Macroeconomia Brexit: cigno nero? (1 Viewer)

no perpetual no party

Forumer storico
Apro una discussione in merito a una riflessione avuta un paio di settimane fa con un collega..

Può essere la brexit il nuovo cigno nero che fa ripiombare i mercati in crisi strutturale e pluriennale?

A questo aggiungo una coincidenza strana, ossia che spesso c'è una nuova crisi ogni 7 - 8 anni.. 2008 + 8 = 2016

Ma, aldilà di questo, è soprattutto la prima domanda che a me interessa..

Ogni contributo è ben accetto!
grazie a tutti per i vostri interventi

NPNP
 

NoWay

It's time to play the game
Apro una discussione in merito a una riflessione avuta un paio di settimane fa con un collega..

Può essere la brexit il nuovo cigno nero che fa ripiombare i mercati in crisi strutturale e pluriennale?

A questo aggiungo una coincidenza strana, ossia che spesso c'è una nuova crisi ogni 7 - 8 anni.. 2008 + 8 = 2016

Ma, aldilà di questo, è soprattutto la prima domanda che a me interessa..

Ogni contributo è ben accetto!
grazie a tutti per i vostri interventi

NPNP

Secondo me dipende dalle risposte che il sistema sarà in grado di dare...
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Non lo definirei un "cigno nero" perché è da mesi che si sapeva del referendum, ed Exit era una delle possibilità.
Però a seconda della piega che prenderanno i negoziati aspettiamoci pure un bel periodo di volatilità. Soprattutto se le posizioni si irrigidiranno ed altri movimenti no-europa dovessero prendere il sopravvento, a partire dalla Spagna.
 

iguanito

Forumer storico
E' un discorso che porta lontano; un'unione nata male e proseguita peggio che ha voluto creare una unità tra paesi del tutto differenti, con storie e tradizioni diverse. Nessuno Stato è disposto a rinunciare alla propria sovranità nazionale oltre certi limiti, molti più stretti di quelli che coerentemente richiederebbe un'unione europea che funzionasse adeguatamente e correttamente.
E' sotto gli occhi di tutti che di benefici se ne son visti ben pochi (forse solo l'avere una moneta comune che ci avvantaggia quando facciamo i turisti evitandoci le noie connesse al procurarsi varie monete locali); chi era povero è rimasto tale, chi era in mezzo al guado ha sensibilmente peggiorato le proprie condizioni economico-sociali (in italia la soglia di povertà è notevolmente aumentata dalla creazione della moneta unica).
Rinunce, tasse, tagli a salari e pensioni, austerity continua; ecco che cosa ha portato ad oggi l'unione europea, il tutto per compiacere i signori di Bruxelles che ormai si credono dei Padrieterni, che statuiscono e verso i quali gli altri debbono prestare supina acquiescenza. Il problema dell'immigrazione ha innescato la miccia di un malcontento latente da tempo e che adesso, sulla via aperta dagli inglesi, rischia di coinvolgere molti altri stati.
 

NoWay

It's time to play the game
E' un discorso che porta lontano; un'unione nata male e proseguita peggio che ha voluto creare una unità tra paesi del tutto differenti, con storie e tradizioni diverse. Nessuno Stato è disposto a rinunciare alla propria sovranità nazionale oltre certi limiti, molti più stretti di quelli che coerentemente richiederebbe un'unione europea che funzionasse adeguatamente e correttamente.
E' sotto gli occhi di tutti che di benefici se ne son visti ben pochi (forse solo l'avere una moneta comune che ci avvantaggia quando facciamo i turisti evitandoci le noie connesse al procurarsi varie monete locali); chi era povero è rimasto tale, chi era in mezzo al guado ha sensibilmente peggiorato le proprie condizioni economico-sociali (in italia la soglia di povertà è notevolmente aumentata dalla creazione della moneta unica).
Rinunce, tasse, tagli a salari e pensioni, austerity continua; ecco che cosa ha portato ad oggi l'unione europea, il tutto per compiacere i signori di Bruxelles che ormai si credono dei Padrieterni, che statuiscono e verso i quali gli altri debbono prestare supina acquiescenza. Il problema dell'immigrazione ha innescato la miccia di un malcontento latente da tempo e che adesso, sulla via aperta dagli inglesi, rischia di coinvolgere molti altri stati.
Beh, dai... ci sono stati aspetti positivi anche per quanto riguarda gli scambi e gli accordi commerciali (la GB dovrà rivedere una miriade di cose in materia)
 

azetaelle

investitore(s)qualificato
dal punto di vista degli scambi commerciali e della libera circolazione delle persone i vantaggi sono stati enormi. Purtroppo però è tutto fuorchè perfetta. Ad esempio secondo me è stato un grosso errore spingere molto sull'aspetto allargamento (prima di allargarla a nuovi stati avrebbero fatto meglio a irrobustirla con una maggiore integrazione tra gli stati fondatori) e l'altro grosso errore è l'aver privilegiato l'aspetto burocratico e assistenzialista rispetto a quello di una maggiore integrazione in senso federale. In altre parole è stata creata un'enorme burocrazia che serve a poco (ci bastava quella nazionale) ed è stato creato un enorme business di assistenzialismo che gestisce miliardi e miliardi di euro per progetti spesso di assoluta inutilità. Trovo pazzesco che ongi due per tre si trovi il "bando europeo per quello" o il "fondo europeo per quell'altro" e spesso poi si senta dire "non servono a nulla ma comunque dobbiamo spenderli perchè altrimenti poi non ce ne danno più altri". Così poi magari ci sono le strade statali sui fondovalle piene di buche perchè non ci sono i soldi per sistemarle, e in contemporanea su per i monti si spendono milioni di euro di fondi europei per strade agricole/forestali che non servono a nessuno. Per non parlare poi dei bandi sulla sicurezza, sull'innovazione e altre fesserie. Ovvio che tutti questi meccanismi facciano molto comodo a chi ci mangia sopra. Ma così non si va da nessuna parte. E' necessario dare un'enorme sfoltita a questa jungla di magna-magna, per ridurre i costi dell'istituzione Europa, ridurre i contributi dei singoli stati, ridurre le tasse a imprese e cittadini e ritornare competitivi verso il resto del mondo
 

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