Conafi si schianta sulla delusione per il terzo trimestre, anche il prossimo sarà debole
24/10/2007
Conafi Prestitò si schianta a Piazza Affari sulla deludente trimestrale resa nota ieri ma a mercato già chiuso. L'azione si avvia pericolosamente verso la soglia psicologica dei 3 euro (-22,32% a 3,135 euro) e continua ad aggiornare il suo minimo storico (a 3,12 euro). La società dei prestiti ha chiuso il terzo trimestre con una perdita netta di 0,7 milioni di euro e ricavi per 2,97 milioni con un profitto pretasse negativo di 1 milioni di euro.
Nei primi nove mesi del 2007, però, la società dei prestiti ha realizzato una produzione intermediata consolidata di 193,4 milioni, in crescita del 77% rispetto al 2006, un margine di intermediazione di 17,6 milioni (+52%) e un utile netto in aumento del 32% a 3,1 milioni.
Ma i dati positivi dei primi nove mesi non bastano agli analisti, che temono per il particolare momento del mercato che risente a sua volta dei ritardi dell'Inps e dell'Inpdap nel fissare le regole per rendere disponibile anche ai pensionati il meccanismo della cessione del quinto dello stipendio.
Secondo una nota sim milanese, che sul titolo Conafi ha un rating di neutral e un prezzo obiettivo a 5,30 euro, i risultati del terzo trimestre hanno messo in evidenza come, a questo punto, "i target di 276 milioni di euro in termini di finanziamenti netti, che implica 82 milioni nel quarto trimestre, diventino una sfida".
"Nel nostro ultimo studio", spiegano gli esperti, "abbiamo già tagliato mediamente del 30% le nostre stime per incorporare la caduta della nuova produzione rispetto alle previsione della società". I calcoli del broker incorporano adesso un profitto netto di 6 milioni nel 2007, in aumento del 40% anno su anno, e un utile operativo netto di 11 milioni (contro i 7 milioni del 2006).
"I risultati pubblicati", scrivono gli analisti, "mostrano le difficoltà operative a livello di top line e vedono un ribasso dei target precedenti che puntavano a una produzione di 400 milioni nel 2007". Ma la fragilità dei conti non sarebbe finita: l'outlook per il trimestre mostrerebbe ancora segnali di debolezza proprio a causa dei ritardi delle istituzioni pensionistiche.
Quanto all'accordo con Banca Marche, finalizzato al collocamento di prestiti contro cessione di quote dello stipendio e delegazioni di pagamento, e che prevede un montante lordo nel prossimo triennio per oltre 600 milioni di euro, il Cda di Conafi proprio ieri ne ha deliberato il perfezionamento.
"Ma la bontà dell'accordo è da collegare con il futuro di Banca Marche", spiegano gli esperti. Infatti Banca Marche è in ballo per un'aggregazione con Unipol, Intesa Sanpaolo o Cariparma e questo, secondo gli analisti, "potrebbe far saltare l'accordo con Conafi".
Italia Perri