MERCATO USA
Wall Street chiude in netto rialzo, Dow Jones sopra quota 13 mila
A New York i principali indici hanno terminato l'ultima seduta della settimana in netto rialzo. Il Dow Jones evidenzia un progresso dell'1,35% a 13.009 punti, il Nasdaq Composite dell'1,38%.
Orari di contrattazione ridotti, clima semifestivo e assenza di dati macroeconomici hanno generato scambi ridotti.
Il Black Friday segna l'inizio non ufficiale degli acquisti natalizi degli americani. Le prime indicazioni sulle vendite al dettaglio mostrano segnali incoraggianti. In rialzo i titoli del settore retail Wal-Mart +1,9%, Macy's +1,76%.
Bene anche il comparto hi-tech: Hp +4,19%, Microsoft +2,78%, Cisco Systems +1,95%.
In rialzo Coca Cola (+1,44%). Il gruppo delle bevande ha firmato un contratto di sponsorizzazione dell'energy drink Burn con il team di Formula 1 Lotus. Vola Research in Motion (+13,65%). Il produttore del Blackberry beneficia dell'upgrade da parte di un broker.
MERCATI ASIATICI
Tokyo. Nikkei in leggera crescita
Borsa nipponica positiva in avvio di ottava con volumi superiori alla media dell'ultimo mese. Il Nikkei ha archiviato le contrattazioni in rialzo dello 0,24% alla ripresa degli scambi dopo il lungo week-end (venerdi' la borsa era rimasta chiusa per festivita') mentre il Topix si e' attestato a 779,50 punti in crescita dello 0,4%.
Tra le principali motivazioni del rialzo la possibilita' che alle elezioni del prossimo mese il partito attualmente all'opposizione risulti vincitore oltre all'attesa per le prossime mosse della BoJ. Dai verbali relativi alla riunione del 30 ottobre dello stesso Istituto e' infatti emerso che il governatore < b>Shirakawa ha proposto un'azione congiunta della Banca centrale e del Governo nella lotta contro la deflazione, sostenendo che l'allentamento monetario da solo non può battere la deflazione. Shirakawa ha chiesto al Governo di attuare la riforma fiscale e la deregolamentazione per aumentare gli investimenti interni. L'avvicinarsi delle elezioni politiche del 16 dicembre aumenta la pressione politica sulle decisioni della BoJ: alcuni analisti si aspettano che dopo le elezioni la Banca centrale riveda i tassi di interesse.
In rialzo i titoli del comparto finanziario oltre alle utilities e ai titoli delle societa' esportatrici soprattutto verso gli Stati Uniti. Tra i migliori del listino Oki Electric, Kansai Electric e Chubu Electric in crescita di oltre 5 punti percentuali. In contro tendenza invece Ntn che ha ceduto il 3,49% e Tokyo Tatemono (-2,4%).
Negative le altri principali piazze azionarie asiatiche con Hong Kong in calo dello 0,2%, Shanghai dello 0,5% e Seul dello 0,15%.
MERCATI EUROPEI
Borse europee deboli in avvio
Avvio di seduta all’insegna dell’incertezza per le principali Borse europee. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,19%, il Cac40 di Parigi lo 0,29%, il Ftse100 di Londra lo 0,17% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,43%.
Gli investitori attendono novità dalla riunione straordinaria odierna dell’Eurogruppo sul tema degli aiuti alla Grecia.
Sul fronte societario male Barclays (-3%). Il Qatar, azionista della banca, ha deciso di monetizzare i warrant in possesso.
In calo Swiss Re (-0,6%). Il riassicuratore svizzero ha indicato che la propria esposizione per i danni provocati dall'uragano Sandy ammonta a 900 milioni di dollari. La cifra potrebbe subire in futuro revisioni.
Lettera su Total (-0,4%). Il gruppo petrolifero ha ricevuto quattro offerte per Tigf, la controllata attiva nello stoccaggio del gas in Francia.
APERTURA MERCATO ITALIANO
Piazza Affari in flessione
Il Ftse Mib segna -0,6%, il Ftse Italia All-Share -0,6%, il Ftse Italia Mid Cap -0,1%, il Ftse Italia Star -0,2%.
Borse europee incerte in avvio di settimana. Venerdì l'S&P 500 ha terminato a +1,30%, il Nasdaq a +1,38%. Attualmente i future sui principali indici USA sono in calo dello 0,2% circa. A Tokyo l'indice Nikkei 225 ha chiuso a +0,24%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng ha fatto segnare -0,24%.
Deboli gli industriali con Prysmian (-1,4%) in evidenza. Debole anche Fiat Industrial (-1,1%) ritraccia leggermente dopo gli ampi rialzi della scorsa settimana. E' stata annunciata la firma dell'accordo definitivo per la fusione con la controllata Cnh. Molto bene A2A (+3,1%) dopo il successo dell'emissione del bond 2019. Vola anche RCS MediaGroup (+11,2%) che prolunga il rimbalzo di venerdì dopo la riunione di ieri tenuta dal presidente Angelo Provasoli e dall'ad Pietro Scott Jovane con consiglieri e soci di riferimento per un aggiornamento sui lavori per la definizione del piano di rilancio che verrà presentato il 19 dicembre. Denaro su Trevi Fin Ind (+3,3%) grazie a Banca IMI che ha migliorato la raccomandazione sul titolo da "hold" (mantenere) a "add" (incrementare).
Enel Green Power (+0,4%) in verde: Affari&Finanza di Repubblica scrive che l'EBITDA è atteso in crescita a 1,62 miliardi di euro nell'attuale esercizio, per poi progredire ulteriormente a 1,8 miliardi nel 2013.
Sale BP Milano (+0,5%). Venerdì scorso il presidente del consiglio di sorveglianza dell'istituto, Filippo Annunziata, ha dichiarato di essere fiducioso sul buon esito della trattativa sugli esube ri e sul taglio dei costi nonostante la complessità del problema.
TITOLI DEL GIORNO
Azimut ha raggiunto nella parte terminale della settimana area 10 euro spingendosi quindi praticamente a testare il picco del 9 novembre a 10,08. La rottura di questa resistenza invierebbe un segnale positivo che farebbe pensare al test almeno della parte alta del canale crescente disegnato dal minimo di settembre 2011, resistenza a 10,30 circa. La rottura anche di questa soglia sarebbe poi un ulteriore segnale di forza (pericoloso tuttavia dare per scontato il superamento di un livello graficamente cosi' importante) che permetterebbe il test di area 10,70 almeno. La mancata rottura di area 10,10 e la violazione di 9,40, minimo del 19 novembre, costringerebbero invece a considerare le oscillazioni delle ultime sedute come una figura a doppio massimo in preparazione, figura che una volta completata potrebbe segnare l'avvio di una correzione estesa di tutta la precedente salita. Primo target in quel caso a 8,75, sulla media mobile a 100 giorni, successivo, in caso di violazione anche di questo importante supporto, a 8 euro circa, sulla base del citato canale rialzista.
Per chi volesse comprare il titolo attendere la rottura di 10,30 per intervenire con target a 10,70 e stop loss a 10,20.
Per chi gia' detiene il titolo sfruttare movimenti in area 10,10/20 per alleggerire le posizioni, riconfermarle poi oltre 10,30 per il test di 10,70. Stop per le posizioni in essere sotto 9,40.
Il rally che Unicredit ha avviato dai minimi di luglio si è trasformato, a partire da settembre, in un movimento laterale confinato tra due linee convergenti: la linea inferiore, tracciata dai minimi di fine agosto, passa attualmente da area 3,35. La linea superiore è invece rappresentata dalla trend line che scende dai massimi di settembre, con riferimento attuale a 3,60 circa. Il fatto che in chiusura di ottava i prezzi abbiano terminato le negoziazioni a ridosso di questa resistenza fa pensare a sviluppi positivi nell’immediato futuro: oltre 3,60 si creerebbero infatti i presupposti per una rivisitazione di 3,90 e delle successive aree di resistenza a 4,15, 4,34 e 4,65, massimi annuali. Per contro, sotto 3,35 giungerebbero nuovi segnali di debolezza, preludio al test del minimo del 1 ottobre a 3,20 (anche punto di intersezione delle medie mobili a 100 e 200 giorni) e di 3,00 euro (50% di ritracciamento del rialzo da luglio).
Per chi volesse acquistare il titolo: intervenire oltre 3,60 euro, con stop sotto 3,50 euro e target a 3,90 euro.
Per chi detiene attualmente il titolo: mantenere aperta la posizione sopra 3,35 euro e incrementare oltre 3,90 euro, per i target a 4,10 euro, 4,34 euro e 4,65 euro.
Grazie ai rialzi visti nelle ultime sedute della settimana passata Marr è riuscita a uscire dall'angusto movimento laterale in cui era costretta sin dalla metà di ottobre. Il titolo sembra ora in grado di puntare verso il massimo di settembre a 7,90 euro, con obiettivo intermedio a 7,6650. In ottica temporale più estesa possiamo osservare che al di sopra di 7,90 si creerebbero le premesse per la ripresa del recupero originato dal minimo di luglio con target in area 8,20 e quindi sul top di marzo a 8,60 circa. Eventuali discese sotto 7,30/7,35 riporterebbero il quadro grafico in una situazione di neutralità, con il rischio a quel punto di rottura del supporto a 7,15/7,20, prologo a un approfondimento sui 7 euro almeno.
Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long sui livelli attuali per 7,6650 e 7,90, stop sotto 7,30.
Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare oltre 7,90 per 8,20 e 8,60, ridurre sotto 7,15 e uscire alla violazione di 7.
HEADLINES
Bilancio Ue, accordo non raggiunto
Il vertice europeo dei Capi di stato e di governo non ha raggiunto un accordo sul bilancio per il periodo 2014-2020. La proposta per questi anni della Commissione Ue di un budget complessivo di 1047 (o 1033 miliardi di euro a seconda dei calcoli di riferimento) si è arenata sulla decisiva opposizione di Gran Bretagna, Svezia ed Olanda, che hanno chiesto di portare i tagli a 110 miliardi rispetto agli 80 proposti dal presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy. Ottimista il premier italiano Mario Monti: la nuova bozza segnerebbe progressi significativi rispetto alla precedente, anche se bisogna migliorarla e l'attuale sistema dei rimborsi produce per Monti una distorsione a livello comunitario, che va eliminata. La Gran Bretagna gode di un rimborso permanente e modificabili solo dall'unanimità dell'Unione Ue, mentre per Germania, Austria, Svezia ed Olanda ne sono previsti di temporanei. Monti non è ne anche soddisfatto delle proposte nel settore agricolo, per via dei tagli alle risorse di settore e alle allocazioni. L'appuntamento è rinviato al 2013 per l'approvazione del bilancio comunitario, mentre oggi riprendono i colloqui dell'Eurogruppo su un'altra questione spinosa: l'approvazione della nuova tranche di aiuti da destinare alla Grecia.
Snam: Credit Suisse abbassa il prezzo obiettivo
Credit Suisse ha abbassato il target price su Snam da 3,8 a 3,6 euro, contro i 3,4 circa attuali.
Fiat Industrial e CNH Global: accordo definitivo per l'integrazione
Fiat Industrial e CNH Global hanno sottoscritto un accordo definitivo relativo alla fusione delle rispettive attività. I termini dell'accordo definitivo rispecchiano le condizioni dell'offerta finale del 19 novembre. Fiat Industrial e CNH si fonderanno in una società di nuova costituzione di diritto olandese (NewCo). Nell'ambito della fusione gli azionisti di Fiat Industrial riceveranno una azione di NewCo per ciascuna azione di Fiat Industrial e gli azionisti di CNH riceveranno 3,828 azioni di NewCo per ciascuna azione di CNH. Prima della data di efficacia della fusione, CNH pagherà agli azionisti di minoranza un dividendo di 10 dollari per ogni azione di CNH. CNH userà i suoi migliori sforzi affinché il dividendo sia pagato entro il 31 dicembre 2012 o successivamente nei tempi tecnici strettamente necessari. Il dividendo pagato in contanti, unitamente alle 3,828 azioni NewCo per ciascuna azione CNH, rappresenta un premio del 25,6% rispetto al valore implicito dell'offerta iniziale di Fiat Industrial misurata al 16 novembre 2012, giorno di negoziazione precedente alla data in cui Fiat Industrial ha presentato la propria offerta finale. Le azioni di NewCo saranno quotate presso il New York Stock Exchange.
Ing versa altri 1,125 miliardi di euro allo Stato olandese
Ing ha versato 1,125 m iliardi di euro allo Stato olandese. La somma comprende 750 milioni di rimborso di titoli core tier 1 e 375 milioni di euro in sovrapprezzi e interessi. Questo pagamento è stato approvato dalla Banca centrale dell’Olanda e porta a quota 10,2 miliardi di euro il totale dei versamenti effettuati da Ing allo Stato olandese. Il core tier 1 ratio pro-forma secondo i criteri di Basilea II rimane all’11,8 per cento.
Ungheria: S&P taglia il rating a BB (da BB+), outlook stabile
Hli analisti di Standard & Poor's hanno taglia il merito di credito dell'Ungheria a BB dal precedente BB+. L'outlook è stabile.
Swiss Re: esposizione per danni provocati da uragano Sandy pari a 900 mln di dollari
Il riassicuratore svizzero Swiss Re ha stimato che la propria esposizione per i danni provocati dall'uragano Sandy ammonta a 900 milioni di dollari. La cifra potrebbe subire in futuro revisioni.
Fonte ADVFN Newsdesk