Alerion (ARN) alerion clean power,una small che è già BIG (3 lettori)

L' Organizzazione mondiale della sanità ha definito "grave" la contaminazione radioattiva di cibo in Giappone.
Lunedì 21 marzo 2011 11.15
 

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B]Il commissario UE: "L'energia eolica più conveniente del nucleare"

22-03-2011 Non solo per l'ambiente, ma anche per le casse dei Governi europei. Ne è convinta Connie Hedegaard, Commissario europeo per i cambiamenti climatici[/B], che spiega come le nuove tecnologie abbiano fatto precipitare i costi delle turbine a fronte di un rialzo di quello delle centrali nucleari

L’energia eolica è meno costosa di quella nucleare. Realizzare impianti ad energia eolica, quindi, non è più conveniente soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico, visto che il costo sempre più inferiore delle turbine sta rendendo il settore sempre più appetibile anche per gli investimenti statali. E’ il parere di Connie Hedegaard, commissario per il cambiamento climatico all’Unione Europea, che, in un'intervista al quotidiano inglese Guardian, ha spiegato come lo sfruttamento del vento stia diventando una adeguata alternativa al nucleare. “Alcune persone sono portate a pensare che il nucleare sia una soluzione particolarmente economica, <span><span>ma forse ignorano che l’energia eolica è ancora più economica del nucleare</span></span>”.

In particolare, l’eolico offshore aveva fama di essere una fonte energetica particolarmente costosa, ma grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, oggi è diventata particolarmente competitiva, <span><span>soprattutto se paragonata al costo sempre maggiore degli impianti nucleari</span></span>, <span><span>dovuto sostanzialmente agli interventi per la messa in tutela degli impianti e delle scorie</span></span>. Questo perché in caso di malfunzionamento o di danno strutturale, gli impianti eolici non producono un rischio reale per ambiente e popolazione, come invece fa il nucleare, come testimoniano soprattutto i fatti di Fukushima in Giappone. Il Commissario Hedegaard ha inoltre aggiunto che proprio questi recenti fatti hanno posto nuovamente sotto l’attenzione dei media sul bisogno europeo di sviluppare politiche atte a promuovere e sostenere lo sviluppo delle rinnovabili nel mix energetico europeo. “Oggi in Europa ci sono 143 impianti nucleari funzionanti – ha aggiunto Connie Hedegaard – che non spariranno di certo, ma il loro futuro non potrà che essere influenzato da ciò che sta accadendo in questi giorni in Giappone
 
SONDAGGIO
Nucleare, tre italiani su quattro
dicono "no" alle nuove centrali


Il campione intervistato dalla Gnresearch mostra una forte ostilità ai progetti del governo e si dice pronto a votare di conseguenza al referendum. Largo consenso alle rinnovabili, anche a costi più alti di VALERIO GUALERZI

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Una centrale nucleare in Germania

ROMA - E' un bollettino carico di pessime notizie per il governo il sondaggio sul sentimento degli italiani rispetto al nucleare realizzato dalla Gnresearch. I risultati delle risposte fornite dal campione di mille cittadini rappresentativi dell'intera popolazione nazionale alla società internazionale di ricerche di mercato pubblicati in anteprima su Repubblica.it fotografano infatti un quadro decisamente negativo non solo per le aspirazioni di un ritorno all'energia atomica, ma anche per le ricadute sul consenso nei confronti della maggioranza. Circa tre italiani su quattro non vogliono infatti la realizzazione di nuovi impianti nucleari, giudicano negativamente le politiche del governo nei confronti delle energie rinnovabili e si dicono pronti ad andare a votare all'imminente referendum per bloccare i piani dell'esecutivo.

GUARDA LE TABELLE DEL SONDAGGIO 1

Entrando nel dettaglio del sondaggio il dissenso popolare per le scelte energetiche di Palazzo Chigi appare poi ancora più evidente e strutturato. Il 59% degli intervistati si dice "molto contrario" alla costruzione di nuove centrali. A questa opposizione va poi aggiunta quella del 17% che si definisce "abbastanza contrario", per un totale di oltre il 75%. A preoccupare gli italiani non sono tanto gli eventi "straordinari" come il terremoto giapponese,

ma piuttosto l'ordinaria amministrazione. "L'impatto negativo sull'ambiente e sulla salute dei cittadini, anche in assenza di incidenti o errori umani" è temuto dal 45%, lo "smaltimento delle scorie radioattive" dal 29%, il "rischio di incidenti dovuti ad errori umani" dal 15% e il "rischio di incidenti dovuti ad eventi naturali" dall'11%. Temi che evidentemente condizionano anche i fautori dell'atomo. Circa il 20% di questi ultimi, malgrado il loro consenso al nucleare, si dice infatti "abbastanza" o "molto contrario" all'eventuale costruzione di una centrale nella sua regione.

Se ben il 90% degli italiani ha comunque ben presente che la nostra dipendenza energetica da altri paesi è un tema "molto" (59%) o "abbastanza" importante (30%), una schiacciante maggioranza del 69% ritiene che la soluzione per risolvere il problema sia il ricorso "esclusivamente alle energie rinnovabili". Una scelta per la quale il 37% degli italiani sarebbe "certamente" disposto a pagare un qualcosa in più in bolletta e un altro 39% lo sarebbe "probabilmente".

A fronte di questa predisposizione non meraviglia quindi che il 43% giudichi "molto negativamente" i provvedimenti del governo sulle rinnovabili 2 (leggi decreto Romani) e un altro 29% li ritenga "abbastanza negativi".

Per far valere queste opinioni gli italiani si dicono quindi in larga maggioranza (70%) pronti a recarsi alle urne in occasione del prossimo referendum sul nucleare mentre un altro 71%, alla domanda "cosa voterebbe nel caso decidesse di andare a votare" risponde "contro il ritorno delle centrali atomiche".

Davanti a questo quadro davvero pesante non sembrerebbero aver sortito effetti positivi per l'immagine dell'esecutivo neppure le repentine frenate 3 annunciate da diversi esponenti del governo. Per ben il 56% degli intervistati la pausa di riflessione auspicata dai ministri Romani e Prestigiacomo altro non è che "una scelta di convenienza per non perdere consensi", mentre solo il 39% pensa che la motivazione vada ricercata in una "concreta preoccupazione per la salute e la sicurezza dei cittadini". Valutazioni che pesano sul giudizio complessivo dato all'operato dei due ministri. Né il responsabile dell'Ambiente né tantomeno quello dello Sviluppo economico superano infatti il 4,5 in pagella.
(22 marzo 2011)
 
Napolitano rilancia sulle rinnovabili

23 marzo 2011 12:32

Nel giorno in cui il governo annuncia la moratoria sul nucleare, il presidente della Repubblica rilancia la priorità rinnovabili. Giorgio Napolitano è intervenuto sul tema con un messaggio inviato al presidente dell'Accademia nazionale dei Lincei, Lamberto Maffei, in occasione del convegno «Acqua ed energia». Vanno individuati, aggiunge il capo dello Stato, «nuovi modelli e strumenti capaci di coniugare lo sviluppo economico con la rigorosa salvaguardia del pianeta e dei suoi equilibri ambientali». Napolitano trae spunto dal tema del convegno per ribadire la necessità di «sviluppare, anche attraverso un costruttivo confronto e una rinnovata collaborazione fra la comunità scientifica e il mondo produttivo, nuovi indirizzi di ricerca sui futuri scenari dell'uso delle risorse idriche e delle altre fonti alternative e rinnovabili».


Il messaggio di Napolitano giunge dopo settimane frenetiche per la ridefinizione, con un ridimensionamento, del sistema di incentivi all'energia rinnovabile. Sul tema continuano le consultazioni tra ministero dello Sviluppo economico, regioni e associazioni di settore. Ieri si è svolto un incontro tra i ministri Romani, Prestigiacomo e Fitto con Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni. Il provvedimento per i nuovi incentivi potrebbe arrivare entro la prima decade di aprile.
 
Germania: Merkel: Prima usciremo da nucleare meglio sarà
Francoforte, 23 mar. (TMNews) - "Prima la Germania uscirà dal nucleare meglio sarà": lo ha dichiarato il cancelliere, Angela Merkel, definendo "transitoria" questa fonte energetica, nel corso di una conferenza finanziaria a Francoforte. (segue, con fonte Afp)
 
Alerion: perfezionata cessione asset fotovoltaici a Hfv

Dowjones MILANO (MF-DJ)--E' stata perfezionata l'operazione di cessione a Hfv degli impianti fotovoltaici - realizzati e gestiti indirettamente da Alerion attraverso tre societa' progetto detenute al 100% dalla propria controllata totalitaria Alerion Energie Rinnovabili - ubicati nei comuni di Pontenure, San Marco in Lamis e Castellaneta, con una potenza complessiva di 18,8 MW.

Il corrispettivo complessivo della cessione, si legge in una nota, e' pari a 27,5 milioni di euro ed e' soggetto a una procedura di aggiustamento prezzo in funzione della posizione finanziaria netta delle societa' titolari degli impianti alla data dell'esecuzione della vendita.

L'Enterprise Value dell'operazione di cessione e' pari a circa 91 milioni di euro. A seguito dell'operazione, la plusvalenza lorda a livello di consolidato sara' pari a circa 15 milioni di euro. glm

MF-DJ NEWS 08:45 24mar 2011​
 
Anche il Senato si esprime a favore delle rinnovabili

24-03-2011 Il settore delle energie rinnovabili ha alte potenzialità e in Italia fa registrare uno dei tassi di crescita più alti d’Europa. Per questo è necessario puntare con decisione sul settore, anche alla luce del ripensamento sul nucleare. A chiederlo sono ben sei mozioni approvate in maniera bipartisan

anche il Senato si esprime a favore delle energie rinnovabili con l’approvazione bipartisan di ben sei mozioni. Accolte le istanze di Pdl, Lega, Coesione Nazionale, Pd, Udc-Autonomie-repubblicani e Api. Bocciata a maggioranza solo la mozione dell’Italia dei Valori, respinta perchè il partito di Di Pietro non ha voluto accettare le modifiche suggerite dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo.

In un contesto nazionale di forte dipendenza dalle fonti fossili maggiormente inquinanti e a seguito della moratoria di un anno ai programmi nucleari del Governo, periodo nel quale si auspica che venga condotto un ripensamento serio sull’atomo che porti al suo definitivo abbandono, le sei mozioni approvate oggi dai senatori chiedono di puntare con convinzione sulle energie rinnovabili. Un settore in cui l’Italia vanta un trend di crescita tra i maggiori a livello europeo.

Con le risoluzioni il Senato impegna il governo ad attuare una strategia di potenziamento e incentivazione delle fonti rinnovabili pulite, pur rendendosi necessaria una graduale revisione dei meccanismi di incentivazione evitandone peraltro drastiche ed improvvise riduzioni. Si propone inoltre di introdurre nuovi e più ambiziosi obiettivi per le rinnovabili al 2020, non per assicurare il raggiungimento del target italiano di energia verde al 2020 (17% dell'energia consumata) ma anche in considerazione della maggiore disponibilità di imprese e cittadini a investire nella produzione di energia pulita.

Per quanto riguarda in particolare il fotovoltaico, si chiede di anticipare l’emanazione del nuovo regime sostitutivo al Terzo Conto Energia a prima della scadenza (30 aprile) fissata dal dlgs rinnovabili. I testi delle mozioni. (f.n.)
 
ma cosa ha fatto l'enel? ha tolto al voce A3 dalla bolletta elettrica e quindi l'utente non saprebbe la quota di CIP6 che è annegata nel prezzo del kilowattora....

Vediamo cosa accade oggi:



La "quota" CIP6 viene corrisposta dal singolo utente all'Enel che, a sua volta, la versa allo Stato.
Dal momento che questa quota è "annegata" nel prezzo del chilowatt e non esiste una norma che specificamente impone all'utente di pagare quella somma a quel titolo, l'eventuale mancato pagamento da parte del singolo di questa parte dell'intero corrispettivo della fornitura costituisce un inadempimento contrattuale.

Il Cip6 è un tassa sui tumori. Serve a costruire inceneritori che ti termovalorizzano le cellule.
Non la vogliono capire con le buone di smettere e di passare alla raccolta differenziata e a forme di smaltimento non nocive per la salute.

L'ENEL ha tolto dalla bolletta la voce A3 con il contributo per gli inceneritori.


Calcolare l'importo esatto è quasi impossibile, vale circa il 7%.
 

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