Secondo me è una bella cavolata! Perchè RUFO è right upon future offering, non è che ci fanno una offerta migliore. Continuano con il contratto in essere
Esatto. Volevo dire la stessa cosa.
Questo sarebbe solo l'esito dello scambio volontario, tra l'altro agevolato sia dall'alto livello della soglia delle CAC su questa emissione, che dai regolamenti vigenti su alcuni mercati occidentali, specie UE e UK che tutelano l'investitore retail e lo hanno, questa volta, emancipato dal compiere una scelta e quindi dall'enigma del prigioniero, che sempre in questi casi si porrebbe, quando si ha la tentazione di fare holdout, pur consapevoli che se poi lo facessimo tutti non ci sarebbe alcuna ristrutturazione ne sostenibilità nelle prospettive future del debito.
Per come si sono combinate le questioni, alla fine ne è scaturito un concambio 'exitoso', come direbbero loro.
Pressochè plebiscitario , totalitario. CAC scattate su quasi tutto.
Non attaccarsi a due spicci e lasciare che 600 milioni di nominale (tra l'altro con vecchio costo di quel debito non tra più onerosi di tutti i titoli che avevano in giro) resti con le precedenti condizioni (ripeto comunque vantaggiose per loro, lunga maturità, ammortamento spalmato decennale, costo degli interessi relativamente contenuto) e se consideriamo che trattasi anche di titoli già ristrutturati, beh l'unica soluzione onorevole sarebbe lasciarli correre. Anche perchè li legittimerebbe, senza doversi poi mettere una maschera per la vergogna, a poter definire formalmente il concambio come volontario e ottenuto in punta di diritto e dei contratti, con l'applicazione delle CAC.
Sappiamo bene che le ristrutturazioni non sono mai realmente volontarie, ma nel migliore dei casi spintanee.
Questa spintanea lo è stata senz'altro col loro atteggiamento che non ha tardato a diventare assai ostile, dopo le prime parole tranquillizzanti e fintamente concilianti con cui si era voluto far conoscere Fernandez, sulla questione, ormai un anno fa.
E con la ridicola impostazione di lasciare la contrattazione permanentemente aperta, ormai da 5 mesi, con perenni slittamenti della deadline.
E pure ora cercano di procrastinare l'ultimo atto ancora speranzosi di raschiare il fondo del barile cercando di racimolare ancora qualcosa da portare a ristrutturazione, di quei 600 milioni.