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BORSA CINESE - L'immobiliare resta una spina nel fianco
Oggi 08:47 - WS

FATTO
Le borse cinesi si avviano a completare la seduta in ribasso. L’indice Hang Seng di Hong Kong perde l'1,8%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen lo 0,3%, TAIEX di Taipei -0,2%.
I dati diffusi stanotte hanno mostrato che le quotazioni dei terreni venduti dalle amministrazioni locali ai costruttori sono scese sui minimi di medio periodo, un’indicazione del persistere di un problema nel segmento dell’immobiliare.
Nel corso della notte è arrivata anche la notizia del prestito ottenuto da China Vanke Co, uno dei pochi colossi immobiliari cinesi ad essere in regola con i creditori. La filiale di Shenzhen della Bank of China le ha erogato un prestito da 1,2 miliardi di yuan (166 milioni di dollari). I fondi saranno impiegati per completare un progetto di sviluppo a Changzhou.
L’indice Hang Seng di Hong Kong subisce in particolare l'impatto negativo della correzione dei titoli tecnologici e dei veicoli elettrici.
Crollano di quasi il -20% le azioni di Li Auto (LI.O), dopo che il produttore di veicoli elettrici ha registrato utili deludenti nel primo trimestre.
Il gruppo EV ha annunciato di aver terminato il primo trimestre del 2024 con un fatturato di 25,6 miliardi di yuan, circa 3,5 miliardi di dollari, in calo del -38,6% rispetto al quarto trimestre del 2023, ma in crescita del +36,4% su base annua. Il fatturato ha deluso le attese degli analisti, che avevano previsto 26,73 miliardi di yuan. In caduta le consegne di veicoli, scese a 80.400 unità nel primo trimestre, rispetto a 131.805 consegne del quarto trimestre del 2023.
Le perdite di Li Auto si sono riversate su altri titoli dei veicoli elettrici, con BYD e Geely Automobile Holdings in ribasso di oltre il -3%.
Tencent perde il -3% dopo che l'attesissimo gioco per dispositivi mobili Dungeon & Fighter è stato messo offline appena un'ora dopo il suo lancio.
Alibaba Group (BABA.N) perde l'1% dopo che la sua unità cloud ha ulteriormente tagliato i prezzi, in particolare per il bot AI Tongyi Qianwen dell'azienda.
Baidu (BIDU.O) -3%, seguendo la scia dei suoi concorrenti.
 

La Cina è più grossa di quel che crede l’Occidente – e Wall Street​

Maurizio Blondet 20 Giugno 2024
Un articolo dell’Asia Times di importanza capitale sulla dimensione reale dell’economia cinese, che potrebbe in realtà ssere molto più grande di quanto pensiamo generalmente. https://asiatimes.com/2024/06/whats-the-real-size-of-chinas-economy/
Il PIL PPP della Cina è davvero “solo” più grande del 25% rispetto a quello degli Stati Uniti
quando l’anno scorso:

– La Cina ha generato il doppio
dell’elettricità rispetto agli Stati Uniti

ha prodotto 12,6 volte più acciaio e 22 volte più cemento

– In Cina sono stati venduti 26 milioni di veicoli, il 68% in più rispetto ai 15,5 milioni venduti negli Stati Uniti.

– I consumatori cinesi hanno acquistato 434 milioni di smartphone, tre volte i 144 milioni venduti negli Stati Uniti.

La Cina consuma il doppio della carne e otto volte più del pesce rispetto agli Stati Uniti.

Gli acquirenti cinesi spendono il doppio in beni di lusso rispetto agli acquirenti americani.

– I viaggiatori cinesi hanno effettuato 620 milioni di voli, il 25% in meno rispetto agli 819 milioni di voli presi dagli americani, ma i viaggiatori cinesi hanno effettuato anche 3 miliardi di viaggi sui treni ad alta velocità (e 685 milioni sui treni tradizionali), significativamente più dei 28 milioni di viaggi Amtrak.

– In qualche modo i 1.000 miliardi di dollari all’anno che gli Stati Uniti destinano alla difesa (compresi i programmi di intelligence e del Dipartimento dell’Energia) hanno causato la riduzione della Marina americana, mentre il budget di 236 miliardi di dollari della Cina ha costruito la più grande marina del mondo per numero di navi.

Un’altra statistica stimolante che non è presente nell’articolo riguarda i viaggi internazionali.
Nel 2019, prima del Covid, i cinesi hanno effettuato 155 milioni di viaggi internazionali in uscita ( http://xinhuanet.com/english/2020-11/11/c_139509342.htm ). Al contrario, nello stesso anno gli americani hanno effettuato 99,7 milioni di viaggi all’estero ( https://trade.gov/sites/default/files/2023-10/2022%20US%20Resident%20Outbound%20Travel.pdf ).
Quindi, considerato tutto ciò, significa che il PPP (a parità di prezzi) del PIL cinese è in realtà inferiore alla realtà

L’autore scrive che guardare troppo ai servizi, settore terziario, indurrebbe sottovalutare il PIL cinese. Questo perché tradizionalmente la Cina calcola il PIL sulla base del sistema dei prodotti materiali (MPS) dei conti nazionali, che esclude i servizi perché li considera costi necessari della produzione materiale piuttosto che la creazione di valore reale.
I servizi sono ora inclusi nel calcolo, ma probabilmente non in proporzione al PIL statunitense.

Ciò è importante perché l’aumento del PIL statunitense è guidato in modo schiacciante dai servizi… E l’autore sottolinea l’artificialità di ciò: “Poiché i servizi necessari diventano una quota sempre maggiore delle economie occidentali, la loro crescita non sembra comportare miglioramenti percepibili nel sistema.

Gli standard di vita sono due volte migliori rispetto a quelli del 2000?
Facendo un passo indietro, la è che il PPP del PIL è inteso a dare un’idea delle dimensioni di un’economia che tiene conto della differenza relativa dei prezzi locali.

Per semplificare, supponiamo di avere un’economia fatta esclusivamente di vendite di Big Mac: se costano due volte meno nel paese A rispetto al paese B, ma nel paese A vengono venduti tanti Big Mac che nel paese B, allora il loro PIL PPA è lo stesso.

E se guardiamo alle dimensioni dei rispettivi gruppi a reddito medio in entrambi i paesi, la fascia di reddito medio cinese (famiglie che guadagnano tra 100.000 e 500.000 RMB all’anno) era già di circa 400 milioni di persone nel 2017, che sembra essere l’ultimo numero accurato che abbiamo. per questo ( https://china-briefing.com/news/china-middle-class-growth-policy-and-consumption/ ). Questo rispetto a circa 130 milioni di persone negli Stati Uniti ( https://statista.com/chart/29889/people-aggregate-income-by-income-class/ ). E non penso che le persone nella fascia di reddito medio cinese possano permettersi cose significativamente inferiori rispetto alle persone nella fascia di reddito medio americana, ai prezzi locali in Cina.

Se guadagni, ad esempio, 200.000 RMB all’anno in Cina, l’equivalente di circa 30.000 dollari, potresti ad esempio probabilmente vivere lo stile di vita di qualcuno che guadagna 100.000 dollari all’anno negli Stati Uniti, dato che le cose sono molto più economiche in Cina, e che ottieni ulteriori benefici dallo Stato (come l’assistenza sanitaria gratuita per gran parte della popolazione). Basta guardare il prezzo delle auto: auto di qualità simile sono infatti 3 volte più economiche in Cina rispetto agli Stati Uniti. Quindi potrebbero esserci circa 3 volte più persone in Cina in grado di permettersi livelli di vita simili a quelli della classe media a livello locale rispetto agli americani negli Stati Uniti…

Il che potrebbe suggerire che il PPP del PIL potrebbe in effetti essere sottostimato. In ogni caso, è davvero stimolante. Più di ogni altra cosa solleva la questione di come misuriamo le economie e del perché gli attuali calcoli del PIL siano tutt’altro che perfetti.

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Nell’Occidente anglo si comincia a nutrire qualche dubbio : vuoi vedere che la cosca perdente siamo noi?
Anche Niall Ferguson, lo storico più fanaticamente filo-occidentale e filo-coloniale in circolazione (quello che difende abitualmente l’impero britannico: https://independent.co.uk/voices/commentators/niall-ferguson-what-the-
 

Cina in chiaroscuro: vendite al dettaglio bene, produzione industriale mediocre, immobili male​


Le vendite al dettaglio crescono, anche l’industria, ma calano fortmente i prezzi degli immobili in Cina. L’economia mostra delle contraddizioni complesse da sciogliere.

Ondata di dati economici dalla CIna e non tutti completamente positivi, tanto da creare una figura economica in chiaroscuro che è abbastanza tipica degli ultimi anni, da quando la Cina ha cessato di essere un paese in crescita incontenibile per diventare, economicamente, più normale.

Iniziamo dalle notizie positive: le vendite al dettaglio crescono e più delle attese. Il loro sviluppo è del del 3,7% su base annua nel mese di maggio 2024, in accelerazione rispetto al minimo di quindici mesi del 2,3% del mese precedente e rispetto alle previsioni del mercato di un guadagno del 3%.
Questo ha segnato il 16esimo mese consecutivo di crescita nel commercio al dettaglio, e il più forte da febbraio 2024,
in quanto le vendite sono cresciute per
cereali, oli e alimenti (9,3% contro l’8,5% di aprile),
elettrodomestici (12,9% contro il 4,5%),
prodotti petroliferi (5,1% contro l’1,6%),
cura della persona (7,7% contro il 4,4%), mobili (4,8% contro l’1,2%) e
apparecchiature per le comunicazioni (16,6% contro il 13,3%).

Inoltre, le vendite sono rimbalzate per
l’abbigliamento (4,4% vs -2%) e
le forniture per ufficio (4,3% vs -4,4%),
mentre sono diminuite a un ritmo più morbido per le automobili (-4,4% vs -5,6%).
Al contrario, le vendite sono rallentate per tabacco e alcolici (7,7% vs 8,4%) e medicina cinese e occidentale (4,3% vs 7,8%).

Su base mensile, il commercio al dettaglio è aumentato dello 0,51% a maggio, il massimo dall’ottobre 2023, rispetto all’aumento dello 0,06% rivisto al rialzo del mese precedente. Per i primi cinque mesi dell’anno, il fatturato al dettaglio è cresciuto del 4,1%.
Ecco il relativo grafico:
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Ed adesso passiamo alle note meno rosse. Iniziamo da quelle meno negative: la produzione industriale cinese si è espansa del 5,6% su base annua nel mese di maggio 2024, risultando inferiore alle aspettative del mercato di un aumento del 6% e diminuendo rispetto alla crescita del 6,7% del mese precedente.

La produzione è rallentata per il settore manifatturiero (6% contro il 7,5% di aprile) e per le utility (4,3% contro il 5,8%), mentre l’attività è accelerata per il settore minerario (3,6% contro il 2%). In termini di industrie, 33 dei 41 settori principali hanno registrato una crescita, in particolare i prodotti chimici (12,7%), gli altri mezzi di trasporto (11,8%), l’automobile (7,6%), il tessile (5,3%) e il vino, le bevande e il tè raffinato (5,1%).
Ondata di dati economici dalla CIna e non tutti completamente positivi, tanto da creare una figura economica in chiaroscuro che è abbastanza tipica degli ultimi anni, da quando la Cina ha cessato di essere un paese in crescita incontenibile per diventare, economicamente, più normale.

Iniziamo dalle notizie positive: le vendite al dettaglio crescono e più delle attese. Il loro sviluppo è del del 3,7% su base annua nel mese di maggio 2024, in accelerazione rispetto al minimo di quindici mesi del 2,3% del mese precedente e rispetto alle previsioni del mercato di un guadagno del 3%.
Questo ha segnato il 16esimo mese consecutivo di crescita nel commercio al dettaglio, e il più forte da febbraio 2024, in quanto le vendite sono cresciute per cereali, oli e alimenti (9,3% contro l’8,5% di aprile), elettrodomestici (12,9% contro il 4,5%), prodotti petroliferi (5,1% contro l’1,6%), cura della persona (7,7% contro il 4,4%), mobili (4,8% contro l’1,2%) e apparecchiature per le comunicazioni (16,6% contro il 13,3%).

Inoltre, le vendite sono rimbalzate per l’abbigliamento (4,4% vs -2%) e le forniture per ufficio (4,3% vs -4,4%), mentre sono diminuite a un ritmo più morbido per le automobili (-4,4% vs -5,6%). Al contrario, le vendite sono rallentate per tabacco e alcolici (7,7% vs 8,4%) e medicina cinese e occidentale (4,3% vs 7,8%).
Su base mensile, il commercio al dettaglio è aumentato dello 0,51% a maggio, il massimo dall’ottobre 2023, rispetto all’aumento dello 0,06% rivisto al rialzo del mese precedente. Per i primi cinque mesi dell’anno, il fatturato al dettaglio è cresciuto del 4,1%. Ecco il relativo grafico:


Ed adesso passiamo alle note meno rosse. Iniziamo da quelle meno negative: la produzione industriale cinese si è espansa del 5,6% su base annua nel mese di maggio 2024, risultando inferiore alle aspettative del mercato di un aumento del 6% e diminuendo rispetto alla crescita del 6,7% del mese precedente.
La produzione è rallentata per il settore manifatturiero (6% contro il 7,5% di aprile) e per le utility (4,3% contro il 5,8%), mentre l’attività è accelerata per il settore minerario (3,6% contro il 2%). In termini di industrie, 33 dei 41 settori principali hanno registrato una crescita, in particolare i prodotti chimici (12,7%), gli altri mezzi di trasporto (11,8%), l’automobile (7,6%), il tessile (5,3%) e il vino, le bevande e il tè raffinato (5,1%).

Rispetto al mese precedente, l’attività industriale è cresciuta dello 0,3%, rallentando rispetto all’aumento dell’1% di aprile. Su base annua, la produzione industriale è stata superiore del 6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Sono dati inferiori alle apsettative, ma che l’Italia, e ogni paese europeo, francamente si sogna. Ecco il relativo grafico:

ed ora passiamo a considerare i veri problemi della Cina, cioè il settore immobiliare, che non dà segni di ripresa. I prezzi delle nuove case in Cina sono diminuiti del 3,9% su base annua nel mese di maggio 2024, in ulteriore calo rispetto al calo del 3,1% del mese precedente.

Si è trattato dell’11° periodo consecutivo di calo dei prezzi delle case e del più forte da giugno 2015, nonostante i maggiori stimoli al mercato immobiliare da parte del Governo.

I prezzi sono scesi a tassi più elevati a Guangzhou (-8,3% rispetto al -6,9% di aprile), Pechino (-1,8% rispetto al -0,5%) e Shenzhen (-7,4% rispetto al -6,7%), cioè le aree che, in passato, avevano segnato crescite maggiori.

Allo stesso tempo, i costi a Tianjin sono scesi dello 0,7% dopo essersi stabilizzati in precedenza, mentre i prezzi a Shanghai hanno continuato a salire ulteriormente (4,5% vs 4,2%).

Su base mensile, i prezzi delle case nuove sono diminuiti dello 0,7% a maggio, dopo un calo dello 0,6% nel periodo precedente.
Ecco il relativo grafico:



Quindi la situazione della Cina sarà in leggero miglioramento, ma continuano a permanere le conttraddizioni di base: un’enorme ricchezza è bloccata in un mercato immobiliare che non trova unaa soluzione ai propri problemi. Proprio il primo maggio erano stati annunciati importanti innovazioni tese a rilanciare al settore, dal calo dei vincoli di acquisto ai fondi di rilancio del settore, ma non sembra che abbiano avuto alcun successo.

Il mancato decollo del settore industriale è anche dovuto a questa zavorra improduttiva.
 

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