Caro Baleng, è ovvio che un articolo debba condensare in poche righe argomenti che richiederebbero fiumi di parole. E di approfondimenti,
Quello che volevo sottolineare è l'effetto del virus sulle nostre menti, ossia che non torneremo mai quelli di prima, le persone con obiettivi, programmi, sogni e aspirazioni. Una perdita immensa.
Qualcuno si è messo a conteggiare i danni materiali causati dal Covid fino ad oggi, quantificandoli in 17.000 B$, ossia più del PIL statunitense o una volta e mezzo quello cinese, e già rappresenta - sempre all'oggi - un valore economico rilevantissimo. Ma quanto potremmo valutare la perdita psicologica del nostro futuro?
Su quello che dici tu, non ci piove.
Io mi limitavo a notare proprio il contrario, cioè la verbosità pneumoasfissiante del discorso di questa psicanalista, quasi in concorrenza con il famigerato Verdiglione.
Era così indispensabile ricordare che
Medici e infermieri sono stati messi a durissima prova ?
Moltiplicare le domande "
a chi dobbiamo credere? A chi affidarci? A cosa credere ? "
Frasi come "
L’identità, il senso di sé e dell’altro, sono concetti in perenne divenire. Ci trasformiamo continuamente, ci evolviamo nel corso della vita, anche se, in un certo senso, si rimane incentrati su una nozione centrale di chi si è " sfiorano l'inanità assoluta, e di queste è piena l'intervista.
Io non contesto te. Ma conosco gli psicanalisti, e so che più sono verbosi meno hanno chiaro quello che hanno da dire, se ce l'hanno. E' come al ristorante quando il contorno di patate trabocca e il pesce è striminzito e bruciacchiato, onde velarne il sapore.
Aggiungi che l'angelo di Klee non c'entra nulla, e mi pare evidente.-
Solo cattiva letteratura per riviste popolari.
E il Monte Bianco della banalità raggiunto e superato con una frase "indimenticabile"
Stare/essere al mondo è un atto creativo, che richiede tolleranza di ambiguità e incertezze
vuoto pneumatico, che nemmeno Liala ...
Vabbè, forse già sai come io me la prenda con i critici d'arte che macinano parole senza dire proprio nulla. Gli psicanalisti, o almeno certi psicanalisti, sono i loro più agguerriti concorrenti. Secondo me andava ricordato.
Poi, che il covid stia trasformando le nostre relazioni si poteva dire con poche parole, e il nostro
@Heimat espresse l'identico concetto agli albori della pandemia in un post stringatissimo.
Ma sia lui che io non teniamo conto che non aver nulla da dire è sempre inversamente proporzionale alla lunghezza dei discorsi

E che il
potere si fonda su quanto tempo si sta sul palco, non certo sulla sostanza di quanto si è detto.
PS diffido profondamente di quelli che tra una frase e l'altra riempiono il vuoto di eeeeee o di őőőőő