Arte e gioco

In un certo senso il gioco, come divertimento ma anche stupore lo si può ravvisare in tutte quelle opere che
mosse dal vento danno luogo ad immagini in continuo mutamento come nei seguenti autori contemporanei.

Robin Wight

Anthony Howe

Ma colui che più di tutti mi colpisce è Theo Jansen; con lui il rapporto fra arte e scienza si fa stretto e dà origine a sculture che sono grandi giocattoli, scheletri di animali fantastici capaci di muoversi e di emettere rumori sulla spiaggia sospinti soltanto dalla forza del vento.
Mi fa ricordare quando da bambini costruivamo un giocattolino con il rocchetto di legno del filo da cucire, un elastico, un cilindretto di cera ed un bastoncino. Una volta "caricato" il rocchetto era capace di muoversi per qualche metro.

"Perché questi animali camminino le proporzioni fra i tubi sono essenziali.
Ci sono 11 numeri che chiamo “numeri aurei” e sono le distanze fra i tubi che li fanno camminare.
E’ una sorta di reinvenzione della ruota” (Theo Jansen)


Potete trovare molti video in rete, ne indico uno.
 
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Oggi ho digitato su google "Il gioco nell'arte" e sono usciti una serie di siti interessanti.

Riporto questo:
con un'intervista di Mario Gerosa a Valeria Arnaldi autrice di un libro "Lego e altri giocattoli. Le idee che l’arte ha “rubato” ai bambini".

Siccome appartengo alla generazione dove si, da bambini si giocava molto ma con giocattoli che ci costruivamo da soli, non avevo se non una vaga idea dell'impatto sulle generazioni successive dei giocattoli prodotti industrialmente. Questo ha dato luogo perfino ad una corrente artistica dove le Barbie, i mattoncini Lego, i Puffi, gli orsetti, ecc, vengono ripresi e ripresentati come opere d'arte.

Ma l'artista che più di ogni altro mi ha sempre colpito suscitando in me un moto di ilarità e gioia
è Charlemagne Palestine che assembla quantità industriali di orsacchiotti.

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foto presa dal sito:
 
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Tornando agli scacchi oggi ho scoperto che anche Leonardo vi giocava e pare abbia addirittura inventato l'arrocco che,
per chi non lo sa è una mossa di difesa durante il gioco molto utilizzata.

Informazioni più dettagliate su Leonardo scacchista a questo link:


dove vi sono anche alcuni suoi disegni sul gioco degli scacchi come quelli sotto fatti insieme a Luca Pacioli, matematico, economista, religioso.

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Pianista e giocatori di dama fu dipinto da Henri Matisse durante un suo consueto soggiorno a Nizza e ritrae un piccolo quadretto familiare con la modella Henriette.
Con questo quadro si torna al gioco rappresentato e non all'arte come gioco del quale abbiamo visto diversi esempi prima.

Henry Matisse, Pianista e giocatori di dama, 1924, olio su tela, cm 73,7 x 92,4. Washington, (USA), National Gallery of Art
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fonte: Pianista e giocatori di dama di Henri Matisse - ADO Analisi dell'opera
 
Oggi mi sono imbattuto nel gioco degli scacchi ideato da Yoko Ono che con un semplice stratagemma diventa un modo per socializzare, conversare sviluppare nuove strategie insieme, ecc.
Lo stratagemma di Yoko Ono è quello di utilizzare solo scacchi bianchi in una scacchiera bianca in modo che dopo un pò di mosse i giocatori iniziano a confondersi non riconoscendo più a chi appartengono i vari pezzi e quindi sono costretti ad iniziare una discussione, a lasciare che anche l'eventuale pubblico venga coinvolto nel gioco al punto tale che:
" al di fuori delle istruzioni di Ono di interrompere il gioco, i giocatori possono scegliere se continuare a provare a seguire le regole standard degli scacchi o creare un nuovo modo di giocare insieme. Questo processo decisionale crea opportunità di conversazione, collaborazione e creatività nello sviluppo di una nuova strategia. Questo aspetto del lavoro suggerisce la posizione contro la guerra di Ono, un'ideologia che permea gran parte della sua opera. Le sottili modifiche dell'artista al gioco degli scacchi, tradizionalmente considerato un gioco di guerra, alterano sostanzialmente gli obiettivi del gioco; invece di lavorare l'uno contro l'altro come in battaglia, i giocatori devono lavorare insieme per creare condizioni di pace."
"MoMA | Notes on Yoko Ono’s White Chess Set

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