Danieli (DAN) Ad Ovest di Paperino (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
un aggiornamento è doveroso
articolo da http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200701111251381073&chkAgenzie=TMFI

Tentativo di recupero di Danieli & C., ma la cautela è d'obbligo
11/01/2007 15.00



Danieli & C. tenta di recuperare qualcosa quest'oggi e segna un progresso del +2,76% a 13,92 euro, con volumi pari allo 0,52% del capitale. Infatti, dopo il massimo storico segnato lo scorso 3 gennaio a quota 16,14 euro in scia al fermento M&A nel settore dell'acciaio, il titolo ha ritracciato bruscamente.

Anche oggi la buona intonazione di Danieli & C. è da ricondurre a notizie riguardanti i suoi competitor, ossia al fatto che il colosso dell'acciaio tedesco, Thyssen Krupp, ha confermato le proprie stime di fatturato e di utile: la società ha annunciato questa mattina di aspettarsi per la fine del 2008 un volume di vendite pari a 50 miliardi di euro e un utile prima delle imposte a 2,5 miliardi. Anche all'inizio di dicembre la società aveva dichiarato di aspettarsi un risultato pre-tasse di 2,5 miliardi non solo nel 2007, ma anche nel corso del 2008. Così, "la conferma delle stime di medio termine di Thyssen Krupp è una buona notizia per il settore dell'acciaio", commenta l'analista di una sim milanese.

"Tuttavia restano i timori circa un rallentamento del ciclo e il conseguente avvio di una stagione di profit warning per il comparto", aggiunge l'esperto che non reputa più Danieli & C. un'opportunità d'acquisto, essendo, nonostante il recente storno, ancora oltre il suo target price a 12,70 euro.

Ricordiamo che solo pochi giorni fa Credit Suisse First Boston ha tagliato la raccomandazione sui produttori d'acciaio a underweight (sottopesare in portafoglio) da market weight. Infatti, secondo il broker svizzero, il settore diventerà meno interessante sia negli Stati Uniti sia in Europa nei prossimi mesi.

In particolare, a pesare per i produttori occidentali sarà l'aumento dell'export dei Paesi asiatici, che producono acciaio a prezzi inferiori di 150-200 dollari in media a tonnellata. E a soffrire di più dovrebbe essere proprio la tedesca Thyssen Krupp, con un rallentamento che si manifesterà dopo il primo trimestre di quest'anno. Questa società il 23 gennaio riceverà una risposta alla petizione presentata presso una Corte olandese per obbligare Arcelor Mittal a venderle la sua divisione Dofasco.

La Corte potrebbe invalidare la struttura legale costruita da Arcelor per evitare che Dofasco fosse venduta al gruppo tedesco. Una struttura messa in piedi al tempo in cui la società olandese cercava di difendersi dal tentativo di takeover da parte degli indiani di Mittal, che a loro volta avevano già promesso Dofasco a Thyssen in caso di successo. Gli avvocati del nuovo colosso dell'acciaio, che ora sarebbe disposto a mettere in vendita la divisione, temono però che l'operazione non abbia possibilità di riuscita.

Antonella Marseglia
 

tontolina

Forumer storico
un aggiornamento è doveroso anche se è tornata sui massimi storici con un +22.7% in questi u4 mesi del 2007


Danieli & C. sotto pressione nonostante outlook Thyssen

12/04/2007 11.20



Danieli & C. ha avviato la costruzione a Changshu (Cina) di un importante centro di servizi e assistenza, ma il titolo scende del 2,08% a quota 17,65 euro sul listino milanese, dopo aver comunque messo a segno un rialzo del 22,69% da inizio 2007. Il centro si svilupperà in più fasi. Include un'officina di 15 mila m2, 5 mila metri di uffici e un'ulteriore area destinata ad attività di assemblaggio e produzione ricambi.
L'investimento complessivo ammonta a circa trenta milioni di euro.


In realtà è da rivelare che Danieli & C. non riesce soprattutto a beneficiare delle indiscrezioni di stampa secondo le quali il colosso dell'acciaio tedesco Thyssen potrebbe rivedere significativamente al rialzo le proprie stime di utile di medio termine.

Le attuali guidance fissano l'utile prima delle tasse a 2,5 miliardi di euro a fine 2008. Ma FT Deutschland, citando fonti societarie, ha indicato come target 4 miliardi di euro. Alla base di questa previsione ci sarebbero gli investimenti del gruppo dell'acciaio, che dovrebbero salire nei prossimi cinque anni a quota 17-20 miliardi di euro.

Nel 2006, l'utile ante imposte è stato di 2,62 miliardi di euro. "Se confermata la notizia sarebbe molto positiva per Danieli & C. in quanto confermerebbe che il ciclo per il settore acciaio è ancora nella fase espansiva", affermano gli analisti di Intermonte che sul titolo hanno un rating di buy (acquistare) e un target price a 20,03 euro.

La sim non si dice nemmeno preoccupata del fatto che lo scorso week end è stato pubblicato un articolo che sosteneva l'ipotesi di un congelamento dei crediti vantati da Danieli & C. verso l'Iran a seguito dell'embargo che ha portato al commissariamento, disposto dalla Banca d'Italia, di Bank Sepah, braccio finanziario iraniano in Italia.

"La società da noi interpellata ha risposto che non intrattiene nessun rapporto con Bank Sepah", aggiungono alla sim. "Quanto all'effetto embargo, se dovesse esserci un congelamento/blocco delle commesse si tratterebbe di un'opportunità in quanto i crediti/commesse sono garantiti da Sace (principale agenzia di credito all'esportazione in Italia che è al 100% di proprietà del ministero del Tesoro e assicura le imprese che realizzano progetti e investimenti in Iran contro il rischio politico e commerciale di insolvenza, ndr), la quale liquiderebbe Danieli completamente e in tempi rapidi".

Francesca Gerosa

http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200704121120435160&chkAgenzie=TMFI
 

tontolina

Forumer storico
Nonostante i buoni risultati di bilancio approvati dalla società di udine
l'azione non ha fatto altro che scendere
e personalmente non ne capivo le motivazioni
e non sono la sola


però ora dopo aver letto la notizia... capisco che il mercato anticipava la recessione mondiale
da http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?chkAgenzie=TMFI&id=200811261728577023


Arcelor Mittal convoca d'urgenza i sindacati


26/11/2008
Giornata di preoccupazioni per i dipendenti di Arcelor Mittal, da una parte e dall'altra dell'Atlantico. Negli Stati Uniti, il gigante della siderurgia ha indicato che potrebbe tagliare, già dal mese di gennaio, il 16% dei suoi effettivi a causa del crollo della domanda dell'acciaio.

In Europa, i sindacati sono invece stati convocati d'urgenza, domani, per una riunione che si terrà nella sede lussemburghese del gruppo. Sulla borsa di Parigi, il titolo del gruppo registra un forte rialzo del 6,25% a 18,86 euro per azione, contro un mercato che lascia per strada lo 0,91% del suo valore in una seduta decisamente volatile.

Il delegato sindacale Cfdt d'Arcelor, Edouard Martin, ha indicato che due punti sono stati messi nell'ordine del giorno. Il primo riguarda le importazioni d'acciaio in Europa, mentre il secondo concerne il piano di ristrutturazione annunciato dal gruppo.

“Quando la direzione convoca una riunione straordinaria in maniera così rapida non bisogna attendersi buone notizie”, ha stimato il sindacalista. “La situazione del gruppo si è aggravata in ragione delle forti esportazioni di acciaio da parte dei paesi emergenti, come la Cina che vende il suo metallo a prezzi stracciati”, ha analizzato Martin.

Il delegato Cfdt ha detto di temere nuove misure di economia “da aggiungersi all'annuncio dei 2500 licenziamenti degli Stati Uniti”. Secondo indiscrezioni del quotidiano polacco Puls Bizensu, il gruppo ArcelorMittal intende tagliare più di 1000 posti di lavoro, pari a circa il 10% dei dipendenti, presso gli impianti in Polonia.

Secondo il giornale, il calo delle vendite e gli alti costi delle materie prime hanno indotto ArcelorMittal a tagliare la produzione in Polonia. Per far fronte al crollo della domanda d'acciaio nel mondo causato dal rallentamento economico, il gruppo siderurgico ha annunciato a novembre una diminuzione del 35% dell'insieme della sua produzione nel quarto trimestre 2008.

In Europa, queste riduzioni temporanee raggiungeranno il 50% sui siti francesi e belgi di produzione Inox. Questa misura si è aggiunta alla lista di una dozzina di siti europei specializzati nell'acciaio piatto, a destinazione dell'industria automobilistica, la cui produzione sarà ridotta del 30%.
Amerigo Francia
 

tontolina

Forumer storico
segnalo da http://www.socquot.com/2008/811_20_danieli.htm
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Danieli Officine Meccaniche S.p.A. [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]sviluppo atteso[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]
Il 13 novembre 2008 il Consiglio di Amministrazione della Danieli Officine Meccaniche S.p.A. ha approvato il Rendiconto intermedio di gestione riferito al primo trimestre dell'esercizio 2008/2009. I principali indicatori economici sono riassunti nella seguente tabella:
[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]ML euro [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]01/07/08 - 30/09/08 [/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]01/07/07 - 30/09/07[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Ricavi[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]745,1[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]542,1[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Materie Prime e di consumo [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](480,3)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](317,5)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Costo del personale [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](70,1)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](61,4)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Altri costi operativi [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](148,5)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](120,5)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Margine Operativo lordo [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]46,2[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]42,7[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Svalutazioni e Ammortamenti [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](23,3)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](14,9)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Utile Operativo [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]22,9[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]27,8[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Ricavi (costi) finanziari [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]3,7[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]1,4[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Utile (perdita) derivante da transazioni in valute estere [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]15,2[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](5,3)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Proventi valutaz. part. soc. collegate (metodo PN) [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]1,4[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]2,3[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Utile (perdita) prima delle imposte [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]43,2[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]26,2[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Imposte sul Reddito [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](11,2)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif](8,4)[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Utile dopo le imposte [/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]32,0[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]17,6[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]I Ricavi hanno registrato un aumento del 37% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, ma il Consiglio di Amministrazione ha sottolineato subito nelle prime righe del Comunicato Stampa che "pur essendo migliori potranno non essere rappresentativi dell'andamento che si avrà nell'intero esercizio".
La responsabilità pare essere imputabile al rallentamento globale dell'economia e alla forte contrazione prevista per la domanda di automobili e i veicoli in genere che inciderà in misura pesante sui conti del Gruppo.
[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]Il forte aumento del Costo delle Materie Prime - di cui non è esplicitato se si tratta di un incremento "tecnico" per cambi valutari penalizzanti o è imputabile ad effettivi aumenti di prezzi praticati dai fornitori - ha determinato un incremento dell'EBITDA di solo il 20% e del MOL dell'8%. Alla riduzione della marginalità positiva hanno contribuito, anche, gli investimenti effettuati dal Gruppo per migliorare la qualità, prezzo e puntualità di consenga per ottimizzare i processi aziendali, i quali però evidentemente sono più onerosi di quanto non siano i vantaggi procurati in termini economici.
Svalutazioni e Ammortamenti hanno compresso ulteriormente il Risultato Operativo che registra una flessione del 18% passando dai 27,8 ML del 2007 ai 22,9 ML del 2008.
[/FONT]
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]------------------------------------- @ -------------------------------------[/FONT]​
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]La gestione finanziaria ha acconsentito di "compensare" il trend negativo permettendo al Gruppo di raggiungere risultati soddisfacenti: le maggiori giacenze sui depositi bancari e il correlato aumento degli interessi bancari attivi, infatti, saldano con un attivo pari a 3,7 ML, mentre il favorevole cambio euro/usd ha fatto registrare un Utile derivante da transazioni in valuta estera pari a 15,2 ML contro il saldo negativo di 5,3 ML del primo trimestre del 2007.
Pertanto l'Utile Netto attribuibile al Gruppo passa dai 17,6 ML del 2007 ai 32 ML del 2008, uno scarto di 14,4 ML in termini assoluti, poco meno di quanto realizzato, quindi, con la gestione finanziaria.
[/FONT]
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[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]In termini geografici il focus del gruppo si è polarizzato sull'est asiatico con l'avvio di unità produttive in Thailandia, Cina e Giappone e l'intento di migliorare la competitività del Gruppo, anche se la recessione in atto ha smorzato gli iniziali entusiasmi; complici il crollo della domanda e il "credit crunch" che stà mettendo in ginocchio molte società in Russia e nell'Europa dell'Est.
Le notizie negative potrebbero far rimandare, o addirittura ridurre considerevolmente, gli investimenti previsti, che tutto sommato, stante i risultati fin qui ottenuti, sotto la regia dell'equipe "Amministrazione, Finanza e Controllo" composta da Luca Ferraresi, Alessandro Brussi e Lucina Filiput potrebbero essere più proficuamentegestiti per raggiungere un Utile Netto soddisfacente. Uno sviluppo atteso.
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tontolina

Forumer storico
Ocse, domanda acciaio 2009 sarà straordinariamente debole


16/12/2008
1-acc.jpg
Secondo quanto emerso dalla riunione congiunta dello Steel Committee dell'Ocse e della World Steel association a Kuala Lumpur, la crisi economica globale sta avendo un pesante impatto sull'acciaio colpito da una domanda "straordinariamente debole", per il netto rallentamento delle costruzioni, della produzione di auto e degli investimenti in beni capitali.

Le prospettive del mercato per il 2009 continueranno a essere deboli, ma la capacità di produzione mondiale di acciaio viene vista in aumento da 1.636 milioni di tonnellate nel 2008 a 1.779 milioni nel 2010, se pur con una revisione al ribasso di 74 milioni rispetto alle stime della scorsa primavera.

Le acciaierie, rileva l'Ocse, hanno avviato massicci tagli alla produzione negli ultimi mesi in reazione al calo della domanda, su cui hanno avuto un ruolo chiave le condizioni di credito e il netto aumento delle giacenze. Entità ed estensione geografica dei tagli sono senza precedenti e sono stati particolarmente pesanti nell'ex-Unione Sovietica e in Cina (-35% e -25% rispettivamente nel periodo luglio-ottobre).

La produzione è anche calata del 14% nel Nafta, dell'11% nella Ue, del 6% in Giappone e del 3% in Sud America durante lo stesso periodo e la flessione dovrebbe accelerare in novembre e dicembre. La stretta creditizia e l'indebolimento della domanda hanno fermato i piani di espansione di alcuni produttori di acciaio, soprattutto nella Confederazione russa, dove l'industria siderurgica è molto indebitata per effetto delle aggressive strategie di crescita degli ultimi anni.

In Cina si prevede che la capacità produttiva aumenti nel lungo termine, ma nel breve termine molti impianti piccoli e obsoleti potrebbero chiudere in reazione al calo della domanda e alla spinta al consolidamento impressa dal Governo. In India la capacità aumenterà, ma meno di quanto previsto in precedenza.

Dalla riunione di Kuala Lumpur è emerso anche il timore sulle alterazioni ai flussi commerciali che potrebbero emergere in tale contesto di domanda e prezzi in calo (per i rottami è attualmente è meno di un quarto rispetto ai valori di fine 2007). C'è infatti un maggiore rischio di pratiche protezionistiche, che distorcerebbero gli scambi commerciali e causerebbero un aumento delle controversie in materia.

La notizia non sta comunque colpendo il valore del titolo Danieli, che sulla borsa di Milano sta registrando un rialzo del 3,87% a 7,79 euro per azione. Il titolo tuttavia dal massimo annuale 2008 (segnato a fine maggio) ha registrato un calo all'incirca del 72%.
Amerigo Francia
 

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