baleng
Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
A Ca' Pesaro in Venezia, sede di un museo d'arte moderna e di un museo d'arte orientale, sino al 22 settembre è possibile visitare una buona retrospettiva su Gorky., pittore armeno di nascita, fuggito dalla patria a causa del massacro degli Armeni, della cui responsabilità storica la Turchia di oggi nemmeno vuol sentir parlare, pur essendone stata pienamente responsabile.
Io l'ho visitata oggi. Gorky è tra i miei pittori preferiti - anche se comincia un po' a "invecchiare" - e non potevo mancare. La visita, sia della mostra che del nuovo allestimento del museo, comprendente molte nuove opere (tra cui 4 Donghi importantissimi e 4 Morandi) si è svolta in assoluta tranquillità. Nonostante il tempo coperto, tanto le calli di Venezia erano piene di turisti sbandati e spontaneamente maleducati, altrettanto le sale di Ca' Pesaro erano deserte (quasi) ed accessibili.
La figura di Gorky, che già in vita ebbe molti riconoscimenti, si situa tra surrealismo ed espressionismo astratto, senza peraltro poter essere inserita in alcun movimento. Egli studiò accanitamente i classici e i moderni da autodidatta. In tutte le sue prime opere appare evidente l'influenza, volta a volta, di Cézanne, Picasso, o degli affreschi pompeiani ecc. Tutto questo egli poteva facilmente recarsi a vedere presso il MOMA quasi quotidianamente. La sintesi, però, è solo sua.
Ho potuto fotografare allegramente e riporterò varie immagini. Ma molte di esse si possono ammirare meglio in internet. Come fotografo sono un cane disinteressato. Chi fosse interessato non ha tuttavia difficoltà a ritrovarle quasi tutte sul web.
Diciamo che sino agli anni 30 possiamo considerare il periodo come giovanile, poi dagli anni 30 si personalizza, sino ai capolavori degli anni 40.
Riporto qui l'indicazione che precede l'ultima sala.
Arshille Gorky (è uno pseudonimo) morì suicida.
Io l'ho visitata oggi. Gorky è tra i miei pittori preferiti - anche se comincia un po' a "invecchiare" - e non potevo mancare. La visita, sia della mostra che del nuovo allestimento del museo, comprendente molte nuove opere (tra cui 4 Donghi importantissimi e 4 Morandi) si è svolta in assoluta tranquillità. Nonostante il tempo coperto, tanto le calli di Venezia erano piene di turisti sbandati e spontaneamente maleducati, altrettanto le sale di Ca' Pesaro erano deserte (quasi) ed accessibili.
La figura di Gorky, che già in vita ebbe molti riconoscimenti, si situa tra surrealismo ed espressionismo astratto, senza peraltro poter essere inserita in alcun movimento. Egli studiò accanitamente i classici e i moderni da autodidatta. In tutte le sue prime opere appare evidente l'influenza, volta a volta, di Cézanne, Picasso, o degli affreschi pompeiani ecc. Tutto questo egli poteva facilmente recarsi a vedere presso il MOMA quasi quotidianamente. La sintesi, però, è solo sua.
Ho potuto fotografare allegramente e riporterò varie immagini. Ma molte di esse si possono ammirare meglio in internet. Come fotografo sono un cane disinteressato. Chi fosse interessato non ha tuttavia difficoltà a ritrovarle quasi tutte sul web.
Diciamo che sino agli anni 30 possiamo considerare il periodo come giovanile, poi dagli anni 30 si personalizza, sino ai capolavori degli anni 40.
Riporto qui l'indicazione che precede l'ultima sala.
Arshille Gorky (è uno pseudonimo) morì suicida.