Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (11 lettori)

ziobergomi

Nuovo forumer
Ragazzi debbo chiarire una situazione:

con le PAR 2038 ok?

Mettiamo che l' offerta definitiva abbia un' adesione diciamo del 73%, alta ma non tale da raggiungere l' 85% richiesto per imporre il concambio obbligatoriamente. Eppure un 73% esprimerebbe la volontà della stragrande maggioranza degli obbligazionisti.

A quel punto che scenari si aprono per i miei capitali immobilizzati?

1 selective default L' Argentina decide di ripudiare una classe di titoli e io la prendo nel deretano.

2 cause legali -che io non avrei né tempo né denaro per fare, dato (da retail) l' esiguo capitale investito. Anche in questo caso passano dai 5 ai 15 anni e io la prendo nel deretano.

3 quello che voi chiamate holdout. CIOE'? L' Argentina POTREBBE DARE LA FACOLTA' AI RETAIL CHE VOLESSERO ADERIRE DI CONVERTIRE COMUNQUE E NON PERDERE NULLA, TROVANDOSI CON I NUOVI TITOLI QUOTATI E LIQUIDI? E' questo punto che non mi è chiaro, perché se così fosse (l' Argentina dice: io converto il 73% che ha aderito e do' ai retailers un nuovo piccolo termine per fare parte della compagnia e salvarsi, soprattutto in termini di liquidabilità dei titoli e mancato immobilizzo del capitale per tempi lunghissimi, sul prezzo si vedrà) io (e tutti quelli come me) non la prenderei nel deretano. Non mi è chiaro insomma lo scenario dopo l' holdout.

Detto più crudamente non mi è chiaro se al verificarsi di un 73% Guzman mi direbbe "fratello do' anche a te (e a tutti quelli come te) piccolo insignificante amico investitore l' opportunità di convertire" oppure mi direbbe "fratello puoi dannarti l' anima e sbatterti per terra, io non ti pago, hai fatto male a credere nelle adesioni" e io rimango appeso per 5 o 10 o 15 o 20 anni,

Se non sono stato chiaro fatemelo notare.

Questo per me -e per tutti coloro che stanno impicciati sulle PAR 38- ,dato che il 66% ormai è facile da raggiungere, è un punto nodale e un po' questo pensiero mi toglie il sonno. Aiutatemi a dormire di nuovo serenamente per favore
 

Jsvmax79

Forumer storico
Los países de la región emiten deuda barata, mientras la Argentina queda a la espera de superar el default. Hubo ocho emisiones de deuda soberana en la zona, desde abril, a una tasa promedio del 3,9% tasa imposible para el país.


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Jsvmax79

Forumer storico
Gobierno mejora oferta, bonistas reducen pretensiones pero la diferencia en el costo de financiamiento es de 1,36 pp. La deuda promedio Latam recientemente colocada pagó tasas levemente superiores a la última oferta de bonistas y bastante + alta que lo pretendido por el Gobierno


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tommy271

Forumer storico
Ragazzi debbo chiarire una situazione:

con le PAR 2038 ok?

Mettiamo che l' offerta definitiva abbia un' adesione diciamo del 73%, alta ma non tale da raggiungere l' 85% richiesto per imporre il concambio obbligatoriamente. Eppure un 73% esprimerebbe la volontà della stragrande maggioranza degli obbligazionisti.

A quel punto che scenari si aprono per i miei capitali immobilizzati?

1 selective default L' Argentina decide di ripudiare una classe di titoli e io la prendo nel deretano.

2 cause legali -che io non avrei né tempo né denaro per fare, dato (da retail) l' esiguo capitale investito. Anche in questo caso passano dai 5 ai 15 anni e io la prendo nel deretano.

3 quello che voi chiamate holdout. CIOE'? L' Argentina POTREBBE DARE LA FACOLTA' AI RETAIL CHE VOLESSERO ADERIRE DI CONVERTIRE COMUNQUE E NON PERDERE NULLA, TROVANDOSI CON I NUOVI TITOLI QUOTATI E LIQUIDI? E' questo punto che non mi è chiaro, perché se così fosse (l' Argentina dice: io converto il 73% che ha aderito e do' ai retailers un nuovo piccolo termine per fare parte della compagnia e salvarsi, soprattutto in termini di liquidabilità dei titoli e mancato immobilizzo del capitale per tempi lunghissimi, sul prezzo si vedrà) io (e tutti quelli come me) non la prenderei nel deretano. Non mi è chiaro insomma lo scenario dopo l' holdout.

Detto più crudamente non mi è chiaro se al verificarsi di un 73% Guzman mi direbbe "fratello do' anche a te (e a tutti quelli come te) piccolo insignificante amico investitore l' opportunità di convertire" oppure mi direbbe "fratello puoi dannarti l' anima e sbatterti per terra, io non ti pago, hai fatto male a credere nelle adesioni" e io rimango appeso per 5 o 10 o 15 o 20 anni,

Se non sono stato chiaro fatemelo notare.

Questo per me -e per tutti coloro che stanno impicciati sulle PAR 38- ,dato che il 66% ormai è facile da raggiungere, è un punto nodale e un po' questo pensiero mi toglie il sonno. Aiutatemi a dormire di nuovo serenamente per favore

Se vuoi ti posso offrire uno scenario simil-positivo (quelli negativi li conosciamo).
Ai retailer verranno concambiati con valori a 100 sino a 20K posseduti. Da 21K in su offriranno le medesime condizioni che verranno accordati a banche e fondi: un piccolo omaggio per i detentori dei Kirchner bond.
 

tommy271

Forumer storico
El juicio por YPF en EEUU: los próximos pasos del Estado argentino en una disputa multimillonaria que podría demorar varios años

La jueza Loretta Preska decidió que la causa debe tramitarse en Nueva York y no en Argentina. Opciones, montos y otros detalles de una demanda de gran impacto

Por Sebastián Catalano
6 de junio de 2020
[email protected]




“Es un resultado adverso que era esperado. Jugamos una estrategia que no era nuestra sino del gobierno anterior, que no estaba mal, pero ahora hay que mirar para adelante y ver como se sigue”. Lacónico, el funcionario del gobierno nacional resume su parecer sobre el fallo de Loretta Preska, jueza de la Corte del Distrito Sur de Nueva York, quien decidió ayer que el multimillonario juicio como consecuencia de la expropiación de YPF se tramitará en EEUU, y no en Argentina como pretendía los abogados de la empresa y el Estado.

En los pisos superiores de la torre de la petrolera en Puerto Madero y en las oficinas de la Procuración del Tesoro, el equipo de abogados de Estado a cargo de Carlos Zannini, ya delinean la estrategia con la que buscará convencer a Preska de que tienen razón, de que todo lo actuado en la expropiación o renacionalización –según quien lo describa– es legal y que no hay que pagar nada. Ni un solo centavo. Un argumento que, con algunos pocos matices, también esgrimieron los abogados de la Procuración cuando Mauricio Macri era presidente. El reclamo es gigante y la compensación podría rondar los USD 3.000 millones, aunque otros cálculos multiplican por cuatro esa cifra.

(...)


Tegole lungo il cammino ...
 

tommy271

Forumer storico
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tommy271

Forumer storico
Último round con los bonistas: Economía continúa el diálogo, pero prepara la oferta final de la deuda para presentarla la semana próxima

El equipo de Guzmán descarta el pago en efectivo, pero sí habría bonos más cortos en la nueva oferta. Un cupón PBI podría ayudar a cerrar la brecha con los acreedores tras 15 días de que el país haya entrado en default. El viernes 12 vence el plazo para presentar la enmienda ante la SEC

Por Natalia Donato
6 de junio de 2020
[email protected]



El ministro de Economía de Argentina, Martín Guzmán, en una conferencia de prensa en Buenos Aires Argentina . Foto de archivo 11 dic 2019. REUTERS/Mariana Greif
El Ministerio de Economía está ultimando la redacción de la propuesta final para reestructurar USD 66.500 millones de deuda emitida bajo ley extranjera y, aunque sigue dialogando con los grupos de acreedores, hay escaso margen para modificaciones. La nueva oferta será presentada ante la Securities & Exchange Commission (SEC) la semana próxima, posiblemente antes del 12, fecha en la cual vence el plazo dispuesto por las autoridades.

(...)

Fuentes del Comité de Acreedores, que lideran los fondos Fintech y Gramercy, aseguraron que el valor de la propuesta presentada por ellos días atrás -en torno a USD 53- no tiene que ver con lo que quieren cobrar los inversores, sino que “surge de un análisis en torno a lo que la Argentina puede pagar”. Si bien es superior al techo que el Gobierno está dispuesto a ofrecer, esperan recibir los detalles de la nueva oferta para analizarla con detenimiento. “Hay varios elementos cuantitativos para estudiar, pero también otros cualitativos”, agregó una de las fuentes consultadas.

(...)


A su vez, fuentes allegadas al comité Ad Hoc, comandado por el gigante Blackrock, dijeron a Infobae que pueden reducir sus pretensiones a una oferta de USD 54, con un pago de cash, pero que no les interesa el cupón del PBI, dado que los anteriores (surgidos con el canje del 2005) todavía están en juicio en Nueva York por la manipulación de los datos del Indec entre 2007 y 2015. Sobre el estado de la negociación, afirmaron que si bien las posiciones están mucho más cerca que antes, “los últimos 100 metros son los más difíciles de recorrer”.

Sobre un posible pago en efectivo, en Economía lo descartaron completamente. Sí reconocieron que podrían ofrecer un acortamiento de los plazos de los bonos más largos. Sobre un instrumento contingente, lo evaluarían, “si ayudara a cerrar la brecha”.

(...)

 

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