BISOGNA SCEGLIERE PER MOGLIE SOLO UNA DONNA CHE, SE FOSSE UN UOMO, Si SCEGLIEREBBE

SAO PAULO - Il mercato azionario in Brasile ha aperto senza troppe scosse oggi dopo che la Banca Centrale brasiliana ha annunciato un raglio dei tassi di interesse.

L'autorita' monetaria nella tarda serata di mercoledi' ha ridotto il tasso chiave del paese di 50 punti base, dall'8% al 7,50%, come del resto era atteso dal mercato. Cio' conferma comunque l'interpretazione che il ciclo di allentamento della politica monetaria vecchio oltre un anno possa essere giunto al termine, a meno di un peggioramanento improvviso dell'economia del Brasile.

L'indice azionario Ibovespa e' in ribasso 0,2% a 57251 punti.
sarà la prossima bolla, se riusciamo a passare il 21/12/2012, tra mondiali e olimpiadi dovranno fare investimenti per oltre 10 mld di dollari e diventeranno la grecia del sud america:specchio:
 
zio bono
Norvegia, 143.000 euro non bastano:
gli impiegati del settore petrolifero in sciopero


Il settore è in crescita, Oslo non accusa la crisi e i lavoratori chiedono gli aumenti

Vivere con 143.000 euro l'anno può essere un problema, per qualcuno, e quindi è giusto scioperare per avere un aumento. In Norvegia i lavoratori del settore petrolifero, la cifra indicata è la paga media di ciascuno di loro (in Inghilterra un impiego analogo vale 74.000 euro), da mesi sono in vertenza per ottenere un salario migliore. LA CRISI QUI NON C'È - Può sembrare una bestemmia, ma in realtà la Norvegia non è stata toccata dalla crisi che ha colpito il resto del mondo e la pretesa dei lavoratori, che ad agosto ha portato i lavoratori sulle piattaforme a 16 giorni di sciopero (chiedevano anche il diritto alla pensione anticipata) e che dovrebbe portare quelli dei servizi a terra ad altrettanto, è legittima. Ed è legata saldamente alle proteste degli insegnanti, degli impiegati pubblici, di quelli del servizio aeroportuale.
SETTORE IN CRESCITA - La Norvegia nel secondo quarto del 2012 ha registrato un'economia in crescita del 5% su base annuale, non ha debiti, ha il bilancio in attivo e ha ammassato 600 miliardi di dollari (120.000 dollari per cittadino, poco più di 95.500 euro a testa) derivati dal petrolio in un fondo sovrano. I lavoratori arrivano a frotte, e il settore petrolifero - che vale circa un quinto del pil - è in grado di accoglierli quasi tutti. Ecco perché il settore richiede un aumento.
GLI INVESTITORI ESITANO - La competizione può migliorare ulteriormente la condizione dei lavoratori in quello che è il terzo esportatore mondiale di petrolio (in Australia gli stipendi stanno rapidamente raggiungendo gli stessi livelli, e i lavoratori norvegesi chiederanno aumenti ulteriori per evitare il trasferimento), ma paradossalmente farà del male alla Norvegia in termini di competitività. Ryan Lance, amministratore delegato delle raffinerie ConocoPhillips, spiega: «Quello che sta accadendo rende il paese meno competitivo di come era una settimana, due settimane o un mese fa in termini di investimento. È sempre un paese attraente, ma lo diviene sempre meno».
 
zio bono
Norvegia, 143.000 euro non bastano:
gli impiegati del settore petrolifero in sciopero

Il settore è in crescita, Oslo non accusa la crisi e i lavoratori chiedono gli aumenti

Vivere con 143.000 euro l'anno può essere un problema, per qualcuno, e quindi è giusto scioperare per avere un aumento. In Norvegia i lavoratori del settore petrolifero, la cifra indicata è la paga media di ciascuno di loro (in Inghilterra un impiego analogo vale 74.000 euro), da mesi sono in vertenza per ottenere un salario migliore. LA CRISI QUI NON C'È - Può sembrare una bestemmia, ma in realtà la Norvegia non è stata toccata dalla crisi che ha colpito il resto del mondo e la pretesa dei lavoratori, che ad agosto ha portato i lavoratori sulle piattaforme a 16 giorni di sciopero (chiedevano anche il diritto alla pensione anticipata) e che dovrebbe portare quelli dei servizi a terra ad altrettanto, è legittima. Ed è legata saldamente alle proteste degli insegnanti, degli impiegati pubblici, di quelli del servizio aeroportuale.
SETTORE IN CRESCITA - La Norvegia nel secondo quarto del 2012 ha registrato un'economia in crescita del 5% su base annuale, non ha debiti, ha il bilancio in attivo e ha ammassato 600 miliardi di dollari (120.000 dollari per cittadino, poco più di 95.500 euro a testa) derivati dal petrolio in un fondo sovrano. I lavoratori arrivano a frotte, e il settore petrolifero - che vale circa un quinto del pil - è in grado di accoglierli quasi tutti. Ecco perché il settore richiede un aumento.
GLI INVESTITORI ESITANO - La competizione può migliorare ulteriormente la condizione dei lavoratori in quello che è il terzo esportatore mondiale di petrolio (in Australia gli stipendi stanno rapidamente raggiungendo gli stessi livelli, e i lavoratori norvegesi chiederanno aumenti ulteriori per evitare il trasferimento), ma paradossalmente farà del male alla Norvegia in termini di competitività. Ryan Lance, amministratore delegato delle raffinerie ConocoPhillips, spiega: «Quello che sta accadendo rende il paese meno competitivo di come era una settimana, due settimane o un mese fa in termini di investimento. È sempre un paese attraente, ma lo diviene sempre meno».
io ci son stato su una piattforma petrolioferA e ti garantisco che non si scherza
 

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