Banco Popolare (BP) aspettando un vecchio amico ......... (12 lettori)

Mat72

disisdiend,maiollifrend..
Mat che dici di questa....
mi sembra sia legata a quel che dicevi te nei giorni scorsi e allo stesso tempo mettono in guardia che sta cosa potrebbe durare anni prima che si sistemi tutto......:specchio::specchio::specchio::specchio::specchio:

06/10/2008 17:24 >> CRISI BORSE: Koo, piano Paulson non bastera'' (Class-Cnbc)
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(di Marco Gaiazzi - Class Cnbc) TOKYO (MF-DJ)--"Gli americani non hanno imparato la lezione dal Giappone. Il piano Paulson non bastera''". Sono le parole di Richard Koo, Chief Economist di Nomura, a margine dei preparativi del quinto Investor Conference di Borsa Italiana che prendera'' il via oggi a Tokyo. Otto big di Piazza Affari, 8 samurai che sfidano il difficile momento dei mercati per incontrare gli investitori del Sol Levante. Telecom I., Eni, Enel, Campari, Lottomatica, B.Popolare, Pirelli & C. e Italcementi saranno impegnate a presentare aziende, strategie e opportunita'' ad una platea selezionata alla ricerca di opportunita'' di investimento. Certo il clima non e'' dei migliori come confermato da Koo. La crisi finanziaria Usa si sta diffondendo in tutto il mondo, in questo momento con forza in Europa. Una crisi globale che richiede un intervento piu'' forte. Non tanto in termini quantitativi -ha tenuto a precisare il Chief Economist di Nomura- quanto nelle modalita''. "Il maxi fondo cosi'' come strutturato non servira'' a molto. Il problema per il mercato oggi non e'' quello di trovare chi si addossi il peso delle voragini create dal credit crunch, quanto dare aria e ossigeno al mercato interbancario". E questo non si ottiene ne'' con il piano Paulson ne'' con la sola politica monetaria intervenendo sui tassi. Il vero problema oggi "e'' che le banche non si prestano piu'' denaro e se lo fanno questo avviene a tassi elevati. E'' necessario intervenire in liquidita'', nazionalizzare se necessario e infondendo capitali nelle societa'' in affanno. Come fatto dal Giappone in questi ultimi 15 anni dopo la crisi che abbiamo vissuto". In una parola, la soluzione e'' pulire i bilanci dando al mercato la necessaria liquidita''. Koo si dichiara poi scettico sulla scelta di salvare alcuni istituti e certi no, come accaduto per Lehman Brothers. Alla domanda se ci vorranno 15-20 anni come in Giappone a riequilibrare il sistema Koo risponde con un sorriso: "chi puo'' dirlo, quel che e'' certo e'' che tutto dipendera'' dalla forza delle manovre che verranno adottate". In un momento cosi'' teso per i mercati come quello che stiamo vivendo nelle ultime ore l''Investor Conference di Borsa Italiana insieme a Nomura, la prima merchang bank giapponese e tra le prime 3 al mondo, assume un significato ancora piu'' importante, dicono gli organizzatori. Da una parte le aziende possono confrontarsi faccia a faccia con gli investitori parlando del gruppo, raccontando a che punto sono i piani di sviluppo e quali possono essere gli scenari futuri. Dall''altra la certezza che gli interlocutori giapponesi sono molto interessati alle dinamiche delle aziende del nostro paese, come confermato dal trend crescente di questi ultimi anni degli investimenti in societa'' quotate a Piazza Affari. Presentazioni, one to one, confronti aperti sui tutti i temi, sia strettamente aziendali sia macroeconomici: tutto questo sul tavolo della 5* edizione che tra poche ore prendera'' il via nella capitale nipponica. red/vz (fine) MF-DJ NEWS 0617:24 ott 2008


mica son fessakkiotto :eek::lol:
 

eusebio

Forumer storico
mica son fessakkiotto :eek::lol:


06/10/2008 18:30 >> BORSA: crollo storico per Milano, bruciati nel mondo 450 mld
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MILANO (MF-DJ)--Giornata caratterizzata da forti perdite e da un diffuso panico sulle piazze finanziarie mondiali, complici i timori per una recessione economica ormai imminente e la poca fiducia da parte del mercato sulle contro-misure adottate finora dai governi per fermare le forti ondate di vendite sui titoli azionari di tutti i listini mondiali. Ad appesantire le Borse Ue anche i cali di Wall Street dove il Dow Jones e'' sceso sotto quota 10.000 punti. Le borse mondiali hanno bruciato in una sola giornata quasi 450 miliardi di euro. A Piazza Affari lo S&P/Mib e il Mibtel hanno chiuso in calo entrambi dell''8,24% rispettivamente a 23776 punti e a 17976 punti. Giu'' anche il Cac 40 (-7,53%), il Dax (-7,22%) e il Ftse 100 (-7,37%). Sul paniere principale vendite sul segmento bancario, con Intesa Sanpaolo (-11,28%), B.Popolare (-14,76%), B.Mps (-3,04%), B.P.Milano (-6,21%), Mediobanca (-5,06%) e B.Italease (-10,39%). Euromobiliare si attende che tutte le banche rivedano la propria politica in merito ai dividendi. Gli analisti hanno tagliato del 30% le stime dividendo su tutti gli istituti tranne che per Ubi B. (-5,92%), unica banca al riparo da rischi di aumento di capitale sociale. Da notare anche Unicredit, che ha registrato una perdita del 5,48% dopo il che il Cda ha approvato un progetto di rafforzamento patrimoniale da 6,6 mld euro. Durante la conference call di oggi, il numero uno del gruppo, Alessandro Profumo, ha reso noto che sara'' difficile confermare le stime di Eps previste per il 2010. Il Ceo della societa'', ha anche sottolineato che i "capital ratio target sono sfidanti in questo scenario, ribadendo che la priorita'' del management e'' la creazione del valore". Sul titolo Cassa Lombarda ha confermato il rating buy. Lettera anche sul comparto assicurativo, con Alleanza Ass. (-9,92%), Generali Ass. (-4,84%), Fonsai (-15,82%) e Unipol (-7,24%). Male anche il settore petrolifero, con Tenaris (-15,42%), Saipem (-15,21%), Erg (-12,2%), Saras (-7,09%) ed Eni (-9,66%) dove Jp Morgan ha ridotto il target price a 22,8 euro da 26,5 euro sul titolo. Le quotazioni del greggio sono in calo del 4,93% a 89 usd/barile (il Wti). Uno dei comparti piu'' colpiti e'' quello delle costruzioni e dei materiali, con B.Unicem che ha segnato un ribasso del 9,89%, Italcementi del 6,83%, Astaldi del 9,16% e Impregilo del 7,43%. Hanno chiuso in territorio negativo anche i titoli del lusso, con Bulgari Spa che ha segnato un ribasso dell''8,63% e Geox del 12,96%. Male anche Luxottica (-7,34%), Tod''S (-6,59%) e Damiani (-6,46%). Nel settore immobiliare ha chiuso in perdita B.Stabili (-5,43%) su cui Ubs ha tagliato il rating a neutral da buy. Tra le utilities, in rosso Enia (-9,62%), Hera (-11,86%), Iride (-10,85%), Snam R.G. (-1,44%) e A2A (-12,18%). Sul resto del listino hanno registrato pesanti perdite anche Finmeccanica (-5,38%), Enel (-7,49%), Prysmian (-9,34%), Telecom I. (-10,85%) e Fiat (-7,2%). Il titolo e'' sceso sotto quota 8 euro durante il corso della seduta. Seduta negativa anche per Atlantia (-10,5%). Sul titolo Credit Suisse ha alzato il rating ad outperform da underperform. In rosso Datalogic (-1,64%) su cui Euromobiliare ha ridotto il rating a hold da buy. cf (fine) MF-DJ NEWS 0618:30 ott 2008
 

eusebio

Forumer storico
Sto aspettando un comunicato di cric e croc che dopo la debacle odierna mi sembra sia alquanto necessario...:specchio::specchio::specchio::specchio::specchio::specchio::specchio:


dico se ci son fondi posizionati che han bisogno di liquidi dovrebbero liquidare le posizioni in cui "forse" son ancora in attivo piuttosto che svendere un titolo che sta toccando i minimi storici degli ultimi 10 anni.....:-?:-?:-?:-?
 

eusebio

Forumer storico
Non arrivando e pur considerando che manco mi c*gan*... ho mandato una mail a lor signori....dell'investor.relations....
 

eusebio

Forumer storico
Non arrivando e pur considerando che manco mi c*gan*... ho mandato una mail a lor signori....dell'investor.relations....

Lunedì 6 Ottobre 2008, 18:46

[FONT=arial,elvetica] L'analisi della crisi e gli interventi da realizzare in Europa[/FONT] [FONT=arial,helvetica]Di ilsussidiario.net[/FONT]


b
[FONT=arial,helvetica] Di seguito riportiamo l'intervista al professor Alberto Quadrio Curzio, Preside della facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica del S. Cuore di Milano

Professor Quadrio Curzio: lei che da sempre ha sostenuto principi di solidarietà e sussidiarietà per lo sviluppo,come valuta la crisi in
(Pubblicità)
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I TEMI DEL GIORNO
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▪ Maggior ribasso da vent'anni ▪ Berlusconi: "Siamo vigili" ▪ Operatività sempre ribassista ▪ Mosca: l'RTS perde il 19% ▪ Borse: si può ancora investire? ▪ Il mattone salverà i risparmi? VIDEO NEWS | ULTIM'ORA


atto?

Risponderò a questa domanda alla fine dell'intervista risecandomi anche ad una recente affermazione di Giorgio Vittadini, ma da subito desidero dire che gli eccessi di speculazione non sono compatibili con i principi di libertà e responsabilità che caratterizzano le opere dei veri costruttori di mercati, imprese, enti e comunità che promuovano la persona.

La crisi finanziaria Usa ci pone di fronte solo ad un malfunzionamento di sistemi di vigilanza e controllo?

Il dato di partenza è che negli Usa il sistema bancario, finanziario e assicurativo ha ecceduto nell'uso della leva concedendo affidamenti a soggetti che non avrebbero mai potuto rimborsare e assumendosi rischi giganteschi rispetto alle proprie riserve patrimoniali.
Dal punto di vista delle regole, c'è stata una deregolamentazione che è andata molto al di là di quelle necessarie forme di semplificazione pure auspicabili. Un conto è semplificare, un altro è deregolamentare senza valutare l'entità dei rischi sistemici che sono ben diversi da quelli si singoli operatori. Gli stessi strumenti finanziari innovativi, usati in misura controllata, sono utili per la copertura del rischio e per il finanziamento degli investimenti, ma quando si eccedono soglie macroeconomiche di prudenza gli effetti cumulativi possono essere devastanti. Per prevenirli ci sono appunto i soggetti Istituzionali vigilanti.

Quanto incide la propensione al rischio? È semplicemente una variabile economica oppure tocca un livello più fondamentale?

Vi è negli Usa un elemento, direi “culturale”, rilevante che in Europa non c'è od è assai meno marcato: l'eccesso di rischio e il senso pionieristico della sfida. Lo dimostra il fatto che in Europa banche di investimento come quelle americane non esistono. Se ci sono, sono - o erano - filiali europee di istituti americani che si sono anche troppo ramificati in un network mondiale che taluno ha definito lobbista e non in senso positivo.
Negli Usa ci si è fidati di meccanismi di finanziamento molto sofisticati, ma le cui conseguenze a livello di sistema, e non di singola partita, erano sconosciute. A livello di singolo operatore i rischi potevano essere accettabili, ma a livello sistemico il cumulato di quei rischi ha prodotto effetti devastanti e imprevisti. Inoltre la società Usa è troppo propensa a consumare indebitandosi, sia all'interno sia all'esterno come dimostra una bilancia commerciale in perenne deficit.
In Europa la situazione è molto diversa: c'è ancora un buon tasso di risparmio, con una significativa capacità di autofinanziamento degli investimenti. I consumi sono ovviamente necessari, ma deve essere possibile sostenerli nel tempo senza indebitarsi in modo irreversibile.

Come l'onda d'urto della crisi Usa può investire il nostro Paese?

La situazione italiana va pensata nel contesto europeo. Credo che la Bce dovrebbe abbassare i tassi e l'Europa deve darsi due strumenti di politica economica fondamentali che stiamo ancora aspettando.

Di che si tratta?

Uno, sostenuto anche Jacques Delors e Giulio Tremonti e che anch'io propongo da anni, è l'emissione di titoli di debito pubblico europeo, che dovrebbe avvenire in capo a un soggetto istituzionale che potrebbe essere la Banca europea degli investimenti (Bei) modificata.
Se l'Europa emettesse titoli per 500 miliardi di euro, sarebbe meno del 5% del suo Pil. Una sciocchezza, se pensiamo che il parametro di Maastricht è del 60% di debito su Pil. I titoli andrebbero a ruba perché avrebbero la garanzia europea, il rendimento potrebbe essere tenuto basso perché i titoli sarebbero a basso rischio, e quindi il servizio del debito sarebbe facilissimo da conseguire.

E il secondo strumento da adottare?

Un “fondo comunitario europeo” che acquisisca le riserve auree delle banche centrali che oggi, con la moneta unica, hanno poca ragion d'essere. L'UE tenga queste riserve come patrimonio, non le venda e sulla loro base emetta obbligazioni o azioni per raccogliere liquidità o per affrontare situazioni di emergenza come quella attuale, o per investimenti di lungo termine in imprese - non in infrastrutture.
Dai conti che ho fatto il controvalore delle riserve auree ufficiali dei Paesi di Eurolandia è di 320 miliardi di dollari. Con un patrimonio a deposito di tal cifra, si fa presto a raccogliere un'entità doppia di liquidità da impiegare.
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eusebio

Forumer storico
Topo sui dividendi futuri mi sembra di averci preso sul Banco a detta di questa nota....
volevo solo fartela leggere perchè su Milano non ne parlano molto bene..:eek::eek:

Euromobiliare ha tagliato del 30% le stime di dividendo su tutti gli istituti italiani tranne Ubi Banca che già a giugno aveva un Core Tier1 maggiore del 6%, un valore che "mette la società al riparo da rischi di aumento di capitale". Nel dettaglio, la cedola per Intesa Sanpaolo è ora vista a 0,20 euro da 0,28 euro.

Così la banca potrà raggiungere un core Tier1 2008 del 6,2%. Per Mps la cedola è stimata a 0,08 euro da 0,11 euro, con il Core Tier 1 che sale al 5,9%. La Popolare di Milano è in una posizione di svantaggio perchè in seguito alle varie acquisizioni (sportelli e opa su Anima) non ha ancora approntato un piano di ripristino del capitale, che mostra un trend in diminuzione.

Il dividendo di Bpm è stato tagliato da 0,4 a 0,28 euro. Nel caso invece del Banco Popolare, il dividendo è stato ritoccato da 0,6 a 0,42 euro: "il Core Tier1 pro forma a giugno al 5,9% dovrebbe permettere il superamento del 6% entro fine anno. Non vediamo quindi rischi di operazioni sul capitale", concludono a Euromobiliare sim.

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Francesca Gerosa
 

eusebio

Forumer storico
Topo sui dividendi futuri mi sembra di averci preso sul Banco a detta di questa nota....
volevo solo fartela leggere perchè su Milano non ne parlano molto bene..:eek::eek:

Euromobiliare ha tagliato del 30% le stime di dividendo su tutti gli istituti italiani tranne Ubi Banca che già a giugno aveva un Core Tier1 maggiore del 6%, un valore che "mette la società al riparo da rischi di aumento di capitale". Nel dettaglio, la cedola per Intesa Sanpaolo è ora vista a 0,20 euro da 0,28 euro.

Così la banca potrà raggiungere un core Tier1 2008 del 6,2%. Per Mps la cedola è stimata a 0,08 euro da 0,11 euro, con il Core Tier 1 che sale al 5,9%. La Popolare di Milano è in una posizione di svantaggio perchè in seguito alle varie acquisizioni (sportelli e opa su Anima) non ha ancora approntato un piano di ripristino del capitale, che mostra un trend in diminuzione.

Il dividendo di Bpm è stato tagliato da 0,4 a 0,28 euro. Nel caso invece del Banco Popolare, il dividendo è stato ritoccato da 0,6 a 0,42 euro: "il Core Tier1 pro forma a giugno al 5,9% dovrebbe permettere il superamento del 6% entro fine anno. Non vediamo quindi rischi di operazioni sul capitale", concludono a Euromobiliare sim.

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Francesca Gerosa

Anche a Wally sta arrivando l'apocalisse....

dow a 9600 circa...:eek::eek::eek::eek::eek::eek::eek:
 

Topuan

Forumer storico
:wall::wall:
Anche a Wally sta arrivando l'apocalisse....

dow a 9600 circa...:eek::eek::eek::eek::eek::eek::eek:

Che i dividendi venivano tagliati era inevitabile,anche se vanno giudicati gli eps.
che wally doveva sgonfiarsi anche quello era inevitabile.
adesso vediamo se cominciano a saltano fuori le vere cifre del disastro.
che il topo è un pirla perchè 15 giorni fà si stava a 12.5 e si poteva uscire,anceh questo è vero...:wall::wall::wall:
per essere in recessione lo siamo già da 6 mesi,da quando le vendite auto e i consumi han cominciato a scendere.
bella botta l'sp500...vediamo se tiene i 1000...mà ho idea che domani in usa arrivi il resto....:wall::wall:
 

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