giobar57
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Il numero uno di Impregilo sconfigge Mazzotta. Per votare Si sono registrate quasi 10mila persone in un clima incandescente
Bpm, Massimo Ponzellini è il nuovo presidente
MILANO - E' Massimo Ponzellini il nuovo presidente della Banca Popolare di Milano. Presidente di Impregilo, appoggiato dal sindacato dei dipendenti, ex vice presidente della Banca Europea degli Investimenti, Ponzellini ha vinto la sfida di FieraMilano City contro il presidente uscente Roberto Mazzotta aggiudicandosi con 5.294 voti l'assemblea societaria più grande del mondo e 10 posti in consiglio. Lusinghiero il risultato di Mazzotta che ottiene 2.633 voti e 4 posti in consiglio di amministrazione mentre la lista dei pensionati capeggiata da Franco Del Favero raggiunge 1.363 voti e porta a casa due posti in consiglio. Niente da fare per la lista Change di Antonello Polita, proprietario dei supermercati "Il Gigante" 397 voti e nessun seggio. In totale si sono registrati ben 9.721 votanti. Altri due posti nel cda sono invece riservati per statuto alla banca francese CIC e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Un abbraccio fra Mazzotta e Ponzellini ha concluso un assemblea polemica e tesa ma sempre corretta.
Con Ponzellini, appoggiato dai sindacati dei dipendenti, vince una concezione del credito totalmente in linea con l'"anomalia" rappresentata dalla BPM, societa cooperativa di fatto controllata dal sindacato. Ponzellini, è infatti il fiero sostenitore sia del sistema di voto capitario (una testa un voto o al massimo tre grazie alle deleghe) sia della struttura cooperativa della Banca. E si è espresso con fermezza contro le fusioni che potrebbero sconvolgere la struttura proprietaria dell'istituto.
Le operazioni di voto sono iniziate alle 12 in punto all'apertura dei 36 seggi elettronici quando migliaia di persone si sono messe disciplinatamente in fila lungo le serpentine delimitate da pesanti nastri di tessuto rosso. Alle 17,30 le votazioni si sono concluse e dopo una mezz'ora, necessaria per computare il voto dei soci portatori di handicap e stato proclamato il vincitore. Lo sfidante, Ponzellini, se l'è presa con la stampa che avrebbe rivolto "critiche insultanti" ai dipendenti della banca. E quindi si è scagliato contro "i trentenni poliglotti ed arrivisti, frutto di un sistema capitalistico distorto, che si vorrebbero furbescamente infiltrare nella nostra banca, hanno fatto disastri che purtroppo hanno coinvolto anche chi ha lavorato onestamente".
Polemico il discorso di Roberto Mazzotta che ha "rubato" 10 minuti ("dopo 7 anni di presidenza credo di potervi chiedere qualche minuto in più") ai tempi stabiliti per il dibattito. Mazzotta ha rimproverato Ponzellini e i sindacati che hanno organizzato un tour fra i dipendenti di tutta Italia di avergli negato la possibilità di parteciparvi, impedendogli così di far conoscere le proprie ragioni. Poi ha detto che "è inammissibile che il sindacato controlli il consiglio amministrazione" e che i dirigenti debbano essere lottizzati "in funzione delle tessera sindacale".
A questo punto ha osservato che non esiste "una banca che manda via un presidente che abbia operato bene". Quindi ecco l'attacco diretto allo sfidante, attuale presidente di Impregilo: "Massimo ricordati che per scrollarsi di dosso un conflitto d'interesse non basta un parere legale. E' una questione di morale e di opportunità: altrimenti si danneggia se stessi e si danneggia la Banca".
Ribatte Giorgio Benvenuto, ex segretario generale della Uil, supporter di Ponzellini: "Mazzotta è un politico navigato che, forse, in questa occasione si è fatto trascinare un po' troppo dalla polemica. Nel suo discorso, però, c'è una contraddizione di fondo: se alla BPM non ci sono problemi legati ai titoli tossici e se i manager non hanno stipendi esagerati si deve proprio a quella struttura cooperativa che lui verrebbe smantellare". Quanto a Ponzellini subito dopo l'elezione ha osservato di non aver alcun incarico operativo in Impregilo e si e impegnato a creare una clima piu sereno nella BPM.
(25 aprile 2009)
Fonte
Bpm, Massimo Ponzellini è il nuovo presidente
MILANO - E' Massimo Ponzellini il nuovo presidente della Banca Popolare di Milano. Presidente di Impregilo, appoggiato dal sindacato dei dipendenti, ex vice presidente della Banca Europea degli Investimenti, Ponzellini ha vinto la sfida di FieraMilano City contro il presidente uscente Roberto Mazzotta aggiudicandosi con 5.294 voti l'assemblea societaria più grande del mondo e 10 posti in consiglio. Lusinghiero il risultato di Mazzotta che ottiene 2.633 voti e 4 posti in consiglio di amministrazione mentre la lista dei pensionati capeggiata da Franco Del Favero raggiunge 1.363 voti e porta a casa due posti in consiglio. Niente da fare per la lista Change di Antonello Polita, proprietario dei supermercati "Il Gigante" 397 voti e nessun seggio. In totale si sono registrati ben 9.721 votanti. Altri due posti nel cda sono invece riservati per statuto alla banca francese CIC e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Un abbraccio fra Mazzotta e Ponzellini ha concluso un assemblea polemica e tesa ma sempre corretta.
Con Ponzellini, appoggiato dai sindacati dei dipendenti, vince una concezione del credito totalmente in linea con l'"anomalia" rappresentata dalla BPM, societa cooperativa di fatto controllata dal sindacato. Ponzellini, è infatti il fiero sostenitore sia del sistema di voto capitario (una testa un voto o al massimo tre grazie alle deleghe) sia della struttura cooperativa della Banca. E si è espresso con fermezza contro le fusioni che potrebbero sconvolgere la struttura proprietaria dell'istituto.
Le operazioni di voto sono iniziate alle 12 in punto all'apertura dei 36 seggi elettronici quando migliaia di persone si sono messe disciplinatamente in fila lungo le serpentine delimitate da pesanti nastri di tessuto rosso. Alle 17,30 le votazioni si sono concluse e dopo una mezz'ora, necessaria per computare il voto dei soci portatori di handicap e stato proclamato il vincitore. Lo sfidante, Ponzellini, se l'è presa con la stampa che avrebbe rivolto "critiche insultanti" ai dipendenti della banca. E quindi si è scagliato contro "i trentenni poliglotti ed arrivisti, frutto di un sistema capitalistico distorto, che si vorrebbero furbescamente infiltrare nella nostra banca, hanno fatto disastri che purtroppo hanno coinvolto anche chi ha lavorato onestamente".
Polemico il discorso di Roberto Mazzotta che ha "rubato" 10 minuti ("dopo 7 anni di presidenza credo di potervi chiedere qualche minuto in più") ai tempi stabiliti per il dibattito. Mazzotta ha rimproverato Ponzellini e i sindacati che hanno organizzato un tour fra i dipendenti di tutta Italia di avergli negato la possibilità di parteciparvi, impedendogli così di far conoscere le proprie ragioni. Poi ha detto che "è inammissibile che il sindacato controlli il consiglio amministrazione" e che i dirigenti debbano essere lottizzati "in funzione delle tessera sindacale".
A questo punto ha osservato che non esiste "una banca che manda via un presidente che abbia operato bene". Quindi ecco l'attacco diretto allo sfidante, attuale presidente di Impregilo: "Massimo ricordati che per scrollarsi di dosso un conflitto d'interesse non basta un parere legale. E' una questione di morale e di opportunità: altrimenti si danneggia se stessi e si danneggia la Banca".
Ribatte Giorgio Benvenuto, ex segretario generale della Uil, supporter di Ponzellini: "Mazzotta è un politico navigato che, forse, in questa occasione si è fatto trascinare un po' troppo dalla polemica. Nel suo discorso, però, c'è una contraddizione di fondo: se alla BPM non ci sono problemi legati ai titoli tossici e se i manager non hanno stipendi esagerati si deve proprio a quella struttura cooperativa che lui verrebbe smantellare". Quanto a Ponzellini subito dopo l'elezione ha osservato di non aver alcun incarico operativo in Impregilo e si e impegnato a creare una clima piu sereno nella BPM.
(25 aprile 2009)
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