ancora partita e l’aumento di capitale si svolgerà secondo i soliti canoni, con il diritto di prelazione agli azionisti. Per ora, quindi, le quattro banche si sono impegnate a garantire il buon esito dell’operazione. Una misura indispensabile per permettere alla banca di continuare la propria operatività affrontando i mesi a venire con un’adeguata solidità patrimoniale. Il prezzo di sottoscrizione e il numero definitivo di nuove azioni non sono ancora stati indicati, ma il cda ha fissato un tetto massimo di 1,25 miliardi di nuove azioni. A uscire sconfitto dalle sanguinose svalutazioni, oltre all’orgoglio svizzero, è il presidente della banca, Marcel Ospel, il 58enne che dieci anni fa ha creato il colosso svizzero attraverso la fusione fra l’Unione di Banche Svizzere e la Società di Banche Svizzere. Ospel, che già aveva espresso la volontà di rimanere in sella solo per un altro anno, ha deciso di non ricandidarsi alla guida della banca e al suo posto arriverà Peter Kurer, già consigliere di Ubs dove lavora dal 2001.“Ho sempre affermato che mi assumo la responsabilità per la situazione in cui versa la banca – ha spiegato Ospel - ma a mio avviso, le iniziative già intraprese, le proposte che sottoporremo all'assemblea e i processi avviati dimostrano che ho fornito tutti i contributi necessari. Alla luce di tali premesse, continuo a nutrire fiducia nelle prospettive future di Ubs”. La banca quest’anno ha bruciato in Borsa il 45% del suo valore portando a 37,4 miliardi di dollari le svalutazioni complessive correlate alla crisi immobiliare Usa e ai mutui subprime. Un commento a caldo giunge anche da Sergio Marchionne, vicepresidente non operativo di Ubs: “Gli eventi verificatisi a partire dall’estate del 2007 hanno colpito la banca in modo inaspettato e si sono rivelati una grossa sfida per il management e per il consiglio di amministrazione. Marcel Ospel ha guidato la banca con determinazione in questi tempi difficili e ha fornito un contributo decisivo alla risoluzione dei problemi. La sua eccellenza come professionista nel settore bancario è nota sia all’interno che all’esterno della banca”.