Titolo: Elezioni: rischio spread sul dopo voto (MF)
Ora: 20/02/2013 08:30
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Con l'avvicinarsi del voto si susseguono i report delle
banche d'affari dedicati ai possibili scenari dell'Italia post-elezioni.
Il mood sembra essere sempre quello: l'incertezza delle previsioni e la
scarsa solidita' del probabile nuovo esecutivo, con l'instabilita'
politica che si conferma come vero spauracchio degli investitori
internazionali.
Partendo dallo scenario peggiore, scrive MF, a una scarsa crescita
globale si affiancherebbe in Italia una maggioranza politica "debole e
parziale", costretta a rivedere gran parte degli obiettivi di finanza
pubblica. Il pil italiano scenderebbe tra il 2 e l'1,5% nel 2013,
rimanendo in territorio negativo anche nel 2014 (tra -0,7 e -0,3%). E
questa e' proprio la prospettiva che quasi tutte le banche d'affari si
aspettano, con un governo che veda insieme il Pd di Pierluigi Bersani, i
suoi alleati e il Centro di Mario Monti. Una maggioranza considerata
troppo eterogenea. Se cosi' fosse quest'anno lo spread Btp/Bund, secondo
Centrobanca, tornerebbe ai livelli di guardia, viaggiando intorno a 570
punti base, per poi scendere di poco l'anno successivo (550).
Altro scenario post-elezioni e' una via di mezzo tra il peggiore e il
migliore. In questo caso l'economia globale registrerebbe un tasso di
crescita in linea con le attese. Al contempo vedrebbe la luce un governo
abbastanza forte da centrare quantomeno i target di finanza pubblica.
Questo si tradurrebbe in una frenata del pil 2013 tra lo 0,9 e lo 0,5%,
con un incremento dello 0,3-0,9% nel 2014. Di conseguenza il differenziale
di rendimento con i titoli tedeschi si manterrebbe sostanzialmente in
linea con il trend attuale: 285 punti base nell'anno in corso, 250 quello
dopo.
Il terzo e ultimo scenario e' quello ovviamente migliore di tutti, con
un'economia globale in forte crescita (+4,5%), ben oltre le indicazioni
degli analisti e una maggioranza politica solida sia alla Camera sia al
Senato e in grado di raggiungere senza problemi gli obiettivi di finanza
pubblica. Una situazione i cui effetti sulla crescita italiana sarebbero
evidenti fin da subito. Gia' quest'anno il prodotto lordo invertirebbe la
rotta tornando al segno piu' (+0,3%), per poi accelerare a partire dal
2014 a un ritmo compreso tra lo 0,8 e l'1,5%. Sul fronte dei mercati, lo
spread calerebbe ulteriormente a 230 punti base quest'anno e a 200 l'anno
dopo.
red/bca
(fine)
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2008:30 feb 2013