Quando si parla di cachi a me viene inevitabilmente in mente la casa dei miei nonni materni e il loro giardino, dove c'era e c'è un albero di cachi.
Ricordo come mi sembrava bella quella pianta scura, con i frutti arancioni che in novembre sembravano le palline dell'albero di Natale. Sembrava un regalo della Natura: un albero VERO decorato da Lei.
Buoni come i cachi dell'albero dei nonni, nessun altro mai.
Facevamo anche il gioco dei semi. Quando trovavamo un seme, nel frutto, lo aprivamo in due con i denti. Dentro c'era sempre un piccolo germoglio bianco, che risaltava. Giocavamo a indovinare che forma avrebbe avuto, se sarebbe sembrato una piccola forchetta, o un piccolissimo cucchiaio o un minuscolo coltello.
Il trucco stava nel dire sempre "cucchiaio", giacché il 90% dei germogli somigliava proprio ad un microscopico cucchiaio.
In casa Claire, i cachi piacciono solo a me.
Ma la buccia non la mangio.