alla LARGA dai Bond della Ford (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
La macelleria delle imprese italiane

Sono ormai quattro anni che circa 250 concessionari della Ford stanno subendo processi fallimentari e cause legali contro la multinazionale automobilistica, senza che alcuna testata giornalistica abbia accolto le innumerevoli richieste per portare il caso all'attenzione dell'opinione pubblica.



Stefano Salvi, giornalista indipendente, dopo essere stato contattato poche settimane fa, ha aperto un'inchiesta per indagare e spiegare all'intero pubblico cosa stia accadendo in Italia nel mercato dell'automobile. La causa di Salvi, partendo da una grave tragedia che ha colpito i concessionari della Ford, è diretta infatti a richiamare l'attenzione su un qualcosa che si sta abbattendo sul settore automobilistico europeo, e in particolare in Italia. È stata messa in moto una macchina speculativa, un meccanismo da guerra, destinata a decimare ancora molte vittime, nel silenzio dei media, che dovrebbero vigilare sulla società, e delle Istituzioni, che invece dovrebbero controllare il sistema economico. Capiamo benissimo, che se sono impegnati con le "truffe di Affari tuoi" o "ai falsi dentisti" non possono certo occuparsi di casi in cui l'economia italiana viene massacrata dalle multinazionali e delle banche. Così come la Banca d'Italia, che è così preoccupata di scrivere bene il suo Statuto e di fare le giuste riforme, che non può fermarsi a controllare cosa fanno i suoi azionisti, le Banche, o i suoi padroni, i Banchieri.

Per circa 15 anni la Ford ha perpetuato una truffa da migliaia di miliardi di euro ai danni di piccoli imprenditori, mettendo in piedi un castello di finanziarie che ha fortemente indebitato i concessionari, creando un abnome debito inesistente, virtuale, dal quale trarre interessi perpetui.
In particolare, la Ford Italia aveva concluso dei contratti di concessionaria in base ai quali vendeva gli autoveicoli (emettendo fatture come se avvenisse una vendita definitiva) continuando a conservarne la proprietà fino al momento in cui non fossero venduti ad un consumatore. Questo sistema, assolutamente elusivo delle norme di trasparenza dei bilanci e delle norme tributarie, creava così degli utili fittizi, gonfiando i bilanci e i dati delle vendite: il fatturato saliva senza che fossero vendute sul mercato le auto, ma per il semplice fatto che uscivano dalla concessionaria. Inoltre, su questi bilanci così abbondanti, si è riuscito a piazzare sul mercato dei risparmiatori ad un ottimo prezzo i bond e le azioni emesse. Il reato di falso in bilancio e di false comunicazioni al mercato è di solito punito con l'arresto, perché con questo trucchetto si rischia di far cadere intere economie: non riusciamo neanche più a contare le truffe che si stanno abbattendo sulle borse e i mercati finanziari, e come soluzione hanno depenalizzato il reato.

Sebbene questo meccanismo costituisca un vero attentato agli Stati, non è niente in confronto a ciò che la Ford e la Ford Credit Bank hanno fatto a oltre 250 imprenditori, con una truffa di oltre 1500 miliardi di lire (circa 750 milioni di euro).
Infatti, nel momento in cui le auto venivano (falsamente) fatturate e vendute (realmente) ai concessionari, la Ford Credit Bank apriva un credito a carico del concessionario, senza neanche avvisarlo: si accumulavano così milioni di euro sui conti, senza che i concessionari ne fossero messi a conoscenza, non avendo neanche questo diritto. Il risultato è stato che quando i concessionari chiedevano un prestito alla propria Banca, arrivava un allarme dalla Centrali rischi della Banca d'Italia (in cui sono registrati i prestiti erogati alle Banche) che informava che il cliente aveva già un debito milionario da onorare, e spesso che era addirittura insolvente.

Gli imprenditori non solo si vedevano negare il prestito di cui avevano bisogno per la propria impresa, o per vivere, ma le Banche immediatamente congelavano i loro fondi ed espropriavano tutte le loro proprietà, restando sul lastrico in pochi secondi, con pochi battiti su una tastiera di un pc.
Centinaia sono falliti, completamente spogliati di ogni avere, senza neanche la possibilità di pagare spese legali, molti si sono suicidati, perché non riuscivano più a reggere la pressione da parte delle Banche per dei debiti milionari mai contratti, assolutamente inesistenti.
La Ford ha percepito interessi usurai su quei milioni di euro (al 10%) senza che i concessionari avessero mai richiesto il finanziamento o avessero ritirato poi quei soldi: erano solo virtuali, e costavano lacrime e sangue per il semplice fatto che un computer li aveva scritti su un display.

Allo stesso tempo Ford aveva accesso allo stesso credito milionario presso la Banca d'Italia, potendo così effettuare con questo fondo, e con gli interessi percepiti, delle belle manovre speculative. Insomma, così Ford si è trasformata in una società che incassa utili non producendo automobili ma facendo le finanziarie sulle vendite, sui servizi bancari, al punto che si fabbrica un'auto per promuovere le carte di credito e i finanziamenti.Questa è la realtà del nostro sistema industriale, e Ford non è che uno dei tanti casi che vengono alla luce quando ormai il crimine invisibile ha già mietuto le sue vittime. La Ford, come General Motors e la stessa Fiat, sono società indebitate, possedute dunque dalle Banche che ne hanno fatto uno strumento per fare utili mettendo su dei sistemi di denaro virtuali. Non dimentichiamo, per esempio, che Fiat, dopo che è stata alimentata da anni dai fondi statali per la Cassa Integrazione, è divenuta di proprietà delle più grandi banche d'affari Internazionali, e ha chiuso recentemente una joint venture con Crédit Agricole per promuovere un sistema di finanziamento dei concessionari e dei consumatori.
La Fiat ormai non produce auto in Italia da anni, gli stabilimenti italiani sono di rappresentanza, perché ha delocalizzato tutto in Turchia, in Sudamerica e in India, è diventata una multinazionale sull'orlo del fallimento, grazie alle Banche che adesso la sostengono e la stanno usando per chiudere i loro affari.

Il caso della Ford fa capire a tutti cosa sia il crimine invisibile con un realismo terribile e sconcertante: una Banca, sul beneplacito della Banca d'Italia, ha creato 750 milioni di euro di debito inesistente, producendo miliardi di interessi reali, fatto di vite umane, di imprese e di sacrifici. Le anime degli imprenditori sono state consumate dal debito, sono morte, sono state mortificate e umiliate. Un concessionario, in preda alla disperazione, ha deciso di togliersi la vita con un colpo al petto e uno alla testa, e della sua morte nessuno pagherà, nessuno indagherà perché la polizia è impegnata a scovare i ladri di telefonini, mentre la Guardia di Finanza a fare multe per scontrini. Se per caso non hanno idea su dove cominciare le indagini, possiamo suggerirlo noi, dare i recapiti degli uffici da perquisire e le banche dati da controllare. Non accettiamo alibi su queste cose.
Non temete, nessuna Associazione dei Consumatori, né Adusbef o Cadacons, difenderanno queste imprese, perché anche loro sono troppo impegnate alle truffe degli show televisivi. La scoperta della verità, la difesa dell'economia, è affidata alla libera e singola iniziativa di ciascun cittadino che deve vigilare sulle sue imprese, deve combattere per loro.
Porgiamo così i nostri complimenti a Stefano Salvi, alla sua iniziativa, indipendente e lucida, nella speranza che non siano i media ad ascoltarlo, ma i diretti interessati, le Banche, che capiscano che devono aver paura di noi e non delle Associazioni da casalinghe annoiate.


http://www.sisalvichipuo.it/index.php?/archives/25-FORD-ITALIA-AFFAIRE-Edizione-Straordinaria.html
 

axlpado

Forumer attivo
ho visto i video, se non è una bufala, è veramente una cosa pazzesca...

qcerto che nel mondo delle grandi società viaggia il marcio + marcio... gente senza scrupoli...ma come si fa, tutti in galera devono andare...
 

tontolina

Forumer storico
axlpado ha scritto:
ho visto i video, se non è una bufala, è veramente una cosa pazzesca...

qcerto che nel mondo delle grandi società viaggia il marcio + marcio... gente senza scrupoli...ma come si fa, tutti in galera devono andare...
sti americani sono dei veri banditi
e in italia, con la Legge permissiva (nessuno tocchi Caino ... di Abele non gliene frega niente a nessuno),
faranno sempre fortuna
 

il Moralizzatore

Nuovo forumer
uppiamo sempre quando si parla di diffondere la democrazia digitale e diamo atto agli americani che col times ne colgono la forza.


e chi se lo ricordava più Salvi
:up:
 

tontolina

Forumer storico
Ford si prepara a un nuovo «annus horribilis»


di Piero Evangelisti
da Detroit



«Non so se saremo pronti a rinnovare il 70% della gamma delle nostre vetture entro il 2008, ma penso che riusciremo a raggiungere un completo ricambio entro il 2010», ha detto Alan Mulally, da pochi mesi amministratore delegato della Ford, durante un incontro a Dearborn, vicino Detroit, con pochi ospiti e attorniato da Derrick Kuzak, responsabile globale dello sviluppo prodotto, e Mark Fields, capo dell’area «Americas».

Non nasconde, Mulally, come riporta la Detroit Free Press, che il 2006 sarà uno dei peggiori dei 104 della storia dell’ovale blu, e si lascia andare a commenti che non ripeterà con tanto risalto di fronte ai media al salone di Detroit, che apre tra poco più di 24 ore, quando fa intravedere che il 2007 potrebbe essere ancora più negativo. «Il mio nuovo impegno - continua Mulally, forte di una brillante carriera nel settore aeronautico culminata nel comando della Boeing - mi dà una grande spinta e non riesco a capire perché Ford non possa produrre le auto e i truck che i clienti chiedono». I numeri, d’altronde, sono spietati, per la seconda delle big three e parlano di perdite per 7 milioni di dollari a settembre che raggiungeranno sicuramente, a consuntivo 2006, quota 10,5 milioni.

Il piano di rifinanziamento di oltre 25 milioni potrebbe non bastare e analisti americani, citati dal quotidiano, ritengono che la famiglia Ford potrebbe chiamarsi fuori se l’operazione non desse i risultati previsti, conducendo il gruppo americano a sfiorare, addirittura, la bancarotta
. «Non credo in un allontanamento della famiglia Ford - ha puntualizzato Mulally, che trovo sempre pronta nel supportare l’azienda - ma il suo ruolo è quello di confrontarsi all’interno del board insieme agli altri membri». La chiusura di 16 impianti e l’addio a 44mila addetti, previsti nel piano, dovrebbero portare a un risicato profitto entro il 2009, un obiettivo limitato, che ha portato il nuovo amministratore delegato a essere considerato ostile al potente sindacato Uaw e di guardare soltanto ai risultati finanziari.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=146891
 

tontolina

Forumer storico
Fiat: con Ford investimento da 800 mln usd in Polonia (stampa)

VARSAVIA (MF-DJ)--Fiat e Ford starebbero pensando ad un investimento congiunto dal valore di 800 milioni di dollari per la produzione di auto di piccola cilindrata nell'impianto polacco del gruppo torinese di Tychy. E' quanto scrive oggi la stampa polacca che cita il presidente di Fiat Auto Polonia, Enrico Pavoni. La produzione della 500 dovrebbe essere avviata nel 2007, mentre a meta' del 2008 dovrebbe essere assemblata la Ford Ka. red/cat (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. February 01, 2007 04:03 ET (09:03 GMT)
 

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