Decido di seguirlo anche se mi immagino uno stato igienico pietoso per il quale sarebbe sí stato opportuno essere un marines se non altro per lo spettro completo di vaccinazioni.
Con grande scontatezza, come diceva Gaber, il Bagno e' in fondo a destra. Le porte tutte chiuse, tutto occupato. Mentre aspetto comincio a brontolare che non capisco quale sia quello degli uomini. I simboli sono troppo piccoli eipo 2cm per 2cm in più quello delle donne è cancellato col pennarello anche se il mio Bro che è uno sveglio dove ci sono disabili ci sono anche le donne e che quindi per esclusione la porta per noi uomini è l'altra.
Io comincio a protestare che questa storia dell'associazione donna_disabili è sessista, classista, misogenista , che ha da finire e che lo farò presente a una potente donna bresciana affiliata agli
umiliati che si occupa di queste discriminazioni.
Ovviamente scherzavo senza tenere presente che le pareti erano in carta pecora.
Tempo zero che si apre la porta del bagno degli uomini e esce una ragazza bellissima, al che io Emil Bro ci scambiamo uno sguardo per confermarci che non ha nulla che spartire col Vladimir(Luxuria) nazionale.
E questa ragazza con le manina palmo aperto ad altezza seno, volto desolato, comincia con una serie di scuse volta da evidente imbarazza:
"Scusate, scusate, sono andata nel bagno degli uomini perché mi scappava tanto tanto e non c'è la facevo più..."
Ma io la stoppo subito. "Signorina non ci deve alcuna alcuna spiegazione".
Solo dopo, passando davanti lo specchio e vedendo che eravamo proprio due bei Manzi, ci rendemmo conto che probabilmente sentendoci parlare ci aveva scambiato per i titolari, per gente dello staff, per una ispezione delle autorita, ma molto più probabilmente per via del mio baffo e della mia età non più azzurra per il nucleo antisovietica zione dei carabinieri.
Minghi signor tenente.