40 di contributi previdenziali dopo il 2010 (1 Viewer)

gianduiotto farcito

Nuovo forumer
ebbene si signori miei, eccoci davanti alla tanto aspettata riforma pensionistica.
Nessuna età di pensionamento solamente il raggiungimento dei fatidici 40 anni !!!!!!!!
Sinceramente mi sarei aspettato un trattamento + equo rispeto alle generazioni precendenti, dopotutto oggi si và in pensione intorno ai 60 invece la generazioni dei 20enni e 30enni d' oggi andrà in media in pensione intorno ai 70 portando il differenziale a ben 10 anni circa. COMPLIMENTI

Il governo continua a propinarci che il picco pensionistico lo avremo nel 2030 con circa il 15% di debito pensionistico su PIL, primo punto su cui non mi otrnano i conti
Spesso si parla che ci sarà un picco di pensionamento tra il 2010 e il 2015, bene, se ora secondo i dato OCSE abbiamo ora un indebitamento pari al circa il 13.8 % di debito/pil è molto ma molto difficile ipotizzare che in circa 23 anni riusciremo a contenero solamente di 1.2 % visto anche l' andamento demografico
I dati che ci proprinano alla fine della fiera sono calcolati su statistiche che prevendo un andamento positivo dell' evoluzione del pil nel prossimi decenni, ciò mi sorprende non solo x la mancanza di fondamento. forse neanche Iddio sa che succederà :rolleyes: in bene o in male, ma soprattutto non ha logica se pensiamo solamente al concetto di deviazione standard dove la volatilità viene calcolata solamente su valori positivi del valore atteso, UNA forzatura a mio parere.

Facile pensare che il sistema sta tendento al crack, chi dice che l' INPS riuscirà a pagare solamente il 50 % dell' ultimo stimpendio fa una valutazione molto ma molto ottimistica; credo che il valore (avendo una visione pessimista) sarà intorno al 25% -35% del' ultimo stipendio inversamente correlato all' aumento del contribuzioni ad opera della modifica dei coefficenti di trasformazione che incideranno in misura maggiore salle buste paga.
A tutto ciò si deve aggiungere la "costruzione " di una pensione integrativa che decurterà ancora di + magri stipendi.......
 

ricpast

Sono un tipo serio
La strada da percorrere per evitare questa scempiaggine generazionale è UNICA:

ridurre le pensioni attuali.

E io lo ripeto da anni: i sindacati oramai sono il peggior nemico dei giovani e dei disoccupati.

Sindacati: se li conosci li eviti!
 

idefix

Forumer attivo
gianduiotto farcito ha scritto:
Facile pensare che il sistema sta tendento al crack, chi dice che l' INPS riuscirà a pagare solamente il 50 % dell' ultimo stimpendio fa una valutazione molto ma molto ottimistica;

trovo molto carino questo calcolatore:
http://epheso.24oreborsaonline.ilso...=&iId_annoContrib=&iId_etaPensione=&iId_CAP=&

ti da la % di "diminuzione" NETTA rispetto al tuo ultimo reddito percepito.

Secondo me se i calcoli si fanno sul netto invece che sul lordo come spesso il "partito dei terroristi del TFR" ama fare per molti la mancanza di integrazione sarà un danno sopportabile considerate le minori esigenze che un pensionato ha rispetto ad una lavoratore (assistenza sanitaria a parte).

ciao :)
 

gianduiotto farcito

Nuovo forumer
sono molto perplesso dalla politica economica di questo esecutivo, si ispira molto alla concezione neoclassica

Si parte dal concetto che i salari medi italiani sono tra i + bassi d' europa ergo una politica espansiva, distribuendo il tesoretto a porci e puttane, avrebbe l' immediato effetto di far ripartire la crescita economica incidendo direttamente sul reddito nazionale, da ciò si ripagherebbe il debito pubblico
Tutto ciò non è provato, la correlazione tra reddito nazionale e spesa pubblica è palesemente ispirato alle concezione economica dei vari Hal Varian, Henry Fisher e Dornbusch che collocano al centro del loro ragionamento il modello Is-Lm
Oggettivamente a questo livello di debito pubblico seguire questa summa dottrinale aimè è una vaccata unica, l' unico rimedio e destinare TUTTO e ripeto TUTTO il tesoretto verso il debito pubblico e x effetto indiretto avere meno pressione sulle aliquote marginali sul redditto, da ciò l' economia potrebbe ripartire.

Perchè mi sono dilungato sulla politica economica del governo in un 3d sulle pensioni ?
Presto detto, come è già stato evidenziato in un post sul FOL sez. macroeconmia, un utente aveva messo in correlazione il debito pubblico + debito pensionistico/ PIL che non portava al classico 108% tra deficit /pil ma aggiungendo l' altro fattore portava a quasi 4volte il debito su PIL; ora i dati non so se sono giusti ma il ragionamento fatto dall' utente del FOl è acuto e tutto ciò mi ha fatto pensare alla politica espansiva messa in atto dal esecutivo su pressione sindacale e della sinistra massimalista
Così non và bene, rischiamo tra il 2015 e 2020 di far crack, il sistema non può reggere in questo modo, la domanda interna non è sufficiente a rifinanziare il debito, il ciclo economico in atto ci ha sfiorato e cresciamo a rtmi dimezzati rispetto al resto d' europa, puntare tutto su questo mi sembra un non senso visto che l' altra via è più facile e meno aleatoria
 

tashtego

Forumer storico
ricpast ha scritto:
La strada da percorrere per evitare questa scempiaggine generazionale è UNICA:

ridurre le pensioni attuali
.

E io lo ripeto da anni: i sindacati oramai sono il peggior nemico dei giovani e dei disoccupati.

Sindacati: se li conosci li eviti!

Esatto. I sacrifici o li facciamo tutti o non li fa nessuno.
 

gianduiotto farcito

Nuovo forumer
Dal 2050 la pensione varrà un terzo dello stipendio. Una ricerca del ministero del Lavoro dipinge un futuro a tinte fosche per i giovani lavoratori

È pessimo il futuro pensionistico dei giovani lavoratori. Il sistema previdenziale pubblico presto non sarà più in grado di evitare il rischio povertà.
L’allarme – è il caso di chiamarlo così – arriva da una ricerca effettuata dal Centro di analisi delle politiche pubbliche del ministero del Lavoro.

Le pensioni di domani? Saranno dimezzate, Il silenzio dei colpevoli, punta l’indice sugli effetti del passaggio al sistema contributivo.
L’abbandono del sistema di calcolo retributivo, a favore di un metodo basato sui contributi effettivamente versati porterà, dal 2020, ad un vero e proprio crollo del reddito erogato. La pensione avrà un valore sempre più inferiore, fino ad arrivare al 2050, dove sarà pari al 30% dello stipendio. Inoltre, a quella data, sarà raddoppiato il numero dei pensionati con un reddito da pensione inferiore al 50% del reddito medio di lavoro.
Notizie poco incoraggianti, che sono il risultato dell’effetto congiunto delle riforme Amato (1992), Dini (1995), Prodi (1997) e Maroni (2004).

Colpite le generazioni future

Gli effetti delle riforme non sono immediati e, come si è visto, il passaggio al metodo contributivo ricadrà totalmente sulle prossime generazioni.
E’ questo non è un problema da poco, perché c’è il rischio che i lavoratori d’oggi non siano totalmente consapevoli di come saranno le loro pensioni. Anzi, magari hanno in casa l’esempio fuorviante dei propri genitori, i quali, grazie al metodo retributivo, godono di una pensione molto simile all’ultimo stipendio.

E invece non sarà così, dal 2020 – in questo senso l’indagine ministeriale è chiarissima – ci sarà un vero e proprio giro di boa. Sarà l’anno in cui i trattamenti inizieranno ad imboccare la strada verso il ribasso, fino ad arrivare, come abbiamo appena visto, nel 2050 ad una pensione pari ad un terzo dello stipendio.
Prospettive fosche, che potrebbero essere addirittura peggiori per i lavoratori parasubordinati (ex co.co.co., a progetto, ecc), soggetti ad una contribuzione minore rispetto ai lavoratori dipendenti



io non so, ma questa Italia + passano gli anni e meno offre ed offrirà, non è nè retorica nè qualunquismo ma semplicemente una costatazione della realtà .
E' una mia impressione oppure il lavoratore medio dipendente in questo quadro diventa il + tartassato ? Un indagine dell' istat indicava che lo stipendio medio è di circa 1000 euro al mese in italy, la PA ormai è satura ed in futuro nessuno neanche lì avrà certezza di un lavoro stabile, grande industria evitiamo di parlarne :rolleyes: , PMI ha nella precarizzazione del lavoro e nella snellezza della struttura un arma vincente x poter competere ergo non credo che nemmeno lì sogni tranquilli si potranno fare tutto ciò avvalorato dal fatto che economisti del lavoro come tito boeri invitano a riformare gli ammortizzatori sociali soprattutto x gli occupati PMI che sono x definizioni meno stabili che quelli della PA e grande industria .......

la chiave di volta sarà avere uno stipendio elevato, il metodo contributivo non lascia scampo alcuno ..... certo non tutti potranno o saranno fortunati......ci saranno molti poveri secondo me e meno benessere diffuso se l' economia non riuscirà a compensare...
 

kitkat

Guest
Non ho capito una cosa:posso andare in pensione con 40 anni di contributi senza sentirmi dire che rubo la pensione a qualcuno?
 

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